spencer regia di Pablo Larraín Gran Bretagna, Germania, Cile, 2021
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spencer (2021)

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locandina del film SPENCER

Titolo Originale: SPENCER

RegiaPablo Larraín

InterpretiKristen Stewart, Timothy Spall, Jack Farthing, Sean Harris, Sally Hawkins

Durata: h 1.51
NazionalitàGran Bretagna, Germania, Cile, 2021
Generedrammatico
Al cinema nel Marzo 2022

•  Altri film di Pablo Larraín

Trama del film Spencer

La principessa Diana trascorre le festività natalizie insieme alla famiglia reale nella tenuta di Sandringham nella contea di Norfolk. Durante il corso di un intenso fine settimana, maturerà la decisione di porre fine al suo matrimonio con il principe Carlo.

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Voto Visitatori:   6,12 / 10 (13 voti)6,12Grafico
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Voti e commenti su Spencer, 13 opinioni inserite

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Thorondir  @  26/01/2024 10:28:26
   8 / 10
Tanto quanto "Ema", "Spencer" è un film sulla volontà di evasione: lì dalle logiche del "buon costume" cileno, qui Diana vuole fuggir via da un castello-prigione (perfino le tende chiuse), evadere da questa condizione di cerimoniali inutili, grotteschi, imposti contro la sua volontà. Lì vicino, dall'altra parte della collina, c'è la casa di famiglia, c'è quell'infanzia perduta e che mai più tornerà. Larrain gira un film sul fantasma di Diana, come se la vera Diana avesse avuto un sogno, in cui provare a liberarsi da una condizione che ex post sappiamo essere stata tutt'altro che felice. Traveling, steadycam, primi e primissimi piani: anche le inquadrature sono un continuo alternarsi di costrizione e apertura, fisicità repressa e ribellione (vedi la scena delle perle). Un cinema iconoclasta ma elegantissimo, fine e volutamente poggiante sulla supremazia delle immagini. Per quanto mi riguarda il miglior Larrain di sempre.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR foxycleo  @  03/09/2023 20:47:50
   6 / 10
Un buon ritratto di una donna ingabbiata in un ruolo non suo.
Bella la fotografia, bei colori.
La Stewart non è male, ma portando tutto il peso del film su di sé fatica ad avere la profondità necessaria ed a tratti anche l'espressività cala.

Goldust  @  16/12/2022 16:51:07
   6 / 10
Un biopic un po' fasullo ( ma non importa ) sul personaggio Diana ed ai demoni soffocanti con i quali condivideva le lunghe giornate a corte fatte di rigide etichette monarchiche e perenni fughe dai paparazzi. Il ritratto restituisce tutta la debolezza e la confusione d'animo di una donna ormai distrutta da una lotta interna alla Corte che avrebbe fiaccato chiunque, sempre alla ricerca di una boccata d'aria rigenerante ( le fughe notturne, la sortita in città coi ragazzi ) o di un dialogo "alla pari" con qualche essere umano lontano dai servilismi dei propri sottoposti o dalla freddezza dei reali di famiglia ( lo chef di corte ). La Stewart non è ancora una grande attrice ma si sta applicando per diventare tale: qui il personaggio era probabilmente troppo grande per chiunque eppure lei vi si dedica in modo encomiabile ed in diverse fasi regge il film sulle proprie spalle. Si perchè il film è tecnicamente valido ma anche molto lento nel suo incedere. Un elemento questo che rafforza il sentimento di claustrofobica malinconia della protagonista ma che in due ore di durata incide pesantemente sull'assunto.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Freddy Krueger  @  04/09/2022 11:28:21
   6½ / 10
25 anni sono passati dal tragico incidente, e così ho voluto guardarmi questo "Spencer" in onore alla Princess of Wales.
Con il titolo "Spencer" mi immaginavo un film sulle origini familiari di Lady Diana, e invece il tutto è incentrato su lei e soprattutto sui suoi disagi.
Non è esattamente un biografico, ma è quasi un thriller à la Giro di Vite.
La regia di Pablo Larraín propone degli sfondi perfetti, piani sequenza lunghi, di un claustrofobico schiacciante. Una casa Reale in cui la principessa si trova imprigionata, e non adorata.
Ottima ma forse un po' caricaturale la performance di Kristen Stewart, ipnotico il sempre gigante Timothy Spall. Musiche alienanti di Jonny Greenwood (Radiohead).
Il problema è seguire il film per due ore, ci vuole pazienza e propensione.

TheLegend  @  24/08/2022 13:29:10
   6½ / 10
Film lento ma con un certo stile.

marcogiannelli  @  23/08/2022 18:43:04
   7 / 10
Lady Diana come gettata in Shining. Ma senza contesto è più difficile non pensare che la protagonista non sia vittima di capricci e di proprie fissazioni.
Però è evidente come sia una donna in un ruolo che non sente suo, con una vita che non sente più sua. E dopo 10 anni sta implodendo.
Larrain si affida ad Anna Bolena per raccontare il sospetto di ciò che poi accadrà. E oltre ai momenti onirici si affida a momenti di normalità in cui bisogna leggere l'inquietudine e l'apnea che vive.
Forse fin troppo lento e in alcuni scene ridondante, Spencer rimane un Larrain riflessivo su ciò che 25 anni sconvolse il mondo.
Perfetta la fotografia e i cambi di toni di colore nei pochi flashback.
Bravissima Kristen Stewart ma impressionante è la prova di Timothy Spall, occhi e orecchie della regina.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento williamdollace  @  13/08/2022 18:07:32
   8 / 10
Scenografia spremuta da Jonny Greenwood, con il Jazz che accumula fantasmi, fughe, ripensamenti. Pablo Larraín ripensa il mito dalla casa paterna, dalla storia, dai manichini impotenti di una servitù tanto coloro che servono, e allora la estrapola dalle valute correnti, dalle foto appariscenti, ne fa realismo fatiscente, essere con essere, umano con umano, pollo fritto contro soufflé di stato. Il giorno è come la notte, corridoi popolati dalla Spencer che si fa manifesto, i wc come isole di salvataggio, l'amore che si fa shock, una donna che implora un futuro dove il passato presente e futuro sono fusi nella eucarestia gestuale del passato censito dalla regale regalità. Un mondo finto in cui tutti sono 2 in cui 1=1+1 perché ne va della sopravvivenza, in cui anche le perle sono il simbolo della noncuranza regale, da indossare, ingoiare, strappare, lasciare, per non farsi tagliare la testa (Bolena), prima dell'ultimo schianto, o sparo, condannato come un uccello a prendere il volo per non soccombere al rito, per farsi mito.

Wilding  @  13/08/2022 12:30:24
   4½ / 10
Vada come documento interessante - tipo documentario - ma anche in questo caso e' troppo lento, prolisso, angosciante per essere godibile... figuriamoci a considerarlo film di due ore!!

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR wicker  @  01/08/2022 13:16:58
   4½ / 10
Veramente lento e prolisso , si fatica a seguire la visione .
Va dato merito al regista di provare a presentare una visione diversa , intimista , distaccata e a tratti onirica della principessa , ma una lentezza statica delle scene unita a un'interpretazione della Stewart non convincente affossano la pellicola .

jason13  @  13/07/2022 22:44:54
   4 / 10
Una noia devastante. Ho veramente fatto fatica a portarlo a termine ed infatti in certi passi ho mandato un po' avanti (e non lo faccio mai).

Mauro@Lanari  @  10/07/2022 13:59:50
   5 / 10
"L'idea [era] di replicare, rifare, ripensare lo 'Shining' kubrickiano": ma il regista apre i titoli di testa scrivendo che intende raccontare una tragedia, non un horror. Jackie non è Diana Spencer, la First Lady non è Lady D: Natalie Portman veniva mostrata persa subito dopo l'uccisione del marito, Kristen Stewart è la "principessa triste" poiché cresciuta con troppe favole disneyane che la condussero al "matrimonio del secolo" piena d'ingenuità e autolesionismo. Una storia vittimistica insalvabile pure da Pablo Larraín, Steven Knight e Jonny Greenwood. Sull'argomento aveva già dato il massimo del kitsch Elton John con "Candle in the Wind 1997".

Misialory  @  30/12/2021 20:34:07
   7 / 10
Visto in lingua opriginale con sottotitoli. Innanzitutto parto da Kristen Stewart che ha la fisicità di Diana, le movenze e l'aria malinconica che ci ricordano lei, la principessa mai dimenticata.
Tutto si svolge in pochi giorni, le feste natalizie a Sandringham e sappiamo bene dai suoi stessi racconti che erano tutt'altro che spensierate.
Larrain ha rappresentato il peggio dell'esperienza di Diana come principessa del Galles: nel film si percepisce il senso di soffocamento e la freddezza che la circonda. Tutto è falso, costruito, scandito dai rigidi orari di pranzi, cene e scambi di regali. Per Diana nulla è autentico, tranne i suoi adorati figli che le danno quel poco di calore che desidera con tutta se stessa (e che ricerca nell'umanità della cameriera personale e del cuoco). Lo sfarzo del luogo, degli splendidi vestiti, dei cibi seviti a tavola, non valgono nulla ai suoi occhi se manca il vero sentimento, l'empatia che nè il maito nè la Regina le hanno mai dato. Elisabetta è quasi arcigna, fredda, insensibile; Carlo è severo, imperturbabile, indifferente, non è l'uomo che Diana ha mai desiderato.
Un film che mostra la famiglia reale con gli occhi di una donna che ha ne rivelato la vera essenza intrisa di apparenza senza sentimento.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  07/12/2021 15:24:04
   6½ / 10
Larrain si focalizza ancora una volta su un ritratto femminile. Vero (Jackie) o fittizio (la storia di Lisey ed Ema) che sia, la sua è un'indagine emotiva del personaggio ed il ritratto che offre di Diana è da vedersi soprattutto in questo elemento portante. Una principessa che non vive giorni felici e contenti, che ha sposato un rospo e dopo il bacio è rimasto tale ed ingrato per giunta. La persona sbagliata in un mondo sbagliato, confinato in un castello tanto ampio quanto soffocante, che vive nel passato e che nei suoi rigidi protocolli ed orari lo celebra in continuazione adeguandosi. A Larrain interessa lo sviluppo delle sfumature, la graduale consapevolezza della propria estraneità ad un mondo che ti rende prigioniero e che spersonalizza l'individuo, a volte con esiti tragici come Anna Bolena, personalità a cui Diana si sente vicina. Trovare la forza per uscire da quel mondo dorato/prigione per riappropiarsi di sè stessa. Tornare alle origini. Spencer, appunto. Larrain si dimostra solido nella costruzione della storia, tuttavia la scelta dell'attrice non è proprio felice. Magari involontariamente funzionale per gli alti e bassi emotivi di Diana, però la Stewart non offre sufficienti sfumature di una Portman o di una Moore ed il film pur essendo di ottima fattura, ne soffre.

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