Stephen Collins, membro del congresso statunitense, vede compromessa la sua carriera politica a causa dell'omicidio della sua amante. Un gruppo di giornalisti decide di avviare un'inchiesta sul triste avvenimento e tra loro figura anche Cal McCaffrey, un ex collaboratore di Collins.
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Il film parte lentamente ed è a tratti noioso. Verso la metà del primo tempo comincia a farsi interessante in quanto, la ricerca di informazioni per un articolo riguardante Collins apre una vera e propria indagine investigativa. Complotti, Lobby, omicidi e interessi economici diventano la parte principale dell'intreccio narrativo. Tuttavia, per come è stato sviluppato, lascia due sole ipotesi di conclusione allo spettatore, rendendo il tutto fin troppo prevedibile. Il finale è quanto di più banale e sconclusionato si possa immaginare.
Ecco come si fa a buttare nel gabinetto un lavoro di tutto rispetto negli ultimi 15 minuti.
La regia, nonostante la discreta fotografia, non è impeccabile (un po' di mano ferma sulle inquadrature e carrellate non avrebbe guastato) e lascia allo spettatore medio l'impressione di dilettantismo puro.
Bravo Russell Crowe, molto bene Rachel McAdams, ma non mi ha convito affatto Ben Afleck a mio avviso troppo poco espressivo.
Un film che può essere visto ma che non lascierà tracce di se. Evitabile al Cinema Guardabile in Home Video, ma c'è molto di meglio