sweeney todd: il diabolico barbiere di fleet street regia di Tim Burton USA 2007
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sweeney todd: il diabolico barbiere di fleet street (2007)

 Trailer Trailer SWEENEY TODD: IL DIABOLICO BARBIERE DI FLEET STREET

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locandina del film SWEENEY TODD: IL DIABOLICO BARBIERE DI FLEET STREET

Titolo Originale: SWEENEY TODD: THE DEMON BARBER OF FLEET STREET

RegiaTim Burton

InterpretiJohnny Depp, Helena Bonham Carter, Alan Rickman, Sacha Baron Cohen, Laura Michelle Kelly, Timothy Spall, Anthony Stewart Head, Jamie Campbell Bower, Anthony Head

Durata: h 1.57
NazionalitàUSA 2007
Generethriller
Al cinema nel Febbraio 2008

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Trama del film Sweeney todd: il diabolico barbiere di fleet street

Benjamin Barker, aka Sweeney Todd, è un barbiere sanguinario in cerca di vendetta. In questo adattamento cinematografico burtoniano del musical di Stephen Sondheim "Sweeney Todd: The Demon Barber Of Fleet Street", un successo di Broadway di fine anni '70, vincitore di 8 Tony Awards.

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Voto Visitatori:   7,54 / 10 (327 voti)7,54Grafico
Voto Recensore:   8,00 / 10  8,00
Miglior scenografia
VINCITORE DI 1 PREMIO OSCAR:
Miglior scenografia
Miglior film commedia o musicaleMiglior attore in un film commedia o musicale (Johnny Depp)
VINCITORE DI 2 PREMI GOLDEN GLOBE:
Miglior film commedia o musicale, Miglior attore in un film commedia o musicale (Johnny Depp)
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Voti e commenti su Sweeney todd: il diabolico barbiere di fleet street, 327 opinioni inserite

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  Pagina di 1  

wuwazz  @  23/02/2008 14:50:16
   9½ / 10
Splendido. Davvero, ci sono poche parole che riescono a descrivere esattamente la bellezza e la perfezione raggiunta da Burton nei suoi film. Qualità scenografica e registica senza eguali, è fantasia pura. Fantasia, non realtà. Le creazioni di questo regista sono quasi dei sogni meravigliosi dai quali non ci si vorrebbe mai svegliare, ma nel caso di Sweeney Todd direi che siamo più vicini ad un incubo che ad un sogno. Un film scuro, cupo dai colori cupi e scuri. Non per niente la vicenda si svolga a Londra, la Town grigia per eccellenza, che è resa ancora più scolorita da un tempo sempre nuvoloso in cui la luce raramente (forse addirittura mai) entra in contatto diretto con gli oggetti, tutto è freddo. Certo è che il tempo non è casualmente grigio, è strettamente collegato all'anima del nuovo arrivato: Sweeney Todd. Le nuvole sono come un riflesso della sua anima, tutto è filtrato attraverso i suoi occhi, per lui non ci sono colori, non c'è felicità, solo cupa disperazione, disperazione che riversa su tutto il mondo, tutti devono essere partecipi del suo dolore in qualche modo. La storia è bellissima (anche se non è di Burton) e Depp ancora una volta straordinario. Ma andiamo per gradi. Essendo il film un musical, è impossibile valutarlo senza tener conto della componente musicale. E qui secondo me arriviamo all'unica nota negativa (ma purtroppo anche se unica di importanza non trascurabile, ripeto, essendo il film un musical) di questo cupo sogno: l'impostazione musicale, che in molti, troppi punti non regge il confronto con la genialità registica e l'immensa esperienza di Burton, la limita, non la mette in risalto come dovrebbe. In effetti è un pò disorientante non trovare la musica del solito Elfman, il cui stile inconfondibile e particolare era entrato ormai in perfetta simbiosi con i film Burtoniani. Per usare una metafora diciamo che il vestito musicale di Sweeney Todd "va un pò stretto" al film; invece Elfman produceva "abiti" fatti un pò più su misura (questo grazie anche al fatto che i due hanno lavorato tanto insieme ed hanno imparato a conoscersi ed assecondarsi). Sicuramente dipende dai gusti, ma le uniche tracce degne sono a parer mio il trio "epiphany", "A little priest" e "Johanna" (la seconda delle 2, quella reprise cantata da Todd).
-Partendo da quest'ultima, è molto significativa perchè a parte una bella melodia, rappresenta anche una parte importante del film, quella in cui Todd mentre canta spensierato, quasi sovrapensiero è artefice di tragici sacrifici sull'altare-poltrona-porta per l'nferno.
-"A little priest" è la canzone in cui nasce l'idea della collaborazione tra Depp ela Carter, accomunati da una filosofia di odio profondo e disgusto verso il mondo e le persone, che in maniera ipocrita conducono vite molto discutibili nascoste dalla normalità e magari anche dal prestigio di una determinata classe sociale, di uno specifico ruolo ricoperto in una società ormai marcita da tempo. In questa traccia c'è anche una frase chiave di cui parlerò più tardi ("it's man divouring man my dear")
-"Epiphany", in cui Todd in una specie di delirio realizzante arriva alla conclusione che non c'è salvezza, non c'è speranza per le persone, non basta rendere tutto grigio: tutti meritano di morire, la pena massima per tutti (We all deserve to die, even you mrs Lovett, even I.")
Non a caso una di seguito all'altra, queste tre tracce sono il fulcro e il cuore di Sweeney Todd, notevoli sia a livello melodico sia a livello di significato. Il resto è quasi contorno, più che altro canzoni attinenti a momenti non "fondamentalissimi" per il tema principale del film, che però (e mi riferisco soprattutto a Baron Cohen) mettono in risalto situazioni e personaggi particolari, dei piccoli tesori nascosti un pò messi in ombra da quella che è di fatto forse la coppia più funzionale e più complementare del cinema: il barbiere e la cuoca-pasticciera; un meccanismo perfetto: quella del barbiere è la porta del non ritorno, del passaggio da questo all'altro mondo, i cadaveri vengono gettati in basso, scaricati in un posto buio, infernale, in cui le fiamme trasformeranno dei peccatori in pasticci di carne che saranno serviti ad altri uomini, la sostanza sarà diversa, ma lo spirito sarà lo stesso: è un mondo spietato, è una vita crudele ("...it's man divouring man my dear")
E arriviamo al pilastro del film, Depp il trasformista, Todd il barbiere-morto-che-cammina. Di fatto Todd è un morto che cammina nel film, uno zombie, un fantasma, un essere la cui vita esisteva un tempo ed era felice (colorata e solare infatti nei ricordi) ma che al tempo della narrazione non esiste più. Non ha motivo per vivere se non quello della vendetta, dell'odio per chi gli ha rovinato la vita, trasformato in odio per il mondo. Basta prendere in considerazione 2 emblematici e bellissimi momenti del film per capire Todd. Il primo è quello in cui vengono ritrovate le lame. Non vedrete mai uno sguardo più vivo in Todd di quello nel momento in cui osserva le sue lame, i suoi unici amici, mentre ne osserva tutta la loro bellezza e capisce allo stesso tempo la loro importanza nel suo progetto omicida, sono una parte di lui ormai (ora il mio braccio è intero). Il secondo è la canzone "By the sea", il momento più felice, più colorato del film in cui Mrs Lovett vede una speranza per il futuro, propone una nuova vita a Todd, ma questo è totalmente assente, annuisce ma in realtà lui non è lì, lui non esiste. Il futuro potrebbe risplendere ma ormai i suoi occhi vedono solo il passato, non esiste un dopo, un domani. Bellissima tutta la sequenza: un pic-nic sul prato, una passeggiata sul porto, il matrimonio, per poi tornare sul prato, il posto dal quale parte tutta la fantasia: i tre personaggi principali (Todd, Lovett e il ragazzino) sono lì, immobili, con uno sguardo perso e assente, mentre tutto torna di nuovo a scurirsi. I tre semplicemente sono lì, uno accanto all'altro, non si guardano, ognuno ha pensieri diversi, in realtà nessuno dei tre è lì. Si potrebbe quasi pensare che ognuno dei tre rappresenta una diversa dimensione temporale: Todd- il passato, Mrs Lovett- il futuro, Il ragazzino- il presente (ed in effetti è anche il personaggio che vive in maniera più spensierata la storia, cogliendo la follia delle azioni dei due tutori e punendo alla fine il punitore-barbiere. Ma forse per quanto possa essere affascinante e in qualche modo calzante questa teoria mi sto spingendo troppo in là.

Ammetto che appena finito sono rimasto un pò deluso, ma riconsiderando tutto questo non posso fare a meno di cogliere la grandezza, la magnificenza di questo ennesimo, grande, lavoro di Burton. Ieri appena finito di vederlo non sarei andato oltre il 7, ma ora preso dal grande disegno, do un bel 9 e mezzo. Meglio di così non si poteva fare.

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Ultima risposta 24/02/2008 20.01.19
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