the other lamb (2020)

THe Other lamb francamente me ne infischio della poca plausibilità che sta alla base del racconto, cioè di una piccola comunità in un contesto isolato anche in questi tempi moderni. E' Classificato come un horror, ma ne possiede solo qualche leggera suggestione e non di più. Il tema centrale è il patriarcato visto come un meccanismo vessatorio e sessista. Unico uomo in mezzo alle donne il Pastore, grazie anche ad una voluta somiglianza cristologica, è una presenza carismatica forte da poter soggiogare con i suoi sermoni le donne al suo volere. Il compito quindi della protagonista Selah è quello di spezzare la tradizione che si tramanda tra le diverse generazioni. Se l'ambientazione è affascinante e la resa visiva tutto sommato buona, l'apparato narrativo è alquanto farraginoso e ripetitivo e il significato è troppo estrinsecato fin dall'inizio per suscitare un interesse superiore alla media. Il film predilige un tono rarefatto nella forma, ma monotematico nei contenuti, con poche sfaccettature. Ecco, secondo me, è il difetto maggiore di questo film.

L'idea iniziale non era male, un santone con il suo gregge di sole donne che vivono in isolamento lontani dal mondo esterno, si procurano del cibo e fanno sesso per essere " purificati ". Lo svolgimento della trama risulta troppo lento e ripetitivo, i dialoghi sono scarni, il protagonista e' irritante e la giovane Selah ( la versione femminile di DanielRadcliffe ) suscita antipatia. Il paesaggio e' molto bello ed e' l'unica cosa interessante da vedere. Non e' un film horror ma bensi' drammatico. Gli ultimi 5 minuti non sono da buttare, ma non salvano the other lamb dalla mediocrita'.