the wind (2018)

Un mattone. E me li vado a cercare pure io nonostante i sottotitoli...

Western atipico contaminato con l'horror, che si fa ricordare per la suggestiva ambientazione e per la buona messa in scena che riesce a rendere bene il senso di smarrimento della protagonista.
Regia efficace e cast all'altezza.
Un lavoro piuttosto particolare, soffre di qualche lentezza ma è un lavoro che merita almeno una visione.

Piuttosto noioso e monocorde, un film senza sorprese che si fregia dell'ottima fotografia ma a livello narrativo lascia molto a desiderare. Praticamente la storia e' ridotta al minimo, non si distinguono gli eventi reali da quelli immaginari ma il filo conduttore della paranoia della protagonista e' poco e male esplorato. Bello ed efficace il senso di isolamento trasmesso dalle ambientazioni, ma e' troppo poco per un film povero di idee e di budget.

Forse leggermente prevedibile ma a mio avviso più che sufficiente.

Un paesaggio desolato, inospitale, con un vento incessante da renderlo irreale. Una terra dura che non offre frutti e che non offre l'opportunità di darli (le gravidanze). E' un paesaggio che mette a dura prova il fisico e soprattutto la mente, quando in mezzo a questo nulla ti trovi da solo. Solo a fronteggiare allucinazioni o presenze reali e maligne come la terra stessa.
E' una dramma psicologico con forti venature horror molto raffinato, virato al femminile, che non concede molto al pubblico ancheperchè raccontato in maniera non lineare, ma nemmeno caotica. Si sofferma sulle suggestioni di un'atmosfera sospesa e sulla personalità di una donna che ha sofferto e che sta soffrendo, madre mancata e forse moglie tradita. La Gerard inoltre è molto brava perchè con pochi sguardi, senza molte parole riesce a descrivere bene il suo personaggio. Non propriamente un horror, anche se momenti horror ce ne sono. Certamente il film può non piacere, ma i bimbominkia lo devono evitare come la peste.

Non basta il vento del titolo a far decollare questo western contaminato con l'horror a sua volta intriso di derive paranoiche e melodrammatiche. Molto ben costruito attraverso continui salti temporali tra passato e presente, è purtroppo carente a livello tensivo ed anche abbastanza banale in quella che sarà la spiegazione finale, probabilmente intuibile dai più con un certo deleterio anticipo. La prospettiva femminile è inoltre estrapolata in modo poco convincente, nonostante a guidare l' operazione sia proprio una donna, ovvero la debuttante Emma Tammi, la quale dimostra poca abilità nel tentativo di creare un clima spaventoso mostrando il minimo indispensabile. L' ambientazione western serve giusto per sottolineare l' isolamento, ma francamente non aggiunge altro ad un lavoro ben intrecciato a livello narrativo ma debole nei momenti salienti.

Abbastanza statico e noioso per oltre un'ora, si anima un po' nella parte finale mostrando qualche sparuto momento di pathos, legato al fattore esoterico della storia. Nulla però che riesca a evitare l'abbiocco, anche perchè la chiara volontà di un thriller psicologico condito con flashbacks e salti temporali confusi non consentono una linearità narrativa interessante.
Bene la protagonista, un pelino sopra gli altri 4 attori che compongono il cast, ma complessivamente THE WIND non colpisce più di tanto e quello che prende il sopravvento è l'incapacità del soggetto nel proporre qualcosa di nuovo e di inquietante. E la regia debuttante non ha particolari meriti da vantare.
SI guarda, ci si annoia, e lo si dimentica presto.