tomie: unlimited (2011)

Ultimo capitolo uscito della gigantesca saga j-horror TOMIE, tratta dall'omonimo manga di Junji Ito. Negli ultimi anni gli episodi di questa saga sono drasticamente diminuiti di numero: mentre nel 1999 uscirono ben due episodi, generando vari sequel negli anni successivi, andando avanti col tempo la frequenza delle uscite è diminuita, finché l'ultimo capitolo uscito fu Tomie VS Tomie nel 2007. A "rispolverare" questa saga ci pensa una persona che forse era meglio se se ne stava con le mani in mano.

Dietro la macchina da presa vediamo, questa volta, Noboru Iguchi, il regista diventato famoso per i suoi trashosissimi sushi-typhoon MACHINE GIRL, ROBOGEISHA, MUTANT GIRL SQUAD (e uno recentissimo che forse è già uscito, ZOMBIE ASS: TOILET OF DEAD). Si pensava che finalmente lo avremmo visto all'opera con un film serio, un vero horror.
E invece no.

TOMIE: UNLIMITED, ovvero, come spùttànàre totalmente una saga così affascinante e prolifica.
Cosa dire? Da dove iniziare? Sono tanti i difetti di quest'ultimo "Tomino".

Intanto, iniziamo col dire che la figura di Tomie è stata un po' troppo stravolta, tant'è che ci sono delle incongruenze tremende:
- Tomie non può avere una sorella né tantomeno dei genitori.
- Nelle fotografie, dovrebbe apparire il suo lato demoniaco.
- Com'è possibile che dalla testa mozzata la sera prima non sia ancora cresciuto il resto il corpo, mentre in una scena riesce a rigenerare testa, collo, braccia e mani da una pozza di sangue nonostante sia stata uccisa pochi secondi prima?
- Ma quella pustola a forma di faccia?
E poi, assurdità su assurdità che non sto a spoilerare. Ma poi, perchè la protagonista ha lo stesso nome di quella del primo film? Questo Unlimited allora cosa dovrebbe essere? Un remake? Un reboot? Un reimagining? Ma mi faccia il piacere. E, se i due episodi fossero collegati, allora tra gli eventi di questo film ci sarebbe ancor meno filo logico.

Proseguiamo: la sceneggiatura è talmente piena di buchi che farebbe invidia ad uno scolapasta, e la trama, nonostante il fulcro sia sempre il solito (Tomie che seduce ragazzi e rovina la vita di chi le sta intorno) è perfino troppo confusa. I personaggi non sono particolarmente caratterizzati, idem per i loro rapporti.

Poi, se analizzato dal punto di vista estetico, il film funziona: la regia è buona, l'uso dei colori e la fotografia sono bellissimi, soprattutto nella prima scena-flashback.
Unico ma pesante difetto del lato tecnico, gli effetti speciali abbastanza risibili, il ché è un peccato, visto che ci sono molte trovate splatter che, se ben fatte, sarebbero state più efficaci.

Il cast, come spesso succede nei film della saga, ci propone delle giapponesine parecchio graziose: il trio Moe Arai (protagonista), Miu Nakamura (Tomie), Aika Ota (l'amica). Le prime due recitano discretamente, tutte le altre interpretazioni non sono nulla di ché ma comunque accettabili.

Insomma, gli unici due pregi sono la fotografia e la recitazione. E la locandina fighissima, ma fuorviante.
Per il resto, TOMIE: UNLIMITED è un film imbarazzantissimo, che si becca il primo posto tra i 3 episodi che meno mi son piaciuti della saga. Troppe assurdità, troppe scene trashose che guastano un prodotto, che, se fatto con un po' di serietà in più, sarebbe stato magari un po' più dignitoso. Forse il regista voleva rinnovare la saga, in cui gli episodi si assomigliano un po' tutti, inserendo un po' della sua folle visionarietà, e il tentativo è anche apprezzabile, ma perchè non rinnovarla in un altra maniera? Tomie è una figura affascinante e interessantissima e ci sono moltissime cose che non si sanno su di lei su cui si potrebbe fare un film.

Insomma, assolutamente bocciato. Fine indegna e deludente per una lunghissima saga che, ahimé, temo sia ormai destinata a finire.