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Un cast all stars per un film piuttosto piatto e a tratti prolisso e confuso. L’ascesa al potere e relativa caduta di Willie Stark,interpretato da un ottimo Sean Penn, nonostante improbabile doppiaggio,si rivela piuttosto didascalica ed a tratti molto monotona. Il superficiale approfondimento dei personaggi è il limite piu’ evidente di questa pellicola che lascia tutti i cosidetti uomini del re sullo sfondo,approfondendo unicamente le vicissitudini del giornalista Jack Burden (Jude Law) il quale si cala nelle vesti di accompagnatore dello spettatore raccontando gli avvenimenti dal suo punto di vista,risultando per la verita’ poco convincente in un ruolo che avrebbe richiesto maggior coinvolgimento. Molto poco azzeccata la parte sentimentale degna del peggior melodramma, interessante solo per la presenza di Kate Winslet. L’utilizzo della voce off è spesso invasivo e la regia risulta essere molto elementare,a brillare sono comunque i comprimari da Hopkins a Gandolfini,dalla Clarkson alla Winslet. La storia è piuttosto risaputa,quella di un uomo dai saldi principi che comquista il grande sogno americano,la solita brama di potere pero’ ne corrompe l’animo trascinandolo inesorabilmente verso la fine. Il film è il remake dell’omonima pellicola risalente al ’49 ,ed è ispirato ad un politico realmente esistito ,Huey Long, eletto alla fine degli anni venti Governatore della Louisiana.