una domenica in campagna (1984)

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locandina del film UNA DOMENICA IN CAMPAGNA

Titolo Originale: UN DIMANCHE À LA CAMPAGNE

Regia: Bertrand Tavernier

Interpreti: Sabine Azéma, Louis Ducreux, Michel Aumont, Monique Chaumette, Geneviève Mnich, Thomas Duval, Quentin Ogier, Katia Wostrikoff, Claude Winter, Jean-Roger Milo, Pascale Vignal, Valentine Suard, Erika Faivre, Marc Perrone, Bertrand Tavernier

Durata: h 1.34
Nazionalità: Francia 1984
Genere: commedia
Al cinema nel Febbraio 1984

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Trama del film Una domenica in campagna

Ladmiral, un anziano pittore che non ha mai raggiunto la celebrità, vive, siamo nel 1912, con una governante nella sua villetta di campagna non lontana da Parigi. È domenica e in treno arrivano il figlio Gonzague, la nuora e i loro tre bambini. Passeranno tutta la giornata con papà, fra un ottimo pranzo e una passeggiata in attesa di Irene, la figlia minore del pittore.

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Voto Visitatori:

7,13 / 10 (4 voti)

Grafico

Miglior attrice protagonista (Sabine Azéma)

VINCITORE DI 3 PREMI CÉSAR:
Miglior attrice protagonista (Sabine Azéma), Migliore sceneggiatura, Miglior fotografia

VINCITORE DI 1 PREMIO AL FESTIVAL DI CANNES:
Miglior regia (Bertrand Tavernier)

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Voti e commenti su Una domenica in campagna, 4 opinioni inserite

Commenti: Tutti |

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Ape1 @ 16/02/2015 09:33:45

8 / 10

L'esistenza di un uomo anziano cui la vita sfugge un po' dalle mani. In realtà non è solo un tema di età, la vita probabilmente gli è sempre sfuggita, a lui come alla moglie, ai suoi figli Gonzague ed Irene, e forse in futuro anche ai tre nipoti.
Una rappresentazione del mistero semplice della vita, con le sue noie, le sue rigidità, i suoi slanci, le sue piccole follie, l'impossibità di dare una direzione definita alle cose.
La storia è ambientata in un momento fondamentale di passaggio alla contemporaneità, prima della Prima Guerra Mondiale, a proposito del quale il pittore Ladmiral riflette in modo "leggero" (non per questo senza alcuna profondità), parlando di Van Gogh e Cezanne, ma anche riflettendo sul suo classicismo ormai desueto. Ognuno è quello che è, e non può essere troppo diverso, per destino o forse solo per mistero

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Marco Iafrate @ 22/03/2007 22:50:49

7½ / 10

Una domenica di una famiglia parigina dei primi del '900 passata in campagna, tutto qua, ma le immagini, i colori, il giardino, l'erba, gli alberi, tutto di una bellezza e di una grazia straordinari.
Un tuffo nel tempo, nell'infanzia, nel ricordo di giornate tediose ma belle d'estate passate in famiglia.
Una piccola perla di serenità e tranquillità d'animo.

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agentediviaggi @ 23/02/2007 09:53:48

7 / 10

Ricordo di aver visto questa piccola perla tempo fa e ho voluto che venisse inserita in filmscoop. E' il più classico dei film intimisti francesi, un genere che apprezzano in pochi. Si è estetizzante, ma il profumo della campagna è talmente intenso che pervade anche la stanza dello spettatore e poi è anche un film sulla memoria, su uno stile di vita più lento e più umano, sul confronto tra caratteri diversi (il padre accademico e un pò formale e la figlia cosi piena di vita anche se con mille problemi sentimentali) e sulle piccole preferenze di un padre per un figlio piuttosto che per un altro. Insomma un tuffo nel quotidiano e nell'intimo molto raffinato. Naturalmente da vedere solo se predisposti per questo genere di film.

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kowalsky @ 22/02/2007 23:22:14

6 / 10

Film molto grazioso, ma sopravvalutato. Trionfo dell'estetizzante e di dialoghi intellettuali (cfr. la presenta di S. Azema sembra un optional in pellicole del genere) per una storia interessante e malinconica, che sconsiglio largamente pero' a chi è sprovvisto della pazienza necessaria per tollerare il cinema francese... a parte che Tavernier ha fatto di meglio, una prova di alta professionalità e di buon cinema, che un certo accademismo relega alle pareti ammuffite del cinema d'essai e dei pochi coraggiosi che lo amano

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