youtopia (2018)

Un film made in Italy praticamente "vuoto", senz'anima oserei dire, con pochi dialoghi e anche quelli abbastanza ridicoli. Berardo Carboni ci presenta (anche se parecchio in ritardo essendo del 2018) un piccolissimo spaccato della società che ha preso sempre più piede a partire dal terzo millennio, la virtualità. Qui in un contesto di una famiglia disperata, con una madre che non sa fare la madre, e di una figlia appena maggiorenne che di indole è una poco di buono che invece di darsi da fare per cercare un lavoro onesto e farsi il mazzo decide di guadagnare soldi facilmente facendo la troietta in webcam. Pessimo e ridicolo il personaggio della madre che incapace di fare qualsiasi cosa si lascia convincere dalla figlia a seguire le sue stesse orme, ma risulterà incapace persino in quello. E poi c'è il farmacista anziano, Haber, che rispecchia abbastanza bene quello che pullula perennemente la testa di molti uomini di oggi ed essendo ricco può approfittare e permettersi di esaudire ogni sua fantasia perversa, invece di apprezzare di avere una famiglia unita e di non avere problemi economici. Quindi il film gioca su questo contrasto, da un lato povertà e dall'altra ricchezza ma mettendo in comune il fattore del realismo-virtualismo. Lo faccio perchè sono povera (lei), lo faccio perchè posso (lui). Il problema è che il tutto viene affrontato con una pesantezza allucinante e con troppa poca convinzione. Sembra sempre che il film debba partire ma non lo fa mai, e si arriva ad un finale che si, le risposte te le sai dare, ma lo stesso è praticamente un finale no sense. Boh! Perplessità...
Bravina la De Angelis anche se non ho notato nulla di così tanto impegnativo per il suo ruolo.
Film che si dimentica non appena si conclude.

La durezza della realtà quotidiana contrapposta al mondo fatato dei giochi di ruolo on line; internet come luogo di mercimonio sessuale, ma anche di incontri salvifici. Un dramma dalle tinte leggere, che mostra un lato oscuro di alcune realtà marginalizzate. Molto brava, altre che bella, la protagonista, Matilda De Angelis, che regge da sola gran parte del film.

Un film piuttosto riuscito che riesce a coniugare registri diversi ed apparentemente incompatibili. C'è un'evidente situazione di disagio quotidiano, dovuti ad un mutuo che non può essere pagato con il conseguente rischio di perdere la casa e la realtà virtuale di internet. Detta in maniera spicciola, neorealismo che incontra il fantasy e che riescono ad essere complementari tra loro.
Nuove generazioni che vengono o si donano in pasto a quelle vecchie per svariati motivi: dai più turpi incarnati da un bravissimo Haber fino a quelle più incapaci a sostenere il peso di una famiglia (la madre di Matilde). E' proprio la risolutezza di Matilde che si accolla il peso dei problemi e tale peso viene sostenuto molto bene dalla De Angelis, non più una brava esordiente di belle speranze, ma sempre più una conferma che dimostra tutta la sua maturità di attrice.

Il finale è fatto apposta per colpire e sparigliare le carte ma, personalemente, convince poco e mi fa abbassare il voto di mezzo punto. Quello che capita prima invece appare ben fatto, capace di instillare un certo interesse, corroborato dal fatto di assistere a buone interpretazioni e a una storia carica di dramma e senso di impotenza.
I personaggi sono caratterizzati al meglio e tutti rendono bene sotto il profilo delle emozioni e sensazioni trasmesse, la regia è calibrata ma si lascia prendere un po' la mano nel finale, come accennato, il ritmo narrativo è discreto e tutto procede abbastanza speditamente, regalando una visione coinvolgente, pregna di riflessioni e spunti etico-morali di difficile discernimento.
Buon film, da vedere.

Non è da bocciare ma nemmeno da elogiare tanto...diciamo che si può guardare e alla fine non c'è rimpianto però ci sono recitazioni scadenti dove si salva solo la ragazzina. La vera prostituta del film è la madre personaggio squallido tanto quanto Haber. Finale deludente.

Un intreccio della trama, per certi versi, abbastanza prevedibile, per produzione e fotografia mi ha ricordato più una Rai fiction che un film vero e proprio.
Mi ha colpito però per il finale, che lascia di stucco, ed il modo con cui viene presentato il progressivo distacco dalla realtà delle 2 protagoniste.

Piccolo film ( per budget) grande risultato .
Carboni costruisce tra le mura di casa un universo grande ,pauroso e sconfinato come la realtà virtuale , dove per i giochi dei ruoli nessuno sa più neanche per capire chi veramente è ..
Ottima prova di tutti gli attori , dai navigati Haber e Finocchiaro alla giovane De Angelis

Film italiano davvero niente male. Tratta una tematica interessante ed è realizzato discretamente bene in ogni reparto. Nota di merito particolare alla De Angelis che nonostante la giovane età dimostra di essere già un'ottima attrice oltre che davvero bella.