escape at dannemora (2018)

Una miniserie notevole, certamente diversa da quello che può sembrare un classico prison movie. La fuga è solo il pretesto per una rappresentazione realistica del microcosmo carcerario dove i ruoli sono definiti (guardie e ladri) ma con moltissime zone grigie dove i ruoli tendono a confondersi. Ed è prorpio il ruolo della Arquette, appesantita ed imbruttita, è la sintesi di questi due mondi in cui lo squallore quotidiano è un elemento comune, sia per chi sta dentro, sia per chi vive le proprie esistenze fuori dalla prigione. Stiller è quanto mai più lontano dalle commedie demenziali ed anzi confeziona un prodotto molto efficace per il realismo della messa in scena e di rimanere totalmente scevro da qualsiasi enfasi nell'azione. Il suo è un racconto lineare ed asciutto dove si inseriscono bene i vari personaggi, conferendo tensione costante, mai però andando oltre il necessario. Sempre la misura giusta. E quando hai a disposizione, oltre alla già citata Arquette, Paul Dano e Benicio Del Toro, il gioco è fatto.