too old to die young - stagione uno regia di Nicolas Winding Refn USA 2019
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Serie TVtoo old to die young - stagione uno (2019)

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locandina del film TOO OLD TO DIE YOUNG - STAGIONE UNO

Titolo Originale: TOO OLD TO DIE YOUNG - SEASON 1

RegiaNicolas Winding Refn

InterpretiWilliam Baldwin, Celestino Cornielle, Nell Tiger Free, John Hawkes, Callie Hernandez, Jena Malone, Babs Olusanmokun, Miles Teller, Dereck Seven Smith, Kegn Matungulu

Durata: h 0.55
NazionalitàUSA 2019
Generepoliziesco
Prima TV nel Giugno 2019

•  Altri film di Nicolas Winding Refn

Trama del film Too old to die young - stagione uno

Martin è un poliziotto in lutto costretto ad inoltrarsi nel violento sottobosco criminale di una Los Angeles notturna, brutale e psichedelica.

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Voto Visitatori:   8,13 / 10 (8 voti)8,13Grafico
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Voti e commenti su Too old to die young - stagione uno, 8 opinioni inserite

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Sileno94  @  17/06/2024 06:11:47
   9 / 10
Trovare qualcuno che come Nicolas Winding Refn che se ne frega dei tempi frenetici in cui viviamo, dell'imboccare il suo pubblico, del successo, e cosa assai rara. Come per Twin Peaks stagione 3, qui siamo alla MAGNUM OPUS in termini di minutaggio e stile.

Gruppo COLLABORATORI Compagneros  @  13/08/2021 17:26:53
   7½ / 10
Refn, pienamente fedele al suo stile, gira una serie da 12 ore (finale aperto, seconda stagione cancellata) di una lentezza estenuante, ma con una messa in scena curatissima, di enorme gusto e sicuro impatto visivo.
A qualcuno ha ricordato il Lynch di Twin Peaks, ma oltre a essere un paragone azzardato, sembra pure mancare il bersaglio; qui la difficoltà dello spettatore non sta tanto nel dipanare la trama e attribuire significati vari, quanto piuttosto nel sopportare una dilatazione colossale dei tempi narrativi.
Non stupisce che il pubblico non abbia apprezzato quest'opera, specie il pubblico delle piattaforme di streaming, i cui prodotti sono mediamente velocissimi, e quanto avviene in queste 12 ore sarebbe di norma condensabile in un film da un'ora e mezza. Ma Refn se ne frega del pubblico (giustamente), e il grande pubblico se ne frega di Refn (purtroppo). Peccato.

Invia una mail all'autore del commento bleck  @  24/04/2021 17:32:30
   5 / 10
Troppo estenuantemente lento, ero convinto che piacesse ai soloni del cinema, io che sono meno solone l'ho trovato decisamente noioso

2 risposte al commento
Ultima risposta 09/09/2024 13.17.44
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Oskarsson88  @  28/03/2020 11:47:08
   9 / 10
Bellissima serie di Refn, che vado contro ogni schema classico fregandosene altamente di tutto.
Quello che più si apprezza è lo stile caratteristico del danese, con inquadrature ricercate una più bella dell'altra, giochi di luci e colori in continuazione, colonna sonora che va dall'elettronica a qualcosa più verso il country.
Non esistono praticamente personaggi buoni, ma tante varianti del male in un ambiente cupo ed anarchico dove regna la violenza, che seppur venga mostrata esplicitamente anche nelle immagini, fuoriesce con ancor più potenza per tutto il contesto, a contrapposizione di una lentezza che caratterizza i personaggi e tutto quello che vediamo.
Mi è piaciuta moltissimo ed ho apprezzato soprattutto il fatto che Refn non abbia fatto un prodotto per la massa e non abbia seguito lo schema che tante serie TV hanno, infatti

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER

TheLegend  @  25/03/2020 22:36:57
   9 / 10
Una serie in perfetto stile Refn.

7219415  @  25/03/2020 21:26:41
   8 / 10
Cupo, estenuantemente lento, ma che stile Refn!

Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  16/10/2019 22:07:45
   9 / 10
Nicolas Winding Refn ed il suo incontro con le piattaforme streaming. Too old to die young va oltre il concetto di serialità televisiva. E' un prodotto seriale questo è vero, diviso in dieci episodi, ma è maggiormente somigliante ad un film di tredici ore diviso in dieci, tutte con un finale più o meno compiuto. Refn è un regista che divide. Una stagione del genere dividerà sicuramente, considerando il tipo di approccio non proprio commenrciale, ma anzi molto di nicchia. Su una cosa però, detrattori o meno, deve essere dato atto della coerenza del regista danese. E NWR al 100%. Nessun tipo di compromesso è stato fatto nella sua rappresentazione e bisogna ammettere il coraggio di Amazon a dare carta bianca ad un prodotto così particolare.
Dilatazione dei tempi, luci al neon, una Los Angeles desolata quanto il deserto del Messico, perchè sono due mondi che entrano in conflitto, però con parecchi elementi in comune. I personaggi, ad iniziare dal protagonista Miles Teller che sembra replicare il Gosling cinematografico, sono ai limiti dello ieratico con dialoghi ridotti al minimo, per poter offrire tutta la loro potenza iconica ed il loro carisma. Non c'è Bene o Male che si combattono, ma sfumature del secondo. Si pesca nel torbido ed i personaggi si sporcano nel lordume di questo mondo fatto esclusivamente di criminali (anche con il distintivo), misogini, pedofili, stupratori. Un lordume che deve essere spazzato, ma sia Martin, Jesus e Viggo sono solo strumenti nella mani delle controparti femminili (Papessa ed Imperatrice), apparentemente in disparte nella prima parte della stagione, per divenire protagoniste assoluti e portatrici, di persona e per mezzo di altri, di una sorta di apolcalisse, a sottolineare come il fascino angelico femminile nasconda un animmo fatto di morte e purificazione. Un'opera inclassificabile anche a livello di generi. Se il poliziesco ed il noir sono la base di una narrazione molto dilatata, c'è anche commedia grottesca, misticismo ed horror. Solo Dio perdona e The Neon Demon traslate nel formato streaming. Vedere una "cosa" del genere è una sfida vera e propria, dividerà senza il minimo dubbio.

VincVega  @  28/06/2019 13:09:42
   8½ / 10
Quando ho sentito che usciva una serie TV Poliziesca/Noir di Nicolas Winding Refn mi son detto che non potevo farmela sfuggire.
Diciamo che "Too Old To Die Young" è in pieno stile Refn, ovvero ritmo lentissimo, talvolta estenuante, sconsigliato a chi non ama il regista danese, consigliato a chi lo ama e chi apprezza le atmosfere dilatate e decadenti, fatte di sfumature e dettagli, sottolineando il vuoto della maggior parte dei personaggi e di una società al capolinea. In realtà il protagonista Martin fa un percorso strano, inizialmente da poliziotto com'è, sembra scendere negli abissi della criminalità per "arrotondare", per poi trovare quasi una vocazione nel trovare killer e maniaci sessuali da mandare all'obitorio. Ci si muove in ambienti asettici, da una degradata e spettrale Los Angeles ad un Messico luminoso e prosperoso di futuro, inteso nella criminalità. Ed è proprio in Messico che torna Jesus dopo la morte della madre, per fare la scalata nella criminalità ed incontra la misteriosa Yaritza, che gli ricorderà non poco la madre, lui che è intrappolato in un vero e proprio complesso di Edipo. E poi c'è l'ex poliziotto e malato terminale Viggo, che al soldo di Diana, incontrerà e porterà Martin nella sua nuova vocazione.
Dopo la parentesi commerciale (ma ottima) di "Drive", continua l'estetica di Refn, il quale continua la sperimentazione visiva ed il percorso fatto con "Solo Dio Perdona" e "The Neon Demon", opere non proprio da grande pubblico o di grande successo commericale. Ed è strano in questo senso, ma positiva, la carta bianca che Amazon Studio ha dato al regista, che ha potuto dare sfogo al suo tocco personale in più di 12 ore di girato suddivico in 10 episodi. Un rischio non da poco, dato che l'opera dividerà non poco gli spettatori. Si parlava del ritmo lentissimo quasi esasperante, ed è questo uno dei motivi che dividerà il pubblico. Molti non riusciranno ad andare avanti, invece chi ci riuscirà noterà, col passare del tempo, una leggera velocizzazione dal terzo episodio rispetto ai primi due, o forse è solo l'abitudine e la presa di coscienza dello spettatore ad un evento non proprio standard nel panorama odierno. Infatti "Too Old To Die Young" è evento che porta il cinema di Refn in streaming, con i suoi pregi e difetti, ma un evento del genere non capita tutti i giorni. In questo va menzionato anche Ed Brubaker, insieme a Refn autore e decisivo nella riuscita della sceneggiatura, che non risparmia la critica alla società americana, in particolare nella rappresentazione degli uomini di legge, letteralmente degli idioti, nelle cui scene ci saranno i momenti più comici della serie.
Lo scavo piscologico dell'imperturbabile protagonista Martin (interpretato da un bravo Miles Teller), è uno di quelli difficili da ottenere, dato che è un personaggio freddo, ambiguo e apparentemente senza emozioni. E' un percorso lungo e tortuoso il suo. Così come gli altri personaggi sembrano tutti, a loro modo, in bilico in una discesa agli inferi, in cui non hanno modo (e volontà?) di risalire. Una discesa agli inferi non propriamente letterale, ma spesso dettata dal loro status o famiglia di appartenenza. Nel resto del cast, grandi attori: da John Hawkes a Jena Malone, dagli attori nelle parti dei messicani ad un redivivo William Baldwin nel ruolo del padre cocainomane e pervertito della fidanzata minorenne di Martin. Menzione d'onore va alla fotografia. Si passa a quella al neon di notte ai paesaggi desertici e luminosissimi di giorno. Spettacolo. Non dimentichiamo il fedelissimo di Refn, ovvero Cliff Martinez nella colonna sonora, ovviamente elettronica, ma di quella bella, particolare e psichedelica. Infine la violenza, non ultimo degli elementi, esplode prepotentemente e brutalmente.
"Too Old To Die Young" l'ho trovato magnetico. Questi movimenti di camera lentissimi in cui si ha tempo di ammirare i dettagli e il luogo in cui avviene la scena. I silenzi assordanti sono quasi infiniti e spesso valgono più delle parole. Una classica serie "slow burn" che più è andata avanti più sono diventato dipendente da essa, come ogni grande serie dovrebbe fare. Per molti i problemi arriveranno fin da subito, ma i più pazienti che riusciranno ad andare oltre i primi due episodi, verranno ripagati abbondantemente.

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