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Questa opera di R. Wallace è un classico dei film di guerra americani. La pellicola è stata girata nel 1943 negli USA quando gli Stati Uniti erano impegnati nel conflitto mondiale su diversi fronti.
Il film è ambientato nel 1941, alla vigilia dell'attacco aereo a sorpresa dei giapponesi a Pearl Harbour: una battaglia che per molto tempo ispirerà film di guerra e di amore in noti registi.
"19° Stormo bombardieri" è stato molto sottovalutato dal mercato cinematografico italiano, basti pensare che nei tre maggiori dizionari italiani di cinema, quali il Morandini, il Mereghetti, e il dizionario della UTET non esiste di questo film alcuna scheda-critica.
Lo si può visionare attraverso un DVD uscito in Italia nel 2003 e prodotto dalla General Video Recording di Bisenzio, ricco anche di speciali-extra con note informative sul regista Richard Wallace e i famosissimi attori, degli anni '40-'50: Randolph Scott, Pat O'Brien.
Richard Wallace, il regista, è nato in California nel 1894. Debutta nella regia con il cinema muto realizzando, tra il 1925 e 1926, numerosi cortometraggi. Il suo primo cortometraggio è "Syncopatinsue". Il suo primo sonoro è "L'idolo del sogno" con Gary Cooper. Gira anche dei Musical tra i quali uno molto famoso con Maurice Chevalier, poi film drammatici, commedie, avventure, gialli, pellicole di guerra, opere noir. Wallace è famoso anche per aver diretto la diva bambina Shirley Temple. Muore a Los Angeles nel 1951.
L'attore protagonista di "19° Stormo bombardieri" è Pat O'Brien che interpreta il ruolo del maggiore Davis della base aerea americana addetta all'addestramento dei piloti. Nella storia del cinema Pat O'Brien è un attore molto importante, rimarrà impresso nella mente degli amanti cinefili per la sua lunghissima e versatile carriera, svoltasi soprattutto intorno agli anni '30-'40-'50. Come attore assumerà, sempre con invidiabile bravura, i ruoli di prete, poliziotto, rappresentante delle forze armate.
Risulterà anche un'irlandese longevo, nato nel 1889 è morto nel 1983, alla veneranda età di 94 anni. Pat O'Brien è il famoso e intraprendente reporter Hildy Johnson di Prima pagina. Lo si ricorda anche per "La follia della metropoli" di F. Capra, e "L'aereoporto del deserto" di John Ford.
Randolph Scott (nel film è il pilota-ufficiale Oliver) nato in Virginia nel 1898, alto, occhi azzurri, capelli biondi è famoso per essere stato uno dei cowboy di Hollywood più riusciti e amati nonché per le ottime interpretazioni in film di guerra tra i quali anche Angeli del mare di Edward Ludwig. Debutta nel 1929 nel film "The Far Call" di Allan Dwan. Lunghissima la sua carriera che termina nel 1962 con Sfida nell'Alta Sierra di Sam Peckinpah. Muore a Los Angeles nel 1987.
Il film "19° Stormo bombardieri" ha avuto una Nomination (1943) all'Oscar: candidato come migliori effetti speciali (Vernon L. Walker, James G. Stewart, Roy Granville).
Con questa opera Richard Wallace e tutto il suo staff contribuiscono notevolmente alla maturazione tecnica e narrativa del film di guerra americano.
Un genere che dagli anni '50 in poi riscuoterà in varie parti del mondo un successo di pubblico straordinario. Un'affermazione dovuta al miglioramento delle verosimiglianze delle battaglie e all'entusiasmo mitico che susciteranno i personaggi americani dei film, simboli, seppur in modo discutibile, di aspettative nuove legate all'immaginario collettivo di una nazione economicamente molto potente e sempre più protagonista in quella tecnologia di guerra e di pace che si andava velocemente affermando nel mondo negli anni '50-'60.
Notevole sarà il successo di pubblico di questi film sia negli Stati Uniti che in buona parte dell'Europa. L'apice dell'interesse popolare per questo genere si avrà intorno agli anni '50-'60.
Con "19° Stormo bombardieri" il cinema di guerra-aereo comincerà ad essere composto da motivi narrativi nuovi. Si passerà, infatti, da un'atmosfera filmica visionaria-romantica, tipica degli anni '20-'30, a racconti molto più realistici, in linea con il cambiamento culturale e di costume dei tempi.
Nei racconti si impone sempre più la crescente e spettacolare tecnologia di guerra. Una vera e propria esibizione dei migliori gioielli bellici da combattimento presi in tutte le loro più virtuose prestazioni.
"19° Stormo bombardieri" mette in rilievo anche una insolita vetrina di personaggi. Essi si muovono con uno stile diverso dai film precedenti, contribuendo a creare un'atmosfera di verosimiglianze, legate al sociale, senza precedenti.
Un vero che non solo stupisce e ammalia ma fornisce inaspettatamente conoscenze specifiche sulla guerra e la società, in forme che non rinunciano a dare risalto allo spettacolo. Inoltre la tecnica propria del cinema, con Wallace dimostra la sua crescita, essa si impone brillantemente nelle battaglie aeree, mostrando i virtuosismi dei piloti da diverse angolazioni e i particolari degli aeroplani in tutte le loro più moderne funzioni. La guida aerea è in parte simulata ma diverse scene con panorami di campi di azioni belliche sono vere perché riprese dall'alto con aerei autentici.
Le sequenze visive delle battaglie sono montate splendidamente. Infatti non si notano le cuciture tra le varie parti girate con simulatori a terra e quelle reali riprese dall'alto. Si è presi quindi in una maggiore suspense visiva.
Le battaglie aeree sono di un'attendibilità che resiste bene anche agli effetti speciali dei nostri giorni. C'è un netto distacco rispetto a quello che il cinema riusciva a dare negli anni '30 quando usava vecchi modellini: non sempre ben definiti e carenti di funzioni simulate importanti.
Il cinema di guerra con Wallace si avvia decisamente a forme più perfezionate di ritmo creando emotività nuove. Si inaugura un capitolo inedito per il cinema di guerra-aereo con pagine di grande passione visiva.
In "19° Stormo bombardieri" i personaggi interpretano più correttamente del solito la vita reale della caserma, compresi gli inevitabili intrighi e conflitti di relazione che la caratterizzano. In questo ambiente tipicamente austero trovano posto anche storie d'amore. Esse spesso non sono particolarmente travagliate a differenza di quel che accadeva nei film ambientati nella vita civile. In questi ultimi il cinema ha sempre dimostrato di voler essere un po' più libero di drammatizzare o rendere a volte tragica una storia d'amore.
E' noto come nella vita di caserma il cinema nel passato sia sempre entrato con una certa prudenza, quasi in punta di piedi, rispettando ciò che il simbolo militare rappresentava per una nazione. La drammaticità di alcune storie d'amore difficilmente nel cinema di caserma sfociava in tragedia, perché essa veniva stemperata dal senso del dovere tipico di un ordine militare. Il cinema di allora a differenza di oggi, rispettava una sorta di integrità psicofisica dell' immagine del militare.
Il film di guerra-aereo con R. Wallace diviene più simile a tutte le realtà vive dell'ambiente militare. Realistiche sono le battaglie notturne ricche di fuochi, razzi illuminanti, e movimenti di aerei ben sonorizzati, ed altrettanto i profili delle personalità militari che si affacciano da protagoniste nelle scene.
Con "19° Stormo bombardieri" la figura femminile diventa più autorevole, le donne nel lavoro di caserma sono equiparate all'uomo sia per intelligenza che per capacità nel tenere responsabilmente il ruolo affidatogli. Anche in questo il cinema di R. Wallace sembra portare del nuovo.
Nella trama del film, ambientato in una base aerea degli Stati Uniti, Oliver, un ufficiale pilota, è innamorato della ragazza Burton impiegata alla base nella segreteria del maggiore Davis. La ragazza gli preferisce un giovane e aitante allievo. Durante un'esercitazione aerea, un militare cade nel vuoto a causa di un malessere di Oliver che in quel momento era alla guida dell'aereo. Il giovane di cui è innamorata la ragazza e suo fratello Tom rischiano di morire. Dopo l'accaduto l'ufficiale viene assolto da ogni responsabilità penale. A causare il disturbo alla guida era stata un'improvvisa carenza di ossigeno.
Oliver viene trasferito in un altro reparto. Parallelamente alle vicende d'amore della segretaria Burton il film procede con una storia riguardante un nuovo dispositivo bellico, denominato "puntatore di precisione per bersagli di guerra". Il dispositivo avrebbe consentito, se approvato dal maggiore Davis, di colpire i bersagli nemici da un'altezza di oltre otto mila piedi. Si sarebbe eliminata la necessità per il pilota di scendere di quota e sganciare la bomba non appena l'aereo si fosse trovato ad un'altezza minima dal bersaglio, con il vantaggio di non mettere più a rischio la vita del pilota. Quest'ultimo nelle battaglie precedenti rimaneva troppo esposto al tiro della contro-aerea.
Oliver è scettico sull'efficacia del dispositivo e sfida il maggiore Davis a una prova reale sul campo che misuri quanto sia effettivamente valido il nuovo congegno rispetto al vecchio sistema. Nella gara il maggiore Davis centra il bersaglio di prova da otto mila piedi di altezza mentre Oliver, pur arrivando con l'aereo molto vicino al bersaglio, lo manca clamorosamente lasciando tutti di stucco.
Dopo l'attacco nipponico, nel Dicembre 1941, alla base navale americana di Pearl Harbour, gli Stati Uniti preparano degli attacchi aerei da portare direttamente in Giappone. Una di queste offensive partirà utilizzando parte dei piloti e dei bombardieri addestrati dal maggiore Davis. Sarà un attacco notturno, si svolgerà con l'impiego necessario di razzi illuminanti, avrà di mira una gigantesca fabbrica giapponese con diverse ciminiere. Un obiettivo importante, considerato strategico.
L'attacco aereo consentirà di vedere sul campo la reale efficacia del nuovo congegno militare. Quest'ultimo dovrà cercare di colpire una ciminiera da un'altezza di otto mila piedi lasciando quindi l'aereo invisibile alla contro aerea giapponese.
Numerosi nello scontro saranno gli atti di eroismo degli americani. Nella furiosa battaglia notturna il pilota Oliver mostrerà tutto il suo valore professionale e coraggio da ufficiale con un impegno dal sapore di riscatto dopo le delusioni d'amore patite. Oliver mostrerà un'energia inesauribile tale da lasciar stupiti.
Il finale del film è a sorpresa, ricco di suspense. Il racconto riesce a stare sempre al di là di ogni forma di patetismo, nei confronti sia dei caduti che delle vittime della crudeltà di guerra.
Il regista Wallace è un po' filo americano. Farà risaltare in particolare il senso del dovere e del sacrificio degli americani, tipici secondo lui di chi appartiene ad una nazione potente e democratica che reagisce con orgoglio ad un'offesa di guerra tra le più umilianti.
In questo film i giapponesi sono rappresentati come militari privi di scrupoli e pronti ad ogni tipo di tortura verso il nemico pur di contribuire ad estendere il loro dominio nel mondo al fianco dei tedeschi in guerra.
Efficaci le musiche e i canti corali. Sopra le righe per novità e bravura soprattutto le evoluzioni spericolate degli aerei.
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Recensione a cura di Giordano Biagio - aggiornata al 23/01/2007
Il contenuto di questo scritto esprime il pensiero dell'autore e non necessariamente rappresenta Filmscoop.it
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