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"Act of valor" mostra nella prima parte del racconto gli eventi drammatici che portano attualmente i Seals a nuove missioni d'emergenza. Il comando operativo del corpo speciale americano apprende di un attentato dei narcos avvenuto in una scuola internazionale di Manila, nelle Filippine, frequentata anche da famiglie di diplomatici occidentali. Lo scoppio si propaga da un chiosco mobile di gelati che ha all'interno, addetta alla distribuire dei coni, una kamikaze filippina imbottita di esplosivo. La deflagrazione uccide sia l'ambasciatore americano che un numero impressionante di bambini. Il film poi mostra il rapimento in Costa Rica, da parte dei narcotrafficanti, di una spia americana della Cia di sesso femminile, che viene anche torturata per ricavare informazioni intorno alla sua sospetta presenza nell'isola. Il capo dei narcotrafficanti è un certo Cristo, benvoluto nell'isola per le sue opere di bene. L'uomo ha a che fare, seppur indirettamente, anche con l'attentato terroristico avvenuto nella scuola di Manila. Cristo è un individuo molto potente, uno dei più capaci capi della rete del traffico di droga internazionale ed è anche interessato, per motivi ideologici, ad una collaborazione con il terrorismo antiamericano, cosa che lo porta grazie ai suoi finanziamenti ad acquisire un notevole potere di influenza sulla Jiha (l'organizzazione musulmana della "guerra santa").
Tra un successo e l'altro e grazie a un cellulare dei rapinatori che dà preziose informazioni, rinvenuto dai Seals nella stanza dove l'agente femminile della Cia subiva torture, si arriva alla cattura di Cristo. Dopo un lungo gioco di ricatti verbali tra il funzionario Cia e il narcotrafficante, quest'ultimo confessa che negli Stati Uniti stanno per attraversare la frontiera messicana 16 jihadisti di cui otto filippini, imbottiti di esplosivi, confezionati in palline di ceramica in grado di sfuggire ai maggiori controlli elettronici.
Questi jihadisti sono veri e propri kamikaze, più che mai decisi a farsi esplodere nelle maggiori città americane, da San Diego a San Francisco, da New York a Washington. A questo punto il lavoro degli eroi Seals diventa proibitivo, gli obiettivi si restringono a uno solo: salvare la vita dei cittadini americani minacciati dai kamikaze, una meta che si può raggiungere solo sacrificando nella lotta numerosi componenti del proprio glorioso corpo militare.
"Act of valor" (Atto di valore) è un film di guerra collocabile a grandi linee nel genere "terroristico". Ha la particolarità di presentare una narrazione prevalentemente articolata in chiave thriller, che si avvale della brillante sceneggiatura di Kurt Johnsted, famoso per il film "300", ben sostenuta dalla consulenza di Tom Clancy.
Come indica il loro acronimo ("Sea, Air and Land", cioè mare, aria e terra, i tre ambiti in cui sono costretti a operare) i Seals sono un corpo speciale della U.S. Navy che compiono missioni ad alto pericolo e tempestività, intervenendo in qualsiasi tipo di ambiente, ovunque è richiesta una presenza militare altamente specializzata.
I Seals sono un corpo compatto, dalla psicologia di gruppo spietata, in grado di raggiungere con gelida impassibilità gli obiettivi più estremi, un reparto che colpisce a morte contando sulla sorpresa e la rapidità dell'azione, ben sostenute quest'ultime da una elevatissima tecnologia elettronica, applicata in gran parte all'armamentario e ai dispositivi di ricognizione spesso costruiti a forma di modellismo, strumenti ben mimetizzati con l'ambiente e in grado di monitorare il territorio interessato dalla missione proprio durante l'attacco stesso, dando indicazioni preziose negli spostamenti a battaglia aperta.
I Seals sono divenuti mitici e conosciuti in tutto il mondo da quando nella primavera scorsa (2011) si sono appresi i modi e i particolari della loro operazione di successo contro Osama Bin Laden.
"Act of Valor" diretto dai registi Mike McCoy e Scott Waugh è piacevolmente stilizzato qua e là da finestre informative via computer, riguardanti risultati di scansioni-ricerche dei profili biografici dei personaggi del film e da immagini reali trasmesse dal satellite, orientate verso la messa a fuoco di cose, persone, obiettivi militari, facenti parte della composizione base delle sequenze narrative del film.
La pellicola è fondamentalmente strutturata da una buona fisicità fotografica rispetto al pericolo, per facili guadagni, rappresentato oggi dall'intrusione di immagini virtuali. Gli aspetti figurativi un po' simulati, da video gioco, non sono molti nel film e quei pochi, che appaiono qua e là nelle scene d'azione più difficili da realizzare con la fotografia reale, ben si inseriscono nella composizione dall'effetto spettacolare degli ambienti di guerra.
Da sottolineare che la delineazione delle tattiche e dei piani d'azione dei Seals rispecchiano, per verosimiglianza, quelle effettivamente messe in campo nei vari interventi del corpo speciale nella sua difficile ma esaltante storia.
Nel film sono stati utilizzati proiettili veri, questo ovviamente quando la situazione scenica lo consentiva, lontana da un pericolo per le persone dello staff. Inoltre nella pellicola è stato portato in scena, con risultati indubbiamente molto spettacolari, gran parte del bagaglio tecnico e da combattimento dato normalmente in consegna al corpo speciale nelle missioni vere, quali: mitra a tenuta d'acqua su cui sono montati mirini elettronici dotati di numerose funzioni computerizzate tra cui l'avvicinamento sul display dell'obiettivo da colpire, aereoplanini teleguidati con telecamera incorporata, binocoli da visiera in grado di penetrare il buio con estrema facilità.
Evidenziate dal film, via computer, anche le principali modalità biografiche, soprattutto psicologiche, usate dalla marina per l'assunzione dei componenti Seals.
Sul piano etico, filosofico il film rispolvera, con enfasi mediatica, e rivolto all'opinione pubblica americana più refrattaria alle guerre, i sani principi del vivere eroico per la patria, motivato dalla improrogabile necessità di combattere il male della droga e degli attentati che minacciano periodicamente l'America sconvolgendone la popolazione, in modo particolare la famiglia tipo.
La base psicologica del comportamento eroico richiesto dalle autorità non può quindi che far perno sulla costruzione di un'immagine del comportamento militaristico fortemente virile, simbolicamente collocabile nel maschilismo più estremo e ideologico, in cui la passività, frequente nel film, con cui la moglie nelle scene a casa, aspetta, ansiosa, notizie del marito in missione ne è l'emblema più significativo.
Il film sottolinea ripetutamente l'importanza della reazione violenta al male, il dente per dente dell'Antico Testamento, senza sfumature, esaltando come giuste e sacrosante, eticamente quindi ineccepibili, le missioni di guerra eseguite con corpi speciali straordinari destinati a una sempre più grande efficienza e crescita della potenza del cinismo; corpi presi in una inarrestabile evoluzione negativa del piano psicologico dei componenti che appaiono sempre più vicini alla cultura della morte, nel bel mezzo di uno sviluppo tecnologico senza pari che seduce ma opprime il possibile virtuosismo etico presente nel grembo di ogni guerra.
Per i componenti Seals la vita di pensiero, intesa nel senso di diritto e dovere di ciascuno alla critica, è del tutto preclusa, per operare militarmente al meglio ed essere sempre efficacemente pronti alla chiamata, hanno bisogno anche in tempo di pace di credere in qualcosa di fondamentale, chiaro, positivo, soltanto schematizzato, abbozzato, e comunque avvallato dalle istituzioni politiche più importanti. Essi devono incarnare coerentemente i valori base della nazione, come ad esempio: essere un capo famiglia che comanda e dirige con forza il nucleo familiare verso il bene etico proposto dalla Nazione, essere fedele alla moglie e alla Patria, educare i figli ai valori economici liberali del proprio Stato come previsto dalla Costituzione e al rispetto della famiglia senza riserve, accettare la meritocrazia di tipo militare, credere al proprio Paese come il principale difensore della democrazia nel mondo, amare la pace finché gli interessi economici del proprio Stato non sono, nel mondo, minacciati, difendere i più deboli solo se accettano i principi di fondo che guidano la nazione, frequentare amicizie virili.
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Recensione a cura di Giordano Biagio - aggiornata al 08/05/2012 12.21.00
Il contenuto di questo scritto esprime il pensiero dell'autore e non necessariamente rappresenta Filmscoop.it
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