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La moda dei peplum, tornata in auge dopo il grande successo de IL GLADIATORE, ha finito col contagiare anche Oliver Stone, controverso regista, autore di pellicole tanto osannate quanto oggetto di feroci critiche quali J.F.K, PLATOON e NATURAL BORN KILLERS, un pulp violento e satirico.
Stone così ci prova con la storia greca e in particolare con la vita di Alessandro Magno (interpretato da un biondissimo Colin Farrell), condottiero e re macedone morto in circostanze misteriose a 33 anni e conquistatore di gran parte del mondo conosciuto, peraltro già oggetto di una pellicola cinematografica nel 1956 (interprete principale Richard Burton).
Se si vuole parlare del profilo storico del film, di sicuro Stone ha tentato di fornire un inquadramento preciso e puntiglioso del personaggio, ma assai latente si è rivelato invece nelle relazioni interpersonali del famoso condottiero.
Angelina Jolie, affascinante e anche visibilmente più giovane di suo figlio, non convince molto nel ruolo di Olimpiade, madre di Alexander: il suo dolore alla notizia della morte del re-condottiero è quanto mai finto e tutta la sua interpretazione è sbiadita ed incolore.
Dal canto suo anche Val Kilmer (reso quasi irriconoscibile dal trucco), offre una interpretazione mediocre di Filippo, re di Macedonia e padre di Alessandro. I suoi controversi rapporti col figlio restano irrisolti e ogni volta che calca la scena non da' l'impressione di "credere" molto al suo personaggio.
Lunga e a tratti tediosa è invece la narrazione delle gesta di Alessandro affidata a Anthony Hopkins nel ruolo di Tolomeo, così come appare ridicolo vedere i nomi dei vari stati conquistati dal sovrano macedone scritti in inglese (per un regista assolutamente legato alla necessità di essere realistico è una piccola caduta di stile!) ma di sicuro impatto sono le numerose scene di battaglia, talvolta un po' caotiche e anche alquanto cruente. Tra le tante, sicuramente da ricordare la battaglia contro i persiani guidati da Dario (quasi comica l'interpretazione di Raz Degan con i suoi gesti più da mago da baraccone che da grande condottiero).
Il compiacimento con cui si vuole rilevare la tendenza omo o bisex di Alessandro tuttavia non cade quasi mai nel morboso (c'è però una scena di un bacio) anche se il protagonista lavora molto con gli sguardi per rendere il suo affetto verso Efestione.
Farrell, tra tutti gli interpreti, è quello che ha cercato di rendere meglio il personaggio affidatogli da Stone e questo gli rende senza dubbio onore, riscattando così una pellicola troppo lunga e debole, più valida sotto il profilo documentaristico ma che va comunque vista, anche per apprendere qualcosa in più sulla figura storica di Alessandro Magno.
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Recensione a cura di peucezia - aggiornata al 08/02/2005
Il contenuto di questo scritto esprime il pensiero dell'autore e non necessariamente rappresenta Filmscoop.it
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