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ATTENZIONE: LA RECENSIONE CONTIENE SPOILERS, LA SUA LETTURA E' SCONSIGLIATA A CHI NON ABBIA ANCORA VISIONATO IL FILM.
"Devi diventare un pensiero orribile, uno spettro, un idea!"
Nel 2005 è arrivato l'estro creativo di Christopher Nolan (Memento, The Prestige) e risollevare l'eroe della DC Comics Batman, creato da Bob Kane, dall'oblio in cui era caduto dopo il disastroso insuccesso delle due pellicole di Joel Schumacher, Batman Forever e Batman e Robin, accolte negli anni '90 dalla grande delusione di critica e fan.
L'immagine dell'uomo pipistrello era infatti rimasta saldamente legata alle precedenti due pellicole di Tim Burton, Batman e Batman - il ritorno, che avevano saputo affascinare il pubblico con le loro atmosfere dark, e la capacità visionaria del famoso regista.
Dopo quasi dieci anni, Nolan non si è solo impegnato a ridare inizio alla saga dell'uomo pipistrello, ma ha rivisitato completamente la figura del super-eroe, che abbiamo ritrovato totalmente diversa da quella che ci avevano lasciato tutti i precedenti film. Il personaggio di Bruce Wayne risulta infatti molto più caratterizzato, e più umano. Non si tratta più solo di un uomo in cerca di vendetta o di giustizia. In Batman Begins il significato della maschera di Batman assume un significato più filosofico, essa deve spaventare, deve essere paura, paura per coloro che la usano per sopraffare gli altri. Insomma, combattere la criminalità con la sua stessa arma.
Il personaggio che combatterà le ingiustizie e la corruzione di Gotham subisce inoltre un processo di formazione e addestramento essenziali, sia a livello fisico che mentale, che per noi erano impensabili guardando le precedenti pellicole.
"Per vincere la paura, devi diventare paura. Devi bearti delle paure degli altri. "
Batman Begins nel 2005 fu ben accolto dal pubblico, soprattutto per la sua maggiore vicinanza al fumetto. La stessa pellicola, per la gioia dei fan, termina con il chiaro segno di un prossimo sequel.
Nel 2008 arriva Batman - The Dark Knight, il cui soggetto è ancora una volta firmato da Christopher Nolan e David S. Goyer. Prima ancora della sua uscita il film si preannuncia campione d'incassi. In particolar modo in America i fan sono stati per mesi in trepidante attesa, soprattutto grazie a una bizzarra e intelligente campagna pubblicitaria messa in atto dai produttori del film.
Tramite siti internet fantasma, informazioni e immagini del film, incentrate soprattutto sul personaggio di Joker, si sono espanse in maniera virale stimolando la curiosità e le aspettative del pubblico, già entusiasta (non tanto in Europa, quanto in America) di Batman Begins.
Gli avvenimenti de "Il Cavaliere Oscuro" hanno inizio proprio dove abbiamo lasciato l'"eroe" nel precedente film. Abbiamo una Gotham che comincia a intravedere la speranza di essere risollevata, la mafia comincia ad infastidirsi nel vedere i suoi piani mandati in fumo da Batman (Christian Bale), affiancato alla polizia tramite il fidato commissario Gordon (Gary Oldman). A ridare ancora più speranza alla città sembra essere inoltre la presenza di un nuovo procuratore distrettuale, Harvey Dent (Aaron Eckhart), persona apparentemente incorruttibile e irrimediabilmente coerente con la sua idea di giustizia. Dagli strati più bassi della società comincia però a farsi strada senza troppi scrupoli un uomo psicopatico, Joker (magistrale Heath Ledger).
Joker è una persona senza passato, che si fa beffe del suo passato, ma l'unica apparentemente capace di guidare quello che ancora di marcio vive nella città.
La cupa e impeccabile regia di Nolan, trova il giusto equilibrio tra scene d'azione di grande impatto visivo e dialoghi accuratamente accentrati sulla caratterizzazione dei personaggi (anche se il realismo al quale tiene tanto sembra venire a mancare in alcuni passaggi poco chiari della sceneggiatura).
Il film si presenta più che altro come un'eterna disputa in una giungla metropolitana tanto oscura quanto disperata: non ci sono regole. Uno spaccato su una guerra che già esisteva, e che continuerà ad esistere. Una guerra che nella sua continua evoluzione mette alla prova le psicologie dei personaggi, perché sono esse i veri punti chiave del film.
Un Bruce Wayne sempre meno convinto del suo ruolo, costretto a strapparsi di dosso l'immagine dell'eroe, per mostrarsi come un cavaliere oscuro, il cui ruolo dentro Gotham, agli occhi dei cittadini, non è mai ben definito. Batman si pone come obiettivo primario di trovare e salvaguardare qualcuno che sappia agire come lui, ma senza maschera. Harvey Dent, di per se, sembra incarnare la persona più adatta a questo ruolo, in quanto fermamente impegnato nella lotta contro il crimine e sicuro delle sue azioni, rappresentato simbolicamente da una moneta che di faccia ne ha una sola: "Io la fortuna me la creo".
Personaggio più univoco, ma non per questo meno interessante, è quello di Joker. Una mina vagante, un uomo senza apparente scopo, se non quello di portare il caos, al fine di mostrare la vera natura della città. Nolan e Goyer hanno rivisitato compleamente anche l'estetica del personaggio: troviamo infatti un Heath Ledger irriconoscibile sotto un pesante e disordinato trucco, efficace maschera della sua pazzia interiore. Sorvolando su inappropriati confronti con la precedente interpretazione di Jack Nicholson di un personaggio totalmente diverso, la crudeltà disarmante di questo joker è fine a se stessa, non punta a una vetta da raggiungere, e di sorrisi ne strappa ben pochi. A suo dire lo stesso uomo pipistrello "lo completa". Perché ucciderlo?
Nella trasformazione finale di Harvey Denth (sfigurato però in maniera eccessivamente artificiale e poco realistica) vediamo uno dei lati più interessanti del film. Paradossalmente il trauma affettivo che subisce, invece di accentuare la sua determinazione nella lotta contro la criminalità, lo fa accanire contro chi non è mai stato in grado di contrastarla. Harvey Dent non si considera più artefice del suo destino, nel suo modo di vedere ora le cose, tanto vale che la città venga dominata dal caso, dal caos. Ora anche la sua moneta ha due facce e lui si toglie ogni responsabilità delle sue azioni. Joker riesce a corrompere la persona su cui ormai faceva affidamento l'intera Gotham, a voler confermare ancora una volta quanto la metropoli sia senza speranze. A smentire ciò Nolan ci propone però un "esperimento sociale" finale, che ci illustra con un po' troppo buonismo quanto alla fine i veri criminali della città siano la gente comune.
Risulta evidente che la città di Gotham è una coprotagonista nel film, le reazioni dei suoi abitanti agli eventi la mostrano disperata e in balia di chiunque riesca a tenerla in tiro.
Il cast per intero offre delle ottime interpretazioni: un Christian Bale forse poco espressivo, ma questa è una colpa attribuibile essenzialmente al doppiaggio, un Claudio Santamaria scandalosamente riconfermato per questa pellicola, quando aveva già dimostrato nel precedente film di essere assolutamente inappropriato.
Dall'altro lato abbiamo un Heath Ledger che non si limita a calarsi nella parte ma diventa esso stesso Joker. La sua interpretazione così fredda e realistica è già leggenda. L'importantissima scelta del suo doppiatore è caduta sul bravissimo Adriano Giannini, all'altezza del famoso doppiaggio che il padre diede al precedente Joker.
Ben calati nella parte i bravi Gary Oldman, Maggie Gillenthal, Michael Caine e Morgan Freeman. Una nota di merito per l'ottima interpretazione di Aaron Eckhart, attore le cui precedenti prove avevano riscosso poco successo.
La superba e originale colonna sonora è ancora una volta merito dell'unione dei due grandi compositori James Newton Howard e Hans Zimmer, musica che segue l'evolversi della storia con punte di tensione forti e quasi disturbanti.
Nolan si conferma uno dei migliori registi del momento, soprattutto in quanto riesce ad accontentare un'ampia fetta di pubblico, creando blockbuster come questo, che puntano a far ragionare, oltre che intrattenere. E come le sue altre pellicole, anche questa necessita di essere vista più di una volta, per essere capita fino in fondo.
La pellicola è stata dedicata al tecnico degli effetti speciali Conway Wickliffe e all'attore Heath Ledger. L'interprete di Joker ci ha donato la sua migliore performance prima di lasciarci precocemente, ma ricordiamoci che l'entusiasmo della critica verso il suo personaggio è oggettivo e dissociato da questo tragico evento.
"O muori da eroe, o vivi abbastanza a lungo da diventare il cattivo"
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Recensione a cura di Amira - aggiornata al 01/08/2008
Il contenuto di questo scritto esprime il pensiero dell'autore e non necessariamente rappresenta Filmscoop.it
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