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La vicenda di Massimo Decimo Meridio (Russel Crowe), valoroso condottiero e fidato amico dell'imperatore Marco Aurelio, che, per colpa del giovane Commodo, spregiudicato figlio del vecchio imperatore, si ritrova ad essere un gladiatore, niente meno che uno schiavo mandato a morire nelle arene, sotto lo sguardo crudele e divertito del popolo romano. Ad ogni costo dovrà vendicare l'onta subita e la famiglia brutalmente uccisa.
A rendere ancor più intrigante la trama, Scott inserisce la figura della bella Lucilla, sorella di Commodo e vecchia fiamma di Massimo: aiuterà il suo antico amato anche a costo di tradire e far uccidere il fratello?
La pellicola, ambientata nel II secolo d.C., è in parte fedele alle vicende storiche del tempo (l'imperatore filosofo Marco Aurelio, il suo successore Commodo, le abitudini del popolo..), e commette alcuni errori storici, ma nel complesso trova la sua giustificazione nell'inserimento della vicenda fantastica dell'affascinante gladiatore, ex comandante dell'esercito, che cerca riscatto. Tre ore che scorrono veloci, tra battaglie perfettamente inscenate e una ricostruzione affascinante e grandiosa (anche grazie all'aiuto del computer) dell'antica Roma e del Colosseo.
La trama è avvincente, Crowe è bravo nella parte del guerriero valoroso e virtuoso, Joaquine Phoenix perfetto nella parte del viscido, infantile e borioso imperatore Commodo. Un film ridondante, ma ben interpretato e ricostruito, senz'altro da vedere, specialmente per chi adora i film storici di ambientazione romana. Non si potrà non apprezzarne la scenografia e gli splendidi costumi, così come non appassionarsi alle sventure di Massimo ed al suo eroico coraggio. La prima battaglia dell'esercito romano nella foresta, contro le tribù germaniche, è di grande effetto. Bella anche la corsa con le bighe e il paesaggio africano della colonia dove hanno trasportato Massimo come schiavo. Colonna sonora azzeccatissima, effetti speciali ben realizzati (nelle battaglie), cammeo di Giorgio Cantarini (il bambino de La vita è bella) nella parte del figlioletto morto di Massimo.
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Recensione a cura di MiaWallace - aggiornata al 08/11/2003
Il contenuto di questo scritto esprime il pensiero dell'autore e non necessariamente rappresenta Filmscoop.it
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