Recensione la damigella d'onore regia di Claude Chabrol Francia 2004
al cinemain tvanteprimearchivioserie tvblogtrailerclassifichespecialiregistiattorirecensioniforumfeedmy
Skin Filmscoop in bianco Filmscoop nostalgia
Ciao Paul!
Ricerca veloce:       ricerca avanzatabeta

Recensione la damigella d'onore (2004)

Voto Visitatori:   7,04 / 10 (14 voti)7,04Grafico
Dimensione testo: caratteri piccoli caratteri medi caratteri grandi

locandina del film LA DAMIGELLA D'ONORE

Immagine tratta dal film LA DAMIGELLA D'ONORE

Immagine tratta dal film LA DAMIGELLA D'ONORE

Immagine tratta dal film LA DAMIGELLA D'ONORE

Immagine tratta dal film LA DAMIGELLA D'ONORE

Immagine tratta dal film LA DAMIGELLA D'ONORE
 

Dieci anni dopo lo straordinario "Il buio nella mente", Claude Chabrol torna ad adattare un romanzo della scrittrice inglese Ruth Rendell ("The Bridesmaid", in italiano "Il pugnale di vetro"), ma era dai tempi di "Inferno" (1994) che non girava un noir così sensuale e così sottilmente "malato" com'è questo straordinario "La damigella d'onore".
Con questo film il cineasta francese, padre nobile della nouvelle- vague (ricordiamo il film capostipite "Le beau Serge" del 1954), continua la sua ricerca tesa a scandagliare ed analizzare le morbosità, i vizi e le perversioni della piccola borghesia della provincia francese, abilmente celati dietro l'apparente normalità di una ipocrita rispettabilità di facciata.
Anche in quest'opera, presentata fuori concorso al Festival di Venezia 2004, Chabrol conferma il suo stile rigoroso e impeccabile nel raccontare una storia d'amour-fou e nel materializzare l'angoscia misteriosa che deriva dalla perdita della ragione.
Non è facile riuscire a percepire i segnali che Chabrol lancia quando rivolge il suo sguardo verso gli accadimenti terreni, perchè avviluppa i suoi personaggi in un alone di suspense e di mistero ai limiti del surreale, e perchè, in un percorso di esplorazione degli istinti del cuore e della mente, suscita disordine nelle vite degli uomini, scoprendo il malessere, la follia, la vertigine infinita che albergano nel loro animo e che montano insorabilmente fino al punto patologico di deflagrazione per poi, alla fine, ricomporsi fino quasi a trovare una impossibile armonia.

Non è facile catalogare Chabrol, così come non è facile catalogare i suoi film: c'è certamente molto Hitchcock (cui peraltro ha dedicato un libro quando lavorava ai Cahiers du cinéma) nelle sue opere, e lo si capisce da come presenta i suoi personaggi (svelandone segreti, identità, problematiche, esternazioni), dalla fascinazione costante della colpa, dalla capacità di pescare nel torbido per sublimarlo, in un transfert psicologico, dal colpevole a colui che sembra l'innocente, dalla leggerezza del tocco, dalla sottile ironia, dalla capacità di giungere al culmine della suspense per poi spiazzare lo spettatore con un finale che, spesso, sembra sciogliere (in realtà solo apparentemente) l'enigma della vicenda.

Con "La damigella d'onore" Chabrol, come sempre, va al di là del film del genere e gira un noir di forte tensione emotiva, che non si evidenzia subito ma (con un abile dosaggio tra dramma e melodramma) lungo tutto il percorso di osservazione del perturbante erotico- psicologico (un misto tra fatalità e pulsioni sessuali legati vicendevolmente in un rapporto ossessivo), che motiva le scelte dei due protagonisti e che finirà per consumarli.
Comunque il regista, come sempre, non giudica, non fa la morale, non eccede, non lancia messaggi; c'è solamente la rappresentazione del male che abita ovunque, che si materializza nel più insospettabile dei luoghi o nel più inimmaginabile delle persone, che consuma vite ed esistenze intere.

La damigella del titolo è Stéphane Bellange, "Senta", come ama farsi chiamare, la ragazza che Philippe Tardieu incontra per la prima volta al matrimonio della sorella maggiore, cugina di Jack, lo sposo, nonchè damigella d'onore al matrimonio stesso.
Philippe è il classico esemplare di bravo ragazzo con la testa sulle spalle, single di bella presenza, razionale ma piuttosto comune; abita con la madre e due sorelle alla periferia di Nantes ed è il responsabile commerciale in una impresa edile.
Ha un rapporto molto intenso e sottilmente equivoco con la fatua e fragile madre vedova, che si intuisce essere stata una gran bellezza e mangiatrice di uomini. Delle due sorelle, Sophie, la maggiore, è in procinto di sposarsi, la più piccola, Patricia, vive un momento difficile fatto di intemperanze e di ribellione.
La vita di Philippe scorre tranquilla e noiosa in una quotidianità ordinata e ordinaria, diviso tra la carriera lavorativa e la matriarcale famiglia che risente della mancanza della figura paterna; fino a quando al matrimonio della sorella maggiore non conosce Senta, la donna dei suoi sogni, l'immagine dell'amore ideale, così tanto rassomigliante alla testa femminile di una statuetta che la madre tiene nel giardino e che un giorno regala ad un signore divorziato, con cui sta stringendo una affettuosa amicizia.
A Philippe quel signore proprio non piace, ed in un impeto di ribellione si impossessa della scultura e, durante il giorno, la custodisce gelosamente nel suo armadio e se la porta a letto durante la notte, come un totem feticistico, che evidenzia la sua inadeguadezza sessual-sentimentale.
Senta è una ragazza sui generis: disinibita, misteriosa, psicotica, mitomane, ma al tempo stesso infantile e delicata; esercita una travolgente passione erotica sull'ingenuo Philippe, che ne diviene l'amate e si lascia avviluppare nella fitta ragnatela di una attrazione sessuale, ossessiva e consumante, che non fa che aumentare l'intensità dei suoi sentimenti e che gli farà recidere i molteplici cordoni ombellicali delle sue certezze e della sua razionalità, sconvolgendo il suo stile di vita e la ordinarietà delle sue abitudini di bravo ragazzo.

Potrebbe sembrare una normale relazione d'amore, magari condita da un po' di sesso, tra un ragazzo perbene e una ragazza un po' disinibita, ma passionale ed innamorata, e invece così non è.
Fin dai primi indizi (che per la verità non arrivano tanto presto) si capisce che la situazione è più complessa: Senta simbolicamente vive nello scantinato, buio, sporco e quasi fatiscente, di una decadente villa padronale abitata dalla matrigna, alla quale ha lasciato le stanze migliori; è misteriosa (sparisce all'improvviso per giorni interi), e racconta di sè e del suo lavoro di modella tante cose strane, oltre che di aver avuto le più disparate esperienze (dice di essere un'aspirante "attore", di aver lavorato con John Malkovich ma che la scena girata è stata tagliata "perchè non andava", "ma non per colpa mia, ma per colpa di Malkovich"), ma sopratutto non ama come tutte le altre.
Philippe, che nasconde un animo timido e sognatore dietro una facciata di razionalità perbenista, si fa irretire dalla passione possessiva e divorante della ragazza e pian piano si lascia risucchiare nel suo universo parallelo, sospeso com'è tra sentimento amoroso e appagamento dei sensi; fino a quando Senta, come in un delirio d'onnipotenza, non gli chiede la prova del suo amore estremo e assoluto.

"Piantare un albero, scrivere alcune poesie, avere un rapporto con una persona dello stesso sesso, uccidere un uomo".
Sono queste le prove che Senta vuole avere da Philippe, come per sancire un legame d'amore con un patto di sangue, e ossessivamente gli ripete: "tu sei quello che aspettavo, tutto qui, sei il mio destino e io sono il tuo, tutto qui".
I primi due dettami non stupiscono il giovane che li considera frutto del romanticismo amoroso della sua ragazza; sono gli altri due, e soprattutto l'ultimo, a porre seri problemi di coscienza a Philippe, che da subito dimostra di non avere nessuna intenzione di compierli.
Invece Senta fa sul serio, e la soluzione è nascosta dietro le ante del suo armadio.

Quest'opera, racchiusa tra passione e sentimento, ma anche tra erotismo e morbosità, è pervasa da un senso d'angoscia claustrobica, che avviluppa il pubblico con la forza delle immagini, mettendogli addosso come un senso di spaesamento che si acuisce progressivamente, fino quasi a renderlo prigioniero e vittima dell'inganno delle immagini.

Chabrol gioca con tutto questo, e ne scaturisce un noir freddo, teso, avvincente, elegante e sensuale, tipicamente francese eppure tipicamente chabroliano; capace di creare atmosfere "malate", intrecci psicologici, intrighi inquietanti, ma anche sottile ironia che smorza la tensione, per poi, subito dopo, riaccenderla fino a deflagare nello sconvolgente colpo di scena finale che (non)risolve il mistero ma che contribuisce a mantenere alta la tensione e che costituisce il fulcro basilare del suo cinema.

Perfetto, quasi maniacale nella tecnica narrativa, con la quale riesce a creare atmosfere e suspense, e a descrivere, nell'apparente pacatezza, la banalità della sonnolente provincia francese, Chabrol non calca mai la mano nel rimescolare le carte del vivere quotidiano delle persone, i cui problemi paiono ingigantirsi a dismisura, nelle ambiguità e nelle ipocrisie che avviluppano le loro vite.

Più che sulla storia il regista punta a descrivere il "male oscuro" che alberga nell'animo umano, e tratteggia caratteri e psicologie, allargando la sua indagine a situazioni e personaggi, apparentemente secondari, in un crescendo narrativo surreale e tragico, che colpisce lo spettatore, incredulo e stordito di fronte alla parabola delle immagini, in un'opera intellettualmente impeccabile.
E' appunto qui che risiede il pregio maggiore dell'opera chabroliana: nella meticolosa capacità di saper creare i meccanismi della suspense; nella precisione e nell'accuratezza dell'ambientazione; nella classe e nel gusto dei dialoghi; nel permeare la storia di pieghe oscure e morbose; in quel retrogusto un po' démodé che permette di percepire reminiscenze volutamente hitchcockiane, laddove è la presenza femminile a vestire i determinanti panni della follia o in cui prevale l'assioma che il delitto non paga mai.
Certo il tema dell'omicidio gratuito, dell'uccisione a caso di un uomo qualsiasi, riconduce il film nella casistica dei grandi classici della letteratura ottocentesca, da Dostoevskij, a Gide, a Nietzsche, o ai classici cinematografici del genere giallo, da Hitchcock a Rivette, ma in questo caso lo scambio di omicidi proposto e voluto dalla ragazza appare più come un gesto discutibile di affermazione onnipotente, di sovversione dell'ordine morale, di sensualità perversa capace di riscattarne la banalità, che alla mediocrità di un'azione maniacale dovuta alla mancanza di senso morale o di un atto di apologia dell'individualismo.

L'interesse con cui si segue lo srotolarsi del filo narrativo è reso ancora più intenso dall'arguzia descrittiva del cineasta francese, dall'accuratezza dei dettagli, dalla precisione con cui racconta l'evolversi di un sentimento totalizzante, dalla sapienza con cui dissemina d'indizi la storia, dalla capacità di saper costruire le attese e di caricare di angoscia ogni singolo dettaglio visivo, dalla sicurezza con cui dirige i pur bravi protagonisti, a cominciare dalla credibilissima Laura Smet (splendita figlia d'arte, erede di Johnny Hallyday e Nathalie Baye), che rende al meglio il ruolo della donna enigmatica dal disturbante candore, nel solco della migliore tradizione delle più famose dark lady dello schermo.
Ottima poi la prova di Benoît Magimel, (Coppa Volpi a Venezia per "La pianista"), alla seconda prova consecutiva con Chabrol dopo "Il fiore del male", che si conferma attore finissimo e capace di sottigliezze psicologiche e sfumature recitative notevoli nel rappresentare il tormento e la perdizione del giovane Philippe.
Un cenno particolare alla compianta Suzanne Flon, alla sua ultima prova d'attrice nel piccolo ruolo di un'anziana e petulante signora, e ad Aurore Clementi, assolutamente perfetta nel ruolo della fatua madre.

Un noir asciutto e crudele, intriso di sensuale magnetismo, degno della consolidata tradizione del cinema transalpino, eppure innovativo, che avvince e non lascia del tutto indifferenti.

Commenta la recensione di LA DAMIGELLA D'ONORE sul forum

Condividi su Facebook Condividi recensione su Facebook


Recensione a cura di Mimmot - aggiornata al 08/04/2008

Il contenuto di questo scritto esprime il pensiero dell'autore e non necessariamente rappresenta Filmscoop.it

In programmazione

Ordine elenco: Data   Media voti   Commenti   Alfabetico

200% lupoall we imagine as light - amore a mumbaianime sbullonateanora
 R
anywhere anytimeapocalisse z - inizio della fineappartamento 7abambi: the reckoningbeetlejuice beetlejuiceberlinguer. la grande ambizionebestiari, erbari, lapidariblitz (2024)buffalo kidscaddo lakecampo di battagliacarry-onclean up crew - specialisti in lavori sporchicloud
 NEW
conclavecriaturedesire' (2024)
 NEW
diamantidisclaimerdo not expect too much from the end of the worlddon't moveeterno visionariofamiliafinalementfino alla fine (2024)flow - un mondo da salvarefrancesca cabrinifrancesco guccini - fra la via emilia e il westfreud - l'ultima analisigiurato numero 2goodbye juliagrand tourhalloween parkhayao miyazaki e l'aironehey joeidduil buco - capitolo 2il corpo (2024)il giorno dell'incontroil gladiatore iiil maestro che promise il mareil magico mondo di haroldil monaco che vinse l'apocalisseil ragazzo dai pantaloni rosail robot selvaggioil sogno dei pastoriil tempo che ci vuoleindagine di famigliainter. due stelle sul cuoreinterstella 5555
 NEW
io e te dobbiamo parlareio sono un po' matto... e tu?italo calvino nelle citta'joker: folie a deuxjuniper - un bicchiere di ginkraven - il cacciatorela bambina segretala banda di don chisciotte - missione mulini a ventola bocca dell'animala cosa migliorela gita scolasticala misura del dubbiola nostra terra (2024)la scommessa - una notte in corsiala stanza accantola storia del frank e della ninala storia di souleymanela testimone - shahedl'amore e altre seghe mentalil'amore secondo kafkale deluge - gli ultimi giorni di maria antoniettale linci selvaggeleggere lolita a teheranlimonovlinda e il polloll grande natale degli animalilonglegsl'orchestra stonatalove lies bleedingl'ultima settimana di settembrel'ultimo drinkmadame clicquotmaking ofmaria montessori - la nouvelle femmeme contro te: cattivissimi a natalemodi - tre giorni sulle ali della follia
 NEW
mufasa: il re leonenapad - la rapinanapoli - new yorknasty - more than just tennisnever let go - a un passo dal malenon dirmi che hai pauranon sono quello che sonooceania 2ops! e' gia' nataleoutsideoverlord: il film - capitolo del santo regnoozi - la voce della forestapaolo vivepapmusic - animation for fashionparthenopeper il mio benepeter rabidpiccole cose come questepiece by pieceping pong - il ritornorebel ridgericomincio da taaacsalem's lot (2024)saturday nightshakespea re di napolismile 2snot e splash - il mistero dei buchi scomparsisolo leveling reawakeningsolo per una nottespeak no evil - non parlare con gli sconosciutisqualistella e' innamoratastranger eyessulla terra leggerisuper/man: the christopher reeve storytaxi monamourterrifier 3the apprentice - alle origini di trumpthe bad guy - stagione 2the beast (2024)the conciergethe dead don't hurt - i morti non soffronothe devil's baththe killer (2024)the redthe shadow straysthe strangers: capitolo 1the substancethe sweet eastthelma (2024)this time next year - cosa fai a capodanno?timor - finche' c'e' morte c'e' speranza
 NEW
tofu in japan. la ricetta segreta del signor takanotransformers onetrifole - le radici dimenticateuna madre
 NEW
una notte a new yorkuna terapia di gruppoun'avventura spaziale - un film dei looney tunesuno rossovenom: the last dancevermigliovittoriavolonte' - l'uomo dai mille voltiwickedwolfs - lupi solitariwoman of the hour

1056831 commenti su 51536 film
Feed RSS film in programmazione

Ultimi film inseriti in archivio

ALIEN INTRUDERARI-CASSAMORTARIASSASSINI SILENZIOSIBLUE LOCK IL FILM: EPISODIO NAGIBOUDICA - LA REGINA GUERRIERABOY KILLS WORLDCOME E' UMANO LUICOMPAGNE NUDECONSUMEDDANGEROUS WATERSDEAD WISHPERGLI AMICI DEGLI AMICI HANNO SAPUTOHAIKYU!! BATTAGLIA ALL'ULTIMO RIFIUTOHERETICHOLD YOUR BREATHHOUSE OF SPOILS - IL SAPORE DEL MALEI CALDI AMORI DI UNA MINORENNEIL RAGAZZO E LA TIGREINQUIETUDINEL'ARTE DELLA GIOIALATENCYLE AVVENTURE DI JIM BOTTONEL'UNICA LEGGE IN CUI CREDOMALABESTIAMASCARIANATALE A BILTMORENATALE AI CARAIBINESSUNO MI CREDENIGHTFORCEPECCATI DI UNA GIOVANE MOGLIE DI CAMPAGNAPLACE OF BONESROBO VAMPIRE 2: DEVIL'S DYNAMITEROBO VAMPIRE 3: THE VAMPIRE IS STILL ALIVESULLE CANZONI SCONCE GIAPPONESISVANITI NELLA NOTTETHE AMBUSHTHE DELIVERANCE - LA REDENZIONETHE HYPERBOREANTHE LAST BREATHTHE PEEPING TOMTRAPPED - IDENTITA' NASCOSTEUN NATALE MOLTO SCOZZESEYOKAI MONSTERS: ALONG WITH GHOSTS

Ultimo film commentato

Ultimo post blog

Speciali

Speciale SHOKUZAISpeciale SHOKUZAI
A cura di The Gaunt

Ultime recensioni inserite

in sala


ANYWHERE ANYTIME
Locandina del film ANYWHERE ANYTIME Regia: Milad Tangshir
Interpreti: Ibrahima Sambou, Moussa Dicko Diango, Success Edemakhiota
Genere: drammatico

Recensione a cura di The Gaunt

HIT MAN - KILLER PER CASO
Locandina del film HIT MAN - KILLER PER CASO Regia: Richard Linklater
Interpreti: Glen Powell, Adria Arjona, Austin Amelio, Retta, Sanjay Rao, Molly Bernard, Evan Holtzman, Gralen Bryant Banks, Mike Markoff, Bryant Carroll, Enrique Bush, Bri Myles, Kate Adair, Martin Bats Bradford, Morgana Shaw, Ritchie Montgomery, Richard Robichaux, Jo-Ann Robinson, Jonas Lerway, Kim Baptiste, Sara Osi Scott, Anthony Michael Frederick, Duffy Austin, Jordan Joseph, Garrison Allen, Beth Bartley, Jordan Salloum, John Raley, Tre Styles, Donna DuPlantier, Michele Jang, Stephanie Hong
Genere: azione

Recensione a cura di The Gaunt

archivio


LA ZONA D'INTERESSE
Locandina del film LA ZONA D'INTERESSE Regia: Jonathan Glazer
Interpreti: Christian Friedel, Sandra Hüller, Medusa Knopf, Daniel Holzberg, Ralph Herforth, Maximilian Beck, Sascha Maaz, Wolfgang Lampl, Johann Karthaus, Freya Kreutzkam, Lilli Falk, Nele Ahrensmeier, Stephanie Petrowitz, Marie Rosa Tietjen, Ralf Zillmann, Imogen Kogge, Zuzanna Kobiela, Julia Polaczek, Luis Noah Witte, Christopher Manavi, Kalman Wilson, Martyna Poznanski, Anastazja Drobniak, Cecylia Pekala, Andrey Isaev
Genere: drammatico

Recensione a cura di Gabriele Nasisi

MARILYN HA GLI OCCHI NERI
Locandina del film MARILYN HA GLI OCCHI NERI Regia: Simone Godano
Interpreti: Miriam Leone, Stefano Accorsi, Thomas Trabacchi, Mario Pirrello, Orietta Notari, Marco Messeri, Andrea Di Casa, Valentina Oteri, Ariella Reggio, Astrid Meloni, Giulia Patrignani, Vanessa Compagnucci, Lucio Patané, Agnese Brighittini
Genere: commedia

Recensione a cura di Severino Faccin

Ultima biografia inserita

Casualmente dall'archivio

Novità e Recensioni

Iscriviti alla newsletter di Filmscoop.it per essere sempre aggiornarto su nuove uscite, novità, classifiche direttamente nella tua email!

Novità e recensioni
 

Site powered by www.webngo.net