la damigella d'onore regia di Claude Chabrol Francia 2004
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la damigella d'onore (2004)

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locandina del film LA DAMIGELLA D'ONORE

Titolo Originale: LA DEMOISELLE D'HONNEUR

RegiaClaude Chabrol

InterpretiBenoît Magimel, Laura Smet, Aurore Clément, Bernard Le Coq

Durata: h 1.50
NazionalitàFrancia 2004
Generethriller
Tratto dal libro "La damigella d'onore" di Ruth Rendell
Al cinema nel Settembre 2005

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Trama del film La damigella d'onore

Un tipico matrimonio borghese a Nantes, nella provincia francese: si sposa la sorella di Philippe. Al ricevimento, il giovane resta folgorato dal fascino intrigante e dalla bellezza enigmatica di Senta, damigella d'onore e aspirante attrice. Da quel momento la passione divampa fra i due ma, a poco a poco, scopriamo che Senta ha il vizio di mentire, e senza una ragione apparente...

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Voto Visitatori:   7,04 / 10 (14 voti)7,04Grafico
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Voti e commenti su La damigella d'onore, 14 opinioni inserite

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  Pagina di 1  

Goldust  @  12/09/2019 18:26:33
   7 / 10
Autore che adoro sebbene nel corso della sua lunga carriera non abbia mantenuto sempre uno standard di produzione accettabile, Chabrol colpisce ancora nel segno con un'altra torbida storia di amor fou potenziata da rimandi hitchcockiani da thriller del celebre "L'altro uomo". Devo dire che la sua produzione senile di fine anni '90 - inizio 2000 mi è sempre piaciuta e questo lavoro conferma la classe di un cineasta insuperabile quando descrive il quotidiano e che, soprattutto, resta ancora implacabile nel costruire storie sotterranee di inquietante morbosità. Bel cast di giovani, mentre il finale - anche qui in linea con il suo passato cinematografico - è così così.

kafka62  @  26/04/2018 14:00:22
   7 / 10
Un film di Chabrol lo si guarda come una volta si guardavano i film di Hitchcock o di Ford: si sa già in anticipo quello che si vedrà (ambienti, personaggi e storie non cambiano molto di pellicola in pellicola, e perfino gli autori dei romanzi da cui sono tratti i soggetti sono spesso gli stessi), eppure ogni volta è un'esperienza che riesce in qualche modo ad essere nuova e diversa. E' l'effetto di quello che, a proposito dell'autore di "Ninotchka", veniva chiamato "il tocco alla Lubitsch", un qualcosa di molto riconoscibile e personale, ma anche di molto difficilmente definibile. Qual è il tocco alla Chabrol, quel minimo comune denominatore che accomuna "Stephane, una moglie infedele" a "Il buio nella mente", "Il tagliagole" a "Grazie per la cioccolata"? Dire che si tratta di film noir o di storie ambientate nella piccola borghesia della provincia francese è troppo semplicistico, come lo sarebbe il dire che "Ombre rosse" e "Sentieri selvaggi" sono chiaramente ascrivibili a Ford in quanto entrambi sono dei western. In realtà è qualcosa di più sfuggente, che ha a che fare con qualcosa di meno oggettivo di un piano sequenza o della presenza costante di un attore feticcio. E' per esempio quel modo unico di mettere insieme in maniera mirabile tutti i pezzi del puzzle, in modo che nessun dettaglio, per quanto minimo e apparentemente insignificante, risulti alla fine superfluo. Anche ne "La damigella d'onore" tutto torna, se così si può dire: ragazze scomparse, ex spasimanti vigliacchi, sorelle cleptomani, barboni molesti, notizie di giornale, persino l'abbaiare di un cane, tutto si rivela essenziale nell'economia del film (a parte la madre di Senta, che vediamo sempre afasicamente impegnata a ballare con il suo compagno, in un ruolo che non significa nulla, ma che forse, in un senso più recondito e simbolico, è altrettanto determinante). Un altro leit motiv è il carattere ambiguo e morboso dei personaggi, che non si sa mai se sono quello che sembrano o se nascondono una doppia vita dietro la loro rispettabile facciata. Chabrol è un maestro nel tirar fuori, quando meno te lo aspetti, gli scheletri dagli armadi

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER e nel tenere i suoi protagonisti sull'orlo di un baratro, in precario equilibrio tra normalità e dannazione. Senta in questo è un personaggio davvero esemplare: nei suoi occhi c'è sempre un lampo di lucida follia, di maniacale determinazione, di sensuale fanatismo. Philippe ne è attratto irresistibilmente, capisce che in lei c'è qualcosa di strano (la sua mitomania, per esempio), ma non riesce a vedere fino in fondo all'abisso della sua perversione; pensa di poter padroneggiare il gioco (fingendo ad esempio di avere ucciso un uomo per lei), ma il gioco gli prende ben presto inesorabilmente la mano, con effetti a metà tra il tragico e l'ironico (Senta infatti non nasconde nulla a Philippe, è semplicemente lui che non le crede). Con una progressione infallibile nella sua semplicità e linearità Chabrol conduce il film verso un esito prevedibile, quasi scontato, eppure sorprendente per la ruspante efficacia della sua suspense (lontanissima dalla adrenalinica e quasi sempre banale spettacolarità dei thriller americani). "La damigella d'onore" è l'adattamento di un romanzo di Ruth Rendell, da cui Chabrol aveva già tratto "Il buio nella mente", ma Senta è parente della diabolica coppia di assassine non diversamente dalla Mika di "Grazie per la cioccolata" o dei tanti altri omicidi della sua più che quarantennale carriera. Ciò vuol dire, per tornare al punto di partenza, che l'origine letteraria dei film non è poi così fondamentale, e che il regista francese "chabrolizza" per così dire i suoi personaggi, trasformandoli in una sorta di affascinante archetipo cinematografico.

eruyomè  @  16/07/2015 15:25:56
   6½ / 10
Ma...e il finale?

Boh, non mi piace si sia troncato così, di netto. Però il film non è male, belle atmosfere, bravi attori. A tratti abbastanza inquietante, da lei non sapevi mai cosa aspettarti, una follia ben resa.

Horrorfan1  @  21/01/2014 17:31:12
   9 / 10
La totale follia di una giovane donna...

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER

Tuonato  @  19/01/2009 01:25:44
   8½ / 10
Storia di una passione irrefrenabile e disturbata, dove il protagonista è totalmente in balia del proprio partner a tal punto da perdere contatto con la vita reale.
Tutto questo potrebbe essere molto poetico e affascinante, purché non si abbia a che fare con un soggetto psicopatico. E, soprattutto, mai lanciare sfide agli psicopatici.
Brividi.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73  @  03/06/2008 17:06:43
   7 / 10
Chabrol non si smentisce e mediante un tocco delicato unito ad una confezione elegante mette in piedi un noir imperfetto ma interessante,partendo da un amore folle e fuori dagli schemi tra due giovani caratterialmente bizzarri.
Philippe è infatti un ragazzo che trova difficoltà nel rapportarsi con il mondo femminile,avrebbe tutto per ottenere successo con il gentilsesso,ma un legame ai limiti del morboso con la madre ed un’attitudine puerile nell’affrontare la vita gli creano problemi.La bella Senta è invece un'anticonformista,vive in uno scantinato all’interno di una vecchia casa fatiscente,ed appare misteriosa,sbruffona,bugiarda e passionale.Tutte caratteristiche molto lontane dall’essenza di Philippe che trova conforto alla sua fragilità in una personalità così prepotente.Quello che potrebbe apparire come un amore bizzarro e fuori dai consueti canoni si trasforma però molto presto in un' ossessione dalle tinte fosche destinata a sfociare nel dramma.
Chabrol grazie ad una sceneggiatura lineare ed asciutta riesce a rappresentare con buona efficacia l’evolversi della storia,incappando però in un approfondimento non sempre adeguato dei suoi due protagonisti,tralasciando colpevolmente il rapporto causa/effetto e risultando meno incisivo rispetto al solito.La sua maestria dietro la macchina da presa gli permette comunque non risultare mai fastidioso o banale,affrontando però alcuni passaggi in maniera troppo distaccata anche per uno stile essenziale come il suo.
Molto bravi i due giovani attori,Benoit Magimel e Laura Smet,inseriti in un contesto molto curato che richiama come da copione il lato oscuro della provincia francese.
Pur mancando qualcosina un film che si lascia gustare.

Titty@  @  25/09/2007 22:10:08
   4 / 10
Buuuuu......pensavo meglio

TIGER FRANK  @  19/06/2007 15:34:40
   4 / 10
Di Chabrol ho visto:grazie per la cioccolata,i fiori del male,la commedia del potere e questo...direi che come voto 4 puo' andar bene per ognuno di loro.
non so quali capolavori C. abbia fatto in passato ma dai 4 recenti che ho visto per me se ne potrebbe anda' pure in pensione!

Attori bravi buttati al vento
un finale che fa pieta'
curioso perche riguardo i finali di molti film americani dico sempre che dovrebbero arrivare 5 minuti prima qui 5 minuti dopo poteva salvare un voto.....forse.
Chabrol ?Ma percarita'!

lupin 3  @  23/05/2007 21:35:44
   6½ / 10
Molto carino e simpatico.
Però ho preferito di gran lunga altri film tipo "Audition" oppure "La pianista" sempre sul tema amori folli, possessivi, disturbati ecc, quindi non mi sento di dare più di questo voto.

sweetyy  @  22/05/2007 17:13:23
   8 / 10
Dopo aver visto "Il fiore del male" (che non ho apprezzato) ho riprovato con un altro film di Claude Chabrol e stavolta sono rimasta pienamente soddisfatta.
Appassionante e nello stesso angosciante.. Magimel (l'attore protagonista) anche qui come ne "La pianista" ha a che fare con una donna che ha un modo tutto suo di amare.
Peccato solo per il finale che mi è sembrato un po' incompleto.

Invia una mail all'autore del commento Andrea Lade  @  23/12/2006 14:49:47
   8 / 10
Film molto seducente di Chabrol. Le atmosfere noir cedono il passo ad una contemplazione narcisistica di un amore ai limiti dell'eccessivo. Una donna disturbata vive una passione con un ragazzo appartenente alla piccola borghesia francese; la storia evolve in modo grottesco e la conclusione hitchockiana ricorda la matrice culturale alla quale Chabrol, si ispira spesso per sua stessa ammissione.
Secondo film tratto da un giallo di Ruth Rendell, ma mentre "La Cérémonie" si rivela un thriller completo, "La Damigella d'onore" si concentra sul vissuto dei due interpreti, che pur essendo molto bravi non riescono a dare una forma corposa ad una storia che pecca di esaustività, e soprattutto nel finale rimane mozzata. Il film è molto valido per la fotografia, la colonna sonora, la bellissima interpretazione dei due (anche belli) attori, e per una non rivelata tendenza di Chabrol a mostrare in modo elegante il narcisismo nelle sue accezioni più disturbate.

Feedback  @  29/05/2006 17:54:10
   7 / 10
Bello, un po' assurdino, ma bello...

nabucco  @  24/10/2005 16:58:46
   7 / 10
Chabrol è sempre una garanzia. Non Il migliore però!

Delfina  @  06/10/2005 11:52:01
   9 / 10
Bel film di Chabrol, forse il migliore degli ultimi anni.
Suspence, bella regia, microscopio puntato come al solito sulla provincia francese, ma questa volta con un'attenzione più rivolta alla piccola borghesia. Tratto da un romanzo di Ruth Rendell - e si sente.

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