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Grande successo di pubblico e critica in Francia dove è uscito a fine novembre 2014 come film "natalizio", "La famiglia Belier" è caratterizzato da due situazioni parallele e secanti che ruotano intorno alla giovane protagonista, Paula anni sedici.
La ragazza, straordinariamente matura e responsabile, è un aiuto fondamentale ed indispensabile per la sua famiglia stravagante, affettuosa e costituita da non udenti ma, quando il suo insegnante di canto le propone di andare a studiare a Parigi, la sua tranquilla esistenza subisce uno scossone costringendola a effettuare delle scelte di vita.
Commedia e buoni sentimenti abbondano, seguendo la falsariga di altre pellicole d'oltralpe, con l'aggiunta di un cocktail di canzoni dai testi intelligenti e azzeccati comme d'habitude degli chansonniers francesi (in questo caso la colonna sonora è quasi tutta di canzoni anni Settanta di Michel Sardou).
In una delle due rette parallele ed intersecanti del film la storia sembra quasi una versione francese dei musical a stelle e strisce soprattutto per la tematica affrontata del talento da coltivare (la voce di Paula) tipicamente americana e di matrice calvinista mentre più lieve è la descrizione dell'originale famiglia Belier.
Plauso a tutti i protagonisti: dalla voce d'usignolo Louane Emera ai suoi genitori artistici che pur normodotati hanno recitato in Lfs, subendo attacchi dai sordomuti francesi, ma hanno anche sublimato il linguaggio gestuale e prossemico, al fratellino filmico unico autentico non udente tra gli attori.
Pellicola anche sui linguaggi: il parlato, il gestuale, il musicale e quello dei segni; forse furba ma attraente.
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Recensione a cura di peucezia - aggiornata al 08/01/2016 11.37.00
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