Voto Visitatori: | 8,05 / 10 (20 voti) | Grafico | |
Voto Recensore: | 9,00 / 10 | ||
La cronista Ilde decide di dire addio al suo lavoro di giornalista e di cambiare vita sposandosi e mettendo su famiglia. Ma il suo capo, nonché suo ex-marito, è deciso a tutti i costi a non lasciarsi scappare la sua migliore dipendente e la donna che ama.
"La signora del Venerdì" (titolo originale "His girl Friday", che in realtà sta a significare la sua ragazza di fiducia, proprio perché Friday per Robinson Crusoe era un uomo di fiducia), è forse uno degli esempi più importanti di quel sottogenere molto in voga negli anni '30 e '40 che è la screwball comedy, la commedia svitata. In questo film sembrano tutti svitati, a partire dal sempre ottimo, elegante, affascinante e allo stesso tempo spassoso Cary Grant. Non è da meno la raffinata Rosalind Russell, che con spigliatezza interpreta una donna apparentemente decisa a dire addio alla sua vecchia vita di donna in carriera per mettere su famiglia, ma sostanzialmente incapace di liberarsi del suo modo di essere e soprattutto di un ex-marito a dir poco insistente.
Uno stile esilarante quello di Hawks, che con umorismo ed ironia ci offre anche una visione quasi spaventosa del mondo del giornalismo e delle sue logiche a volte spietate (come dimostra la scena nella quale una donna si getta dalla finestra e la preoccupazione per la sua sorte dura un battito di ciglia, perché si deve pensare a non farsi soffiare lo scoop dagli avversari). "Sono inumani", dice la donna prima di compiere quel gesto inconsulto, "Sono giornalisti", le risponde Ilde. La categoria non ci fa proprio una bella figura, considerando anche che Ilde non fa altro che ripetere che è stanca di vivere come un "animale" e che vuole tornare ad essere un essere umano. E in realtà non le si riesce a dare tutti i torti, dato che nel corso della pellicola ci vengono mostrati dei giornalisti che si beffano di un uomo che sta per essere condannato a morte e che anzi chiedono un anticipo della sua condanna in modo tale da poter scrivere in tempo gli articoli da mandare ai giornali. Ma Hawks non risparmia nessuno, ad essere prese di mira ci sono anche le autorità corrotte, a partire dallo sceriffo e dal sindaco che vogliono sfruttare la condanna a morte di quel pover'uomo per potersi assicurare un'ulteriore candidatura e quindi elezione. E per riuscire a portare a termine i loro loschi intenti sono anche disposti a corrompere stupidi e incapaci funzionari del governatore o addirittura ad ordinare ai poliziotti di uccidere a vista il condannato evaso.
Dunque questi personaggi non sono solo corrotti, ma anche incompetenti, dato che il criminale è riuscito a scappare per negligenza dello stesso sceriffo. Ma per fortuna, anche se spinti da intenti egoistici, ci penseranno i nostri protagonisti a smascherarli e a dargli quello che si meritano, per poi appropriarsi di uno scoop difeso con le unghie e con i denti.
Come da ogni screwball comedy che si rispetti, ne "La signora del Venerdì" ci sono un uomo e una donna che si contrappongono e che non fanno altro che litigare e battibeccare per tutta la durata del tempo, per poi arrivare a rendersi conto di non poter fare a meno l'uno dell'altra. Inutile dire che le gag si sprecano e che si ride a crepapelle per quasi tutta la durata della pellicola, soprattutto grazie alle battute e alle trovate di quel mattacchione di Walter Burns (Cary Grant, appunto), che riesce a conquistare le simpatie dello spettatore, nonostante cerchi in tutti i modi di impedire ad Ilde di andare via per la sua strada. È lui il personaggio più esilarante dato che ne combina di tutti i colori pur di assicurarsi la permanenza di Ilde al giornale e nella sua vita. Ed è così che incaricherà un suo amico e dipendente di impedire a Bruce (Ralph Bellamy), il fidanzato di Ilde, di portarla via, facendolo arrestare varie volte per furto di un orologio, molestie sessuali o possesso di denaro falso. E alla fine, non solo sarà stato umiliato e preso in giro da Walter, ma verrà pure abbandonato dalla brillante Ilde, come si suol dire: oltre al danno la beffa. Il pover'uomo, che suscita anch'egli le simpatie dello spettatore, perché bersaglio delle "cattiverie" e furberie del direttore di giornale, vedrà ritorcesi contro l'estrema fiducia riposta in Walter, da lui stesso definito un bravo ragazzo. E in realtà un bravo ragazzo lo è, solo che non si riesce bene a capire se agisce spinto più dall'amore per Ilde o dall'intento di non perdere la sua migliore cronista.
Con dei dialoghi talmente veloci da far venire il mal di testa e da far scoppiare la mascella per le troppe risate (il film detiene il record per il dialogo più lungo della storia del cinema, che avviene tra Ilde, Walter e Bruce), "La signora del Venerdì" è un film divertentissimo ed esilarante, ricco di personaggi sopra le righe ed inconsueti, che non manca di un pizzico di satira sociale e di critica a quelli ritenuti dei cattivi costumi sociali.
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Recensione a cura di A. Cavisi - aggiornata al 13/07/2009
Il contenuto di questo scritto esprime il pensiero dell'autore e non necessariamente rappresenta Filmscoop.it
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