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Il titolo potrebbe trarre in inganno: non si tratta della versione "politically correct" del film con la Kidman uscito nel giugno 2004, né tantomeno si tratta di una immarcescibile storia d'amore con un principe azzurro dei tempi nostri, bensì si riferisce a quell'uomo colto, attraente e perfettamente allineato con gusti e intendimenti che ogni donna in carriera di oggi (o tutt'al più una parte) potrebbe desiderare.
Lucia, una giovane pubblicitaria, (Francesca Inaudi) perlomeno, ne è convinta e infatti per questo ingaggia Antonio un attore squattrinato e sconosciuto (Riccardo Scamarcio) per far innamorare la migliore amica e strapparle il futuro marito.
Questa la trama semplice semplice di questa commedia scritta a quattro mani da Marco Ponti (regista di "A/R Andata+Ritorno", chi non se lo ricorda?) e da Lucia Moisio e realizzata dalla gran parte della troupe di "Tre metri sopra il cielo". Anche lo stesso interprete principale Riccardo Scamarcio è, infatti, il medesimo dell'altro film.
Intento principale era quindi quello di bissare lo straordinario successo della storia principale rivolgendosi però a una platea più adulta, quella per intenderci dei tanto "sfruttati" (cinematograficamente parlando) trentenni o intorno ai trenta e alle loro pulsioni ed emozioni.
Il film però sorprende in quanto, a dispetto della trama deboluccia, riesce a mantenersi per tutta la sua durata (95 minuti, un arco di tempo che può essere sufficiente per farci fuggire dalla sala in caso di alto tasso di noia e insopportabilità) a livelli più che accettabili grazie anche alle simpatiche scaramucce tra i quattro interpreti, ai dialoghi intelligenti, alle situazioni da pochade.
Gli attori sono tutti poco noti al pubblico del grande schermo (a parte Scamarcio) ma fanno una buona figura. Gabriella Pession (Maria, amica di Lucia), nota al pubblico televisivo per le sue partecipazioni ad alcune fictions e a quello cinematografico per "Ferdinando e Carolina", è perfetta nel ruolo dell'amica bella, realizzata ma intimamente insicura mentre Giampaolo Morelli (Paolo, il fidanzato di Maria) ha le physique du rôle giusto per interpretare l'avvocato rampante un po'egoista e "carognetta" ma sotto sotto di buoni principi.
Scamarcio, dopo aver fatto innamorare di sé quasi tutte le quindicenni della penisola, ora ci prova con le sorelle maggiori, sgranando i suoi grandi occhi azzurri e provando a fare il simpatico ispirandosi a due giovani tombeurs de femme d'oltreoceano (Will Smith di "Hitch" e Jude Law di "Alfie" per intenderci), ma in questo film non riesce ancora a dare una prova di buon livello pur mostrando chiaramente (e le prove successive non smentiscono l'impressione iniziale) di essere capace di saper recitare e di non essere solamente il "troppo bello" alla Vitagliano.
Per finire un commentino sul "senso" della storia; in amore non serve essere "perfetti" o avere esattamente i medesimi gusti dell'altro. La cosa più importante è essere sé stessi, anzi come dice Scamarcio-Antonio interpretare... sé stessi.
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Recensione a cura di peucezia - aggiornata al 03/04/2006
Il contenuto di questo scritto esprime il pensiero dell'autore e non necessariamente rappresenta Filmscoop.it
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