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I giovani Micah e Kate decidono di registrare con una videocamera le proprie giornate nell'arco di un mese a seguito di misteriosi avvenimenti.
Scopriranno la presenza di un'entità oscura tra le mura della casa, che insegue la giovane ragazza fin da quando aveva 8 anni...
E' idea comune che il genere horror al giorno d'oggi sia a picco, salvo filoni di produzioni indipendenti (di cui questo "Paranormal Activity" fa parte) e salvataggi in extremis da parte dei nostri compagni europei e non.
Parliamo del vero horror, l'Orrore basato sull'atmosfera, le luci, le ombre, i famosi salti sulla sedia, i rumori maligni e i vari villain non commerciali, l'Orrore che si aggirava in un passato in cui la violenza e il gore non si scatenavano nelle pellicole come cani sciolti.
Non risultano quindi strani i tentativi di risollevare le urla in sala riaffondando le mani nel passato, dando vita a remake e sequel vari ma anche a "formule" di intrattenimento già testate e approvate da pubblico e critica come la famosa Shaky Cam, la registrazione in presa diretta con rigorosa telecamera a mano, già ampiamente spolpata in film quali "The Blair Witch Project", "Cloverfield", "Rec" e in questa pellicola ampiamente utilizzata.
"Paranormal Activity" può quindi essere considerato un omaggio a quelle antiche grida terrorizzate che si udivano nei circuiti cinematografici degli anni scorsi, un coraggioso tentativo di spaventare puntando su una violenza ridotta all'osso.
Ottima inventiva a fronte di un misero budget (11.000 $) per realizzare efficaci effetti al cardiopalma con scarsi mezzi e una realizzazione fintamente amatoriale.
Per finire la scelta di una trama molto sintetica e di un cast totalmente sconosciuto che ottimamente si adegua all'atmosfera del film.
Come spiegato sopra, la trama è decisamente sottile per riprendere una semplice sequela di eventi spaventosi che si manifestano nell'universo "reale" in cui si svolge la storia.
Fin dai primi minuti facciamo la conoscenza della tipica coppietta americana - villetta con piscina inclusa - composta da due giovani, Micah e Kate.
Ci vengono presentati utilizzando semplici scenette dal tono leggermente irritante (per quanto risultano mielose certe frasi) ma decisamente efficace, che peraltro aggiungono realismo alle scene nonostante la presenza del fattore "sensitivo", che si insinua nelle accoglienti mura cinematografiche della coppia.
Ma il fattore predominante, l'attività paranormale del titolo, manifesta la sua potenza nelle scene notturne.
Camera rigorosamente fissa, su treppiedi metallico, posta davanti al letto dei due.
Poi un rumore, un bisbiglio, un'ombra, un movimento.
Il Buio, caro amico del bravo regista dell'orrore, in "Paranormal Activity" diventa possessore e custode di temibili entità che noi (non) vogliamo vedere e (non) vogliamo sentire, mentre la storiella dei due da flebile che era dimostra una potenza narrativa devastante.
Non siamo nella villa di "Poltergeist", in cui bastava aprire la porta di casa per sfuggire all'inferno; qui la presenza oscura è peggio di qualsiasi adesivo, rimane attaccata agli sciagurati a cui si affeziona.
Il realismo costruito nelle battute dell'inizio si ingrassa dell'angosciante realtà di questa coppia infestata e dell'inquietudine delle notti insonni, causa urla demoniache al piano di sotto.
Oren Peli sta nell'ombra a ghignare compiaciuto della sua apparentemente innocente creaturina che ha sbancato i box office, ridendo dello spettatore terrorizzato che salta sulla poltrona del cinema e dell'ironia della sua mise en scene che sbeffeggia, quasi spudoratamente, le artificiose e articolate realizzazioni freneticamente montate e mostrate dei vari orroracci che infestano le sale di tutte il mondo, confermando così un'altra famosa regola, anch'essa già testata e garantita, ovvero la nascita delle perle dalla madre delle mille idee.
Budget ridotto, tante idee. Ed ecco come quest'incubo su celluloide si mostra; un'innocente entità col coltello nascosto dietro la schiena pronta a pugnalarti alle spalle appena ti volti.
Ti sorprende, ti terrorizza, si prende gioco dei protagonisti e di te, spettatore affamato alla ricerca dell'ultimo brivido nelle sale. Hai trovato pane per i tuoi denti.
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Recensione a cura di maxpayne230 - aggiornata al 10/12/2009
Il contenuto di questo scritto esprime il pensiero dell'autore e non necessariamente rappresenta Filmscoop.it
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