Voto Visitatori: | 7,51 / 10 (500 voti) | Grafico | |
Voto Recensore: | 7,50 / 10 | ||
Un gruppo di amici decide di festeggiare la festa di addio al celibato di uno di loro, a Las Vegas, in una meravigliosa suite di lusso. La mattina dopo, si risvegliano senza alcuna memoria della serata precedente, con la suite distrutta, una tigre in bagno e un bebè in un armadietto. Ma la cosa peggiore è la scomparsa del futuro sposo...
In un panorama cinematografico in cui il genere commedia è sommerso e soffocato dai vari "Movie" e dalle eventuali commediole commerciali, Una Notte Da Leoni spicca per simpatia e originalità della trama, quasi assurda, ma accettabile in qualsiasi canone. Il regista Todd Philips, reduce da commediole adolescenziali come Road Trip e Old School e da una sorprendente candidatura all'Oscar per la sceneggiatura di Borat: Studio Culturale Sull'America A Beneficio Della Gloriosa Nazione Del Kazakistan, dirige questa commedia americana dal retrogusto commerciale, ma che sorprende lo spettatore sotto parecchi aspetti.
Sicuramente siamo lontani dai canoni delle commedie di Seltzer e Friedberg e dalle recenti incursioni cinematografiche di Zucker & co. Una Notte Da Leoni colpisce esattamente dove le altre sbagliano. Fa ridere. Il setup della storia fa ridere, le situazioni fanno ridere, i dialoghi e gli interpreti fanno ridere. Fine. E' decisamente lontano da ciò che gli autori sopracitati chiamano parodie, non cerca di divertire solo la massa commerciale composta dai soliti adolescenti allupati e in pieno sviluppo ormonale, ma cerca di puntare in alto, cerca di spiccare su tutta la massa di spazzatura in cui è stato creato, al tempo stesso risultando anche più intelligente sotto molto aspetti, pur mantenendo un'anima volgarotta e sporcacciona, memore di film come Animal House e Porky's, senza ricreare la stessa atmosfera, ma di certo usandoli in parte come ispirazione.
Gli interpreti sono decisamente azzeccati. Zach Galifianakis, comico semi-conosciuto, che nel film interpreta Alan, dimostra un naturale talento comico con cui riesce a sostenere da solo scene divertenti, Ed Helms reduce dalla divertente serie tv The Office, interpreta Stu e riesce a mantenere una buona linea di caratterizzazione del personaggio a metà tra l'isterico e il represso. Gli altri due interpreti, Justin Bartha e Bradley Cooper, se la cavano con la recitazione, ma non possono in alcun modo confrontarsi con la carica umoristica dei loro colleghi di scena. Tra i camei è doveroso segnalarvi la presenza di un Mike Tyson parodia di se stesso e di Jeffrey Tambor, conosciuto al grande pubblico per le sue parti in Hellboy I e II, che interpreta il futuro cognato, un ruolo che non sfrutta per niente le sue qualità recitative e lo sopprime decisamente, lasciandogli come valvola di sfogo qualche frase ammiccante sulla Città Del Peccato che aprono e chiudono le vicende dei protagonisti.
La regia di Philips è incalzante in molte scene, ma risulta quasi una parodia delle regie dei film d'azione nelle scene frenetiche, ma come il film stesso cerca sempre di migliorare in qualcosa di più originale, buttandosi a capofitto in moltissime citazioni (Rain Man e Casinò su tutte) creando però un'atmosfera vagamente commerciale, complice anche una scelta musicale che ripropone brani-tormentoni ormai sentiti fino all'inverosimile in ogni pellicola (Es. Who Let The Dogs Out, chi ormai non la sa a memoria?). La sceneggiatura è a prova di bomba in moltissime sequenze, è genuinamente divertente in parecchie scene utilizzando un umorismo mai scontato o forzato, ma soffre una inevitabile caduta di ritmo nella parte centrale, per poi risollevarsi nelle scene finali.
In sostanza ci troviamo davanti a un prodotto veramente godibile, con picchi di simpatia e di assurdità (su tutte la scena del cinese nudo nel bagagliaio) mai troppo forzati o fastidiosi e tante piccole perle come gli spassosi titoli di coda da vedere fino in fondo. Sequel (?!) in arrivo.
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Recensione a cura di maxpayne230 - aggiornata al 30/06/2009
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