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Will Colton (Chris Pine) è al suo primo giorno da capotreno e viene assegnato ad un treno merci pilotato dall'esperto conducente Frank Barnes (Denzel Washington). Mentre la tensione sale a causa del comportamento di Will, distratto dall'udienza per l'ordinanza che lo tiene lontano dalla sua famiglia, ai due viene comunicato che sono in rotta di collisione con un treno fuori controllo carico di materiali tossici ed infiammabili che li sta raggiungendo ad alta velocità.
Connie Hooper (Rosario Dawson) coordina le operazioni per recuperare il treno ed evitare un disastro, ma quando tutti i tentativi falliscono, Will e Frank tentano un'ultima, disperata azione in una corsa contro il tempo.
Basato molto liberamente su un fatto di cronaca accaduto nel 2001, "Unstoppable - fuori controllo" ha avuto una lavorazione travagliata per problemi di budget, che hanno portato anche ad una temporanea rottura tra Denzel Washington e la Fox. Nonostante ciò, lo spettacolo non manca ed il risultato finale è più che soddisfacente.
Tony Scott, Denzel Washington e Rosario Dawson tornano insieme dopo "Deja vu", in un film che non sconfina nel paranormale ma rimane nei binari più consoni al regista, quelli dell'action thriller sovramontato ed eccessivamente fracassone, ma tutto sommato divertente.
Tony Scott e Denzel Washington avevano avuto a che fare con treni in corsa anche in "Pelham 123", dove John Travolta prendeva in ostaggio un treno della metropolitana. Evidentemente Tony Scott, imparata la lezione sui treni, ha voluto riproporla su larga scala, esplorando le potenzialità spettacolari più che quelle narrative della situazione ("Pelham 123" era molto più dialogato di "Unstoppable", dove una discreta percentuale dei dialoghi è semplicemente una didascalia di ciò che si vede o l'immancabile "spiegone" tecnico per i non addetti ai lavori).
Chris Pine ha trovato il suo ruolo e ripropone il personaggio elaborato per la sua versione del Capitano Kirk, il cavallo selvaggio che nell'arco del film trova la sua motivazione e si rimette in carreggiata. Convincente ed in ascesa, avrà i ruoli che negli anni novanta erano di Will Smith.
Denzel Washington va col pilota automatico, ma senza entusiasmare: il suo ruolo preferito ormai è quello del vecchio saggio che le ha viste e le sa tutte, chiamato ad un'ultima missione eroica o comunque in qualcosa di più grande di lui. Il rapporto tra i due personaggi è chiaro da subito, maestro ed allievo, complementari per carattere, chiamati subito alla fiducia reciproca, uniti dal coraggio.
"Unstoppable" è, essenzialmente, paragonabile proprio ad un treno ad alta velocità. L'alta velocità, l'emozione, è garantita dal curriculum del regista: automobili, elicotteri, riprese aeree, camera manuale per le scene di dialogo, sonoro epico, montaggio audiovisivo da videoclip; tutti elementi che regolano il livello della tensione a comando. E' un treno, però: il binario è definito, non si deraglia mai, la destinazione è certa e prevedibile sin dalla partenza.
Non è un difetto, perché questo genere di film ruota intorno ad un concetto semplice: coinvolgere lo spettatore a livello superficiale, epidermico, generare il brivido e dissolverlo all'ultimo secondo del film. Non sono questi i film che ti accompagnano dopo l'uscita dalla sala.
Lo schema è semplice: situazione intrigante, pericolosa, preferibilmente una corsa contro il tempo, più personaggi accattivanti che all'inizio mal si sopportano ma risolvono la situazione superando le divergenze, più battute ad effetto nei momenti cruciali.
Nonostante ciò è più facile sbagliare che riuscire a risolvere l'equazione. "Unstoppable" ci riesce e con merito; le scene con i treni ad alta velocità sono visivamente accattivanti e "l'inseguimento" finale è una scena madre di tutto rispetto, nonostante il finale scontato.
Tony Scott è un direttore d'orchestra che riesce a comporre una scena con treni lanciati, auto della polizia che si scontrano ed elicotteri a bassa quota. Tecnicamente è un genio; l'idea della realizzazione di tali sequenze colpisce durante la visione più del film stesso, basta pensarci un attimo.
Quello che "Unstoppable" non ha è un carismatico "cattivo" (generalmente ci sono dei terroristi dietro questi avvenimenti, come in "Pelham 123" o "Speed"). Essendo ispirato ad un episodio reale, Tony Scott però non poteva che attenersi almeno alla sostanza dei fatti: nessun attentatore, solo un errore umano. La mancanza del confronto tra eroe e villain non pesa però nell'economia del film, perché il trio di protagonisti basta ed avanza per tenere alto il ritmo dei dialoghi.
Complessivamente "Unstoppable" è un film che non può aggiungere nulla alla storia del cinema né al genere action, ma decisamente diverte e regala a Chris Pine un ruolo per tenersi in forma prima di "Star Trek 2".
Tony Scott regala al suo pubblico un altro manuale di action thriller: gli amanti del genere apprezzeranno.
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Recensione a cura di JackR - aggiornata al 12/11/2010 10.17.00
Il contenuto di questo scritto esprime il pensiero dell'autore e non necessariamente rappresenta Filmscoop.it
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