Voto Visitatori: | 5,63 / 10 (8 voti) | Grafico | |
Voto Recensore: | 6,50 / 10 | ||
Esordio alla regia per Drew Barrymore che dopo una brillante carriera come attrice, decide di passare dietro la macchina da presa girando questo "Whip it", commedia girata nel luglio 2008 in Michigan.
Bliss Cavendar, ragazza goffa e timida, per sfuggire alle attenzioni della madre, che la vuole trasformare in una reginetta di bellezza, e alla noia della sua cittadina Bodeen (Texas), decide di unirsi ad una squadra femminile di Roller Derby, uno sport fisico che si effettua con i roller.
Iniziamo col dire che la regia della Barrymore, pur essendo acerba, riesce comunque a destreggiarsi riuscendo ad inquadrare particolari importanti sia dei luoghi, sia dei personaggi. Analizzando questo aspetto, il film "Whip it" sembrerebbe un prodotto riuscito, però sono proprio gli altri aspetti a far sprofondare la pellicola nel comune stereotipo della commedia.
Infatti "Whip it", pur partendo da un'idea originale, non riesce a decollare come film. Il ritmo nelle parti centrali è abbastanza lento e si concentra sugli aspetti più futili della protagonista che come personaggio non è affatto male. La pellicola si risolleva durante gli scontri di Roller Derby, dove la Barrymore dà il meglio di sé più come regista che come attrice, dimostrandoci che comunque ha le basi per un futuro nei film action. Le sequenze degli incontri/scontri sui Roller sono le più avvincenti del film e riescono a salvare la pellicola da una secca bocciatura.
Ad aiutare la regia ci pensano anche l'ottima scenografia di Kevin Kavanaugh e l'eccellente fotografia di Robert Yeoman, che danno un contributo non indifferente alla Barrymore, producendo degli effetti visivi che coinvolgono quanto basta lo spettatore.
La sceneggiatura purtroppo non è all'altezza. Infatti ci capiterà di ascoltare dialoghi imbarazzanti e discorsi alla Tom Hanks in "Ragazze vincenti", che denotano molto la mancanza di idee di Shauna Cross (che tra l'altro è anche la scrittrice del romanzo che ha ispirato il film). L'apice del "già sentito" lo si raggiunge durante le scene tra Douglas Minckiewicz (già l'assonanza del cognome la dice lunga...) e la protagonista interpretata da Ellen Page.
Nonostante ciò, il cast è un altro elemento positivo della pellicola della Barrymore. Ellen Page (reduce dal successo di "Juno"), nonostante una sceneggiatura scritta male, riesce comunque a salvarsi e a metterci una pezza. Marcia Gay Harden ("Invisible") non ha problemi a destreggiarsi. Tra le Roller Girls c'è da segnalare l'ottima interpretazione di Kristen Wiig ("Ghost Town") e la sempre affascinante Juliette Lewis ("Dal tramonto all'alba"). Infine, come ultima nota positiva, è bello rivedere Daniel Stern, sempre nei cuori dei fan di "Mamma ho perso l'aereo". Daniel apparentemente invecchiato di qualche anno, risulta essere il personaggio più riuscito e azzeccato dell'intera storia, insieme (naturalmente) al personaggio di Bliss.
Ora passiamo alle note dolenti del cast: il Minckiewicz appare imbambolato e impacciato di fronte ad una attrice come Ellen Page; con un altro attore, magari più esperto, il risultato sarebbe stato diverso. Jimmy Fallon vuole troppo fare il verso a Tom Hanks in "Ragazze vincenti" ed è proprio qui che sbaglia; le qualità dell'attore californiano non sono minimamente paragonabili ed imitabili, soprattutto da un attore come Fallon.
La rapper Eve fa giusto la spalla e non è facilmente giudicabile. Invece chi è da giudicare e bocciare è proprio Drew Barrymore, che come attrice in questo film fallisce alla grande. L'ex bambina di "E.T." ha voluto strafare, ha curato una regia più che buona tralasciando la qualità della recitazione, affidandosi solo all'esperienza. Per un'attrice esperta in commedie come lei ("Mai stata baciata"), non riuscire ad azzeccare un solo momento ironico nel suo stesso film risulta una cosa alquanto bizzarra. L'unica attenuante che questi attori hanno è (appunto) una sceneggiatura non all'altezza, ma è proprio da qui che si vede la bravura degli attori, risultando personaggi riusciti anche quando i dialoghi sono banali.
Naturalmente sono esenti da giudizi la maggior parte dei figuranti che non sono attori esperti, essendo stati scelti solo per l'occasione tramite concorso, tenutosi proprio nel Michigan.
In "Whip it" è sbagliato parlare di occasione sprecata, più che altro si dovrebbe parlare di bicchiere mezzo pieno. La pellicola della Barrymore ha note positive e negative, e senza fare statistiche si può dire che il film può piacere solo se non si hanno pretese.
Il debutto per Drew poteva essere decisamente migliore, ma comunque la missione non è fallita, anzi, sembra più che altro rimandata. Drew Barrymore ha tutte le carte per diventare una regista di tutto rispetto e (naturalmente) se non spreca le opportunità, potrebbe addirittura pensare di dirigere qualcosa in grande. Nella storia del cinema abbiamo assistito a debutti brillanti e debutti disastrosi, questo tutto sommato pur lasciando un po' l'amaro in bocca, riesce a soddisfare quei palati vogliosi di film leggeri che non pretendono di stupire o di far riflettere.
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Recensione a cura di HollywoodUndead - aggiornata al 23/04/2012 18.01.00
Il contenuto di questo scritto esprime il pensiero dell'autore e non necessariamente rappresenta Filmscoop.it
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