Agata si sentiva al sicuro nella sua libreria e invece è come se all'improvviso fosse finita dentro la trama di un bizzarro romanzo: un amore inatteso, l'improvvisa scoperta che suo fratello non è più suo fratello, e le lampadine che misteriosamente si fulminano al suo passaggio...
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Confezione graziosa e ottimi interpreti, per una storia bislacca di evidente ispirazione almodovariana. Gradevole e ispirata la Maglietta, bravo e misurato Solfrizzi, con qualche buon caratterista tra i personaggi di contorno (la nasona prezzemolina e impertinente).
Sul giudizio finale – non completamente soddisfacente - pesa un racconto troppo prolisso, che diluisce emozioni ed aspettative in un impianto narrativo che non riesce a trovare, per tutto il film, il ritmo giusto.
Tra Agata, Ines, Gustavo e Romeo è lotta aperta per il titolo di nome di peggior gusto.