agnus dei (2016)

Piccolo gioello questo film , ispirato da una storia vera. Ottima la regia e la recitazione e' di alto livello.Commovente il finale

Film su un tema importante ma a tratti abbastanza piatto.

La regista Anne Fontaine dopo aver girato film poco impegnati si getta in una storia difficile raccontandola con grande naturalezza trasformando in parte il mio pensiero su di lei.
Evidentemente il tema della "Maternita'" non puo' che essere affrontato da una donna per arrivare al cuore dello spettatore.
In questo caso poi le gravidanze arrivano all'interno di un convento dopo la seconda guerra mondiale, quel periodo dove qualcuno magari si immagina la tregue, la pace, ma non è cosi...
La guerra genera una violenza che si spegne lentamente e lascia per sempre un bagliore che poi qualcun altro alimentera' successivamente.
Se devo trovare un difetto avrei tolto la storia sentimentale dell'infermiera.
Per il resto è un film con una storia spiazzante ben realizzato che mette luce dove prima c'erano le tenebre.

Potente pellicola sugli abusi dell'esercito russo durante la seconda guerra mondiale. Ho apprezzato le parti in lingua originale, ottimo nel complesso.

Un film forte e delicato allo stesso tempo, una storia estremamente coinvolgente, ispirata da fatti realmente accaduti che ci fanno pensare, ancora una volta, e conoscere quanta sofferenza e atrocità ha portato con se il conflitto mondiale.
Un film tratteggiato con cura, dalle tematiche forti e di grande emozionalità, interpretato e diretto bene, nonostante qualche piccola ruffianeria nel finale, capace di coinvolgere e interessare degnamente lo spettatore che si lascia travolgere dal fiume in piena di emozioni trasmesse, lasciandosi andare anche a qualche piccola (o grande) riflessione.
A mio avviso, AGNUS DEI merita di essere visto e apprezzato come merita.

Il contesto del convento è visto genralmente come un qualcosa proiettato verso il suo interno e mai il contrario. La necessità di preservare la fede dalle insidie e dalle tentazioni del mondo esterno, in questo caso, sono messe in discussione da uno stupro collettivo perpetrato dai soldati sovietici verso alcune suore che rimengono incinta. Ecco quindi che necessariamente il contesto deve in qualche modo entrare in contatto con l'esterno e mettersi in qualche modo in gioco. Una fede generalmente abbracciata con ardore o anche per necessità che viene violata, oltre naturalmente al corpo stesso. Inoltre si inserisce il tema importante della maternità, pulsione naturale certamente non voluta, ma a cui le giovani suore devono fare i conti a scapito della fede, provocando reazioni contrastanti, a volte scioccanti come la suora che partorisce senza rendersene conto. Non nascondo che il finale mi è sembrato un po' furbetto, tuttavia per una regista che conoscevo per l'osceno (almeno per me) Two mother, un salto di qualità notevole per equilibrio e rigore nell'affrontare tematiche forti con una certa onesta, cosa non da poco.