Sei un blogger e vuoi inserire un riferimento a questo film nel tuo blog? Ti basta fare un copia/incolla del codice che trovi nel campo Codice per inserire il box che vedi qui sotto ;-)
Speravo in molto meglio,invece niente di che Bravi gli attori e bei panorami ok Però il resto è un film confuso ,con poche scene di paura ed una storia semplice ma con immagini difficili da capire a volte ....va un po' ad interpretazione La tensione c'è solo in alcune scene...ed il finale è la parte meno azzeccata perché appunto nn dice nulla su cosa sia successo veramente e pure lì serve interpretare il tutto... Belli i paesaggi e la regia ok però non basta per fare arrivare il film alla sufficienza Voto 5-
Mi è piaciuta la fotografia, molto bella in tutte le scene del bosco, soprattutto quelle paesaggistiche. La trovata è intelligente, però poi il film non colpisce più di tanto. Fosse stato davvero una storia vera... allora si
Il prologo è ottimamente scritto per farti credere che Antrum sia un film maledetto. Ho trovato molto elaborata e ben riuscita questa prima parte - soprattutto perché oggi tentare di convincere lo spettatore della verità di quel che si vedrà è un'impresa impossibile in campo horror. Vent'anni fa era diverso. Ricordo che conoscevo persone, magari anche con una certa cultura, che andavano a vedere The Blair Witch Project pensando che si trattasse di un filmato REALE. Ricordo ancor meglio (e non senza una sottile stupefatta inquietudine) che conoscevo persone, fra quelle di cui sopra, che, dopo aver visto The Blair Witch Project, pensavano ancora che si trattasse di un filmato REALE. Per fortuna le cose sono cambiate. Le persone non cambiano, ma i tempi cambiano. Il livello di accortezza ed intelligenza del pubblico, della media dello spettatore, cresce – mentre quello delle singole persone che ritenevano TBWP una cosa reale no, esse non hanno alcuna speranza di evolversi. Seppur sia vero che oggi non ci crede più nessuno, il prologo fa il suo dovere perfettamente e, anche se ovviamente non ti convince in merito al fatto che quel che vedrai sia reale, ti mette comunque nella condizione esatta per sospendere l'incredulità quel tanto che basta per vedere il film come se fosse reale. E non nego che una certa inquietudine addosso me l'ha messa.
I 30 secondi in cui appare il demone e stando zitto ti fissa direttamente dall'altra parte dello schermo, davvero inquietante!
Questo significa che il film riesce a suggestionare, grazie agli inserti, ai suoni, alle musiche, a tutto il comparto tecnico e alla sceneggiatura, che nonostante la semplicità coglie nel segno. Proprio questo mi piace, il fatto che il film non vuole disturbare in modo morboso lo spettatore. Avrebbe avuto più di un'occasione per farlo, ma non lo fa, non supera mai il limite, cercando invece di generare inquietudine di qualsiasi tipo e con qualsiasi stratagemma, e per certi versi riuscendoci. Quel che rimane dopo la visione pare effettivamente un piccolo viaggio all'inferno
Le premesse erano anche parecchio interessanti, ma il risultato finale è molto deludente. Le uniche cose che vagamente funzionano sono rese comunque in maniera piuttosto scolastica, e quello su cui "Antrum" rischia di più risultano invece essere forse i difetti maggiori. Lo considero un esperimento... non perfettamente riuscito.
Esperimento riuscito a metà: il prologo e l'epilogo sono costruiti bene ed efficaci (anche se è una rielaborazione del metodo Blair Witch). Purtroppo il film in sé è modesto: ritmo lento, dialoghi noiosi e sceneggiatura prevedibile non sono salvati dall'ottimo montaggio di suoni ed immagini inquietanti
Di mortale in questo film c'e' solo la noia. Non so cosa ci sia di inquietante qui, l'inferno e' praticamente mai visualizzato. Va bene il simbolismo, ma sembra una bella scusa per non spendere il budget che non c'e'. Tutto quello che succede, e succede ben poco, sembra buttato li' a caso - come le scene in bianco e nero che compaiono di tanto in tanto nel finale. Il ritmo poi e'... c'e' un ritmo? Una noia infinita. Due personaggi che scavano buche nel terreno raggiungendo mai specificati "livelli" e fanno trekking nel bosco senza che capiti quasi nulla. Gli altri personaggi non dicono una parola e sono li' tanto per fare contorno. Non dico nulla sull'operazione di marketing in stile mockumentary, anche quella ha stufato e non ha nulla di originale. Si salvano giusto le musiche.
Ennesima pellicola figlia della strega di Blair. Horror realizzato con due soldi sfruttando una discreta idea di base, ovvero l'artificio del finto documentario con annessa pellicola maledetta. Senza tale cornice, il quadro sarebbe solo un mediocre film dalle tinte rétro, mentre ben incorniciato com'è assume un certo fascino, nonostante la sua povertà a livello di sceneggiatura e una ripetitività per cui una durata inferiore avrebbe certamente giovato. Un horror puramente sensoriale che poggia su una buona fotografia stile anni '70 e una colonna sonora incisiva.
E' il classico esempio di una pietanza che stuzzica l'appetito, ma poi si rivela insipida. La presentazione non è niente male, non è certamente La fin absolut du monde, però intrigante la patina di pellicola maledetta che genera morti assurde e sconcertanti in chi lo vede. Il punto debole di Antrum, purtroppo è Antrum stesso. C'è la patina anni settanta, ma senza quella sottile inquietudine che si insinua nella pelle. Inoltre uno si domanda se il film è maledetto in sè oppure la maledizione dipenda più che altri dagli inserti subliminali messi successivamente. Già questo dubbio abbassa molto il livello e lo stesso (falso) film è più palloso che pauroso.
Non voglio spaventare nessuno ma è giusto che si sappia che questo film ha davvero qualcosa di oscuro e di pericoloso. E' strano, infatti, che subito dopo aver visto ANTRUM sia stato colto da un improvviso attacco di dissenteria spruzzante...e dire che 95 minuti prima stavo benissimo. Se gli autori avessero messo la metà dello sforzo fatto per la parte documentaristica anche per quello che si è visto dopo, ne sarebbe uscito fuori un prodotto che si sarebbe potuto confrontare con THE BLAIR WITCH PROJECT invece che con L'ESORCICCIO. Una nenia...mortale.
Bizzarro mockumentary i cui autori tentano in ogni modo di convincere lo spettatore della vericita dei fatti raccontati. Allora si parte con un inizio documentaristico, intervallato da alcune interviste a pseudo esperti, che ci racconta la storia del film maledetto,poi arriviamo finalmente alla pellicola vera e propria, girata in 35mm, ci troviamo ad assistere alla discesa negli inferi di una ragazza e del suo fratellino, il tutto condito da messaggi subliminali e a sfondo satanico, appiccicati sulla pellicola da quei burloni di registi. Per quanto nel 2020, dopo film come Blair Witch e simili, risulti particolarmente difficile (per non dire impossibile) credere nel esistenza di un film che uccide chi lo guarda,non posso negare che siamo davanti ad un lavoro molto curato e non privo di un certo fascino, oltre che a tratti anche piuttosto grottesco ed inquietante... Si distanzia un po dagli altri esponenti del suo genere, merita una visione.
SPOILER SPOILER SPOILER SPOILER Amito e Lancini arrivano molti anni dopo The Blair Witch Project e tentano di compiere una operazione di marketing simile sfruttando l'idea (nemmeno questa molto originale però affascinante) del film maledetto che avrebbe causato stragi nei cinema dove veniva proiettato e la morte di qualcuno che lo avrebbe visto. Chi ci crede? Ovviamente nessuno; eppure se si guarda questa pellicola conoscendo la storia ed avendo visto prima qualche speciale sul tubo che ne parla, come sul canale "L'Inspiegabile", ci si approccia con un minimo di timore reverenziale. Ma ora tralasciamo la falsa leggenda urbana e veniamo al film. Fin dall'inizio, dai titoli in cirillico, dalla doppia data di produzione -1979 a numeri arabi e 1977 a numeri romani- veniamo subito introdotti in un clima di sbagliato, di storto, che ci mette a disagio a livello quasi subliminale. Però poi sorridiamo nel constatare che, nonostante la fotografia granulosa ed un pò seppiata, si vede lontano un kilometro che è stato realizzato in tempi recenti e lo si capisce anche dalla regia, dalle inquadrature dei dettagli, da certi movimenti di macchina (dai ragazzi, lo sappiamo che le regie degli horror anni '70 erano meno curate e più "casalinghe"). Ma torniamo al timore reverenziale succitato: man mano che si va avanti nella storia l'angoscia cresce, ogni singolo graffio della pellicola, ogni singola "bruciatura di sigaretta" che passa quasi inosservata ai nostri occhi...corrisponde invece ad un messaggio subliminale; frasi, simboli e sopratutto pentacoli! Il film è estremamente simbolico e ben curato nei riferimenti al maligno e all'inferno, ma quella che colpisce è l'ambientazione: un vero e proprio inferno verde dove l'insidia è dietro ogni albero, dove i rami scheletrici e le foglie possono formare orrende pareidolie dove vediamo corna e volti demoniaci. Ogni singola inquadratura può riservare una sorpresa e....gli sfondi, tenete sempre d'occhio gli sfondi. Il disagio sale nello spettatore per merito anche di una musica estraniante. Nella seconda parte la storia ha un lieve calo di tono al momento dell'incontro con i due cannibali andando un pò verso la strada dei film di Rob Zombie...ma sono davvero uomini o piuttosto demoni travestiti come ha sognato Nathan? Si arriva ad un finale tenue dove ci culliamo sugli allori pensando siano state tutte fantasie del bambino (anche Caronte che traghetta un anima nella notte), ed invece colpisce come un pugno il fatto che sia un falso finale -forse una citazione a Demoni di Lamberto Bava?- che ci prepara al commiato, tanto horror quanto drammatico. Una storia non originale, ma allo stesso tempo originale, un horror che non è un horror ma che invece lo è! Un film che lascia il segno!
Messaggi subliminali che ho trovato. Minuto 15:54 "abissus abissum invocat" (l'abisso chiama l'abisso) Minuto 44:45 "facils descensus averno" (è facile scendere all'inferno) Minuto 55:08 "cave ab homine cinsis libri (guardati dall'uomo ??? del libro) Minuto 1:10:02 "nihil pretiosus veritate (nulla è più prezioso della verità) Più tutti quelli innumerevoli in cui compare il pentacolo!