assassinio su commissione (1979)

Jack lo Squartatore e Sherlock Holmes si incontrano in una storia insolita che mescola l'ovvio mistero con intrighi politici e spaventi horror. L'atmosfera nebbiosa di una Londra pericolosa in ogni suo angolo è pienamente riuscita eppure il ritmo non è all'altezza delle deduzioni dei protagonisti, considerata anche la lunghezza spropositata. E non manca neanche lo spiegone finale à la Agatha Christie su come sono andati i fatti. Plummer e Mason sono ovviamente bravi anche se un pò ingessati.

Sherlock Holmes contro Jack Lo Squartatore, in un buon film dall'ottima confezione e dal cast eccellente. Vedere insieme Plummer, Mason, Sutherland, Hemmings, Gielgoud ecc. già da solo è un piacere enorme. Il film è interessante, l'ambientazione nella Londra nebbiosa, con tube, mantelle e carrozze, ha sempre il suo fascino.

Holmes Vs. Jack lo Squartatore sulla base del soggetto-teoria utilizzato in "From Hell" con Johnny Depp.
Ricreate molto bene le atmosfere nebbiose con buona cura delle scenografie ed una fotografia cupissima, titoli iniziali eccellenti.
Più che discreta la prova del cast con James Mason/Watson che supera Plummer/Holmes sopratutto dal punto di vista dell'ironia british.
Se piace il genere è un buon prodotto che vanta pure alcune sequenze molto dark ed altre di tensione palpabile...a conti fatti però la sceneggiatura zoppica allungando il brodo e riservando dei momenti di noia a causa di un ritmo non proprio brillante.

Sviscerato in epoca successiva ed all'ennesima potenza dal capolavoro di Alan Moore "From Hell", questo Assassinio su commissione di Clark può essere visto come un suo compendio su scala ridotta che pone i suoi riflettori sulle oscure trame dietro i terribili omicidi di Jack lo Squartatore, sui complotti smascherati da un personaggio di fantasia Sherlock Holmes che interagisce sugli accadimenti reali di un periodo difficile per la Gran Bretagna. Clark viene dall'horror e trasmette inquietudine quando la camera si addentra nei meandri squallidi Whitechapel, ma il gore è è pressochè assente e la solidità del cast assicura una visione più che gradevole della pellicola. Molto buona la coppia Plummer-Mason.

Un film difficile da commentare: belle interpretazioni di sherlock holmes e Watson di Christopher Plummer e del sempre grande James Mason in una londra vittoriana e cupa che ha come sfondo gli omicidi ancora misteriosi ai giorni nostri del famigerato Jack "the ripper" lo squartatore. Il film "giallo" si presenta lineare ma si lascia guardare senza problemi. Nulla di incredibile ma comunque positivo! Tra l'altro cameo per Donald Sutherland e parte da qui l'intuizione poi ripresa in altrei film sull'argomento dei grappi d'uva sui posti degli omicidi.

Piu che sufficiente. 6 1/2

Inizialmente ero dubbioso su questo abbinamento Sherlock Holmes/Jack lo squartatore ma devo ricredermi di fronte a un risultato meritevole. D'altronde i due personaggi, chi per un verso e chi per un altro, sono parte integrante ragguardevole di un periodo storico. E' sotto gli occhi di tutti che il punto forte di questo film è l'aspetto visivo, una scenografia che amplifica le vie oscure e malsane di una Londra vittoriana convincente. Ricca di tensione e oserei dire angosciosa la scena dell'omicidio di Mary Kelly - nonostante lo splatter sia quasi assente- con i primi piani degli sguardi allucinati e pieni di delirio dei due assassini. Una buona dose di azione accompagna le indagini, la storia è nota

SPOILER soprattutto nel finale.
Christopher Plummer da vita a un buon Holmes e James Mason è un Watson spiritoso. La pellicola tuttavia denota una certa piattezza nello svolgersi delle indagini e i loschi affari della massoneria potevano essere approfonditi meglio, così come la caratterizzazione di certi massoni

SPOILER.

Ho notato che molti parlano bene della graphic novel "From Hell" di Alan Moore...non l'ho letta ma mi sta incuriosendo.

Mi chiedo come possa essere piacuto a molti, una rivisitazione in chiave Sherlock Holmes della storia di Jack Lo squartatore. A me, che conosco bene i fatti di Whitechapel, questo film risulta insipido.
Buone le atmosfere e anche la fotografia, ma ritmo e sceneggiatura veramente bassi, in molti punti il film annoia e non mi era mai capitato in nessuna trasposizione dedicata a Jack lo squartatore o a Sherlock Holmes.
Niente, per me le due cose devon essere separate, perchè insieme è un minestrone che ha poco senso.
Bravi David Hemmings e Christopher Plummer e anche il resto del cast, ma è troppo sopravvalutato secondo me.

(Supposta) realtà e mirabile finzione sono intrecciate con maestria in questo ennesimo lavoro sulla Londra vittoriana che fa da sfondo agli omicidi di Jack lo squartatore; in realtà il protagonista è Sherlock Holmes: in molti non hanno resistito al richiamo letterario dell'immortale personaggio di Conan Doyle, specie pensando che all'epoca dei veri fatti di Whitechapel, Holmes nella finzione letteraria era vivo e vegeto. A loro modo, sia Jack che Sherlock sono miti dell'Inghilterra. Il primo talmente misterioso, animalesco e implacabile da essere diventato col tempo quasi una finzione letteraria o da cinematografo; il secondo cosi radicato nello stile di vita british che alcuni potrebbero (e sono addirittura convinti) sia davvero esistito. Ciò detto, il film è interessante ma per chi conosce alcune teorie sui delitti di Whitechapel non entusiasmerà più di tanto.
Perché "Murder by decree" riprende la teoria tanto controversa quanto affascinante del complotto reale, elaborata da Stephen Knight nel libro "The final solution". In pratica più che un assassino che uccide per puro piacere di farlo, Jack lo squartatore è stato scatenato in maniera lucida e razionale sulle prostitute del quartiere in seguito a fatti che potevano mettere in pericolo la monarchia stessa con vari scandali.
Non starò qui a dire che la teoria è vera, ma certamente è affascinante. L'aver scelto di rendere protagonista Holmes con Watson (grande prova di Plummer e Mason) allontana molto la pellicola dalle pretese di verità che comunque credo non abbia mai avuto; allo stesso tempo mi è sembrata una soluzione, l'ennesima, troppo scontata di mettere il più grande detective della storia sulle tracce del primo serial killer dei nostri tempi. L'idea è ottima ma purtroppo non è sviscerata a dovere (si passi il termine...): Holmes è un protagonista come tanti, Watson il solito malizioso. Non c'è molto interesse in questo, né mitologia holmesiana a parte un paio di riferimenti a (mi pare) Lestrade; però c'è un interessante risvolto umano della vicenda, quello della pietà verso le donne massacrate non solo dal killer ma dalla società del tempo: internate, svendute, maltrattate.
E poi l'atmosfera è grandiosa con la nebbia di una Londra spettrale e le scene che, pur non scadendo nella ferocia che avrei voluto, inquietano comunque.
Il culmine in questo senso si raggiunge con l'omicidio di Mary Kelly, e c'è da dire che il regista fa molti sconti perché lì si trattò di un vero e proprio macello con la vittima squartata nel senso letterale del termine.

Murder by Decree non sarà l'unica opera ad ispirarsi al libro di Knight, a testimonianza che la pista del complotto massonico e reale, per quanto controversa ancora oggi, di certo resta valida e comunque piena di fascino: sia la serie tv con Caine che From Hell dei fratelli Hughes riprende questa ipotesi.
Ma ad aver intrecciato davvero le fila del Male per raccontare non solo gli avvenimenti di Whitechapel ma di tutta Londra (e forse tutto il mondo...) è il signor Alan Moore con la graphic novel From Hell che ha poco da spartire con l'omonimo film: ricerche accurate e minuziose, finzione letteraria che si affianca a reali accadimenti ma con molta più verosimiglianza e dettagli. Un capolavoro di fronte al quale il resto impallidisce, nell'ambito "fiction".
D'altronde ormai con Jack si parlerà sempre di ipotesi; atteggiamento che alla lunga si applicherà alla storia tout court, ma forse lo abbiamo sempre fatto.

Discreto film sul classico duello Holmes Vs- Jack lo squartatore; rispetto ai famosi racconti si predilige di più l'azione a scapito dell'investigazione (senza cmq esagerare). Inquietanti alcune scene (il manicomio femminile su tutte).

Film che ho trovato del tutto anonimo e pertanto non mi è piaciuto. Ottime le atmosfere anche se consiglio di vedere separatamente film dedicati a Jack lo Squartatore e Sherlock Holmes.

Coinvolgente battaglia tra due memorabili personaggi della Londra vittoriana: Jack lo squartatore che agghiacciò la capitale inglese nel '98, e il perfetto Sherlock Holmes, affiancato dall'immancabile Watson, personaggi creati l'anno precedente dal genio di Arthur Conan Doyle.
La regia viene affidata al grande Bob Clarke che non sbaglia, attori molto bravi, elogiamo anche David Hammings (profondo rosso).
La prima parte mi è piaciuta moltissimo, piena di umorismo e tensione, mentre nella seconda è presente un visibile calo.
Belle atmosfere e buona fotografia.
Da riscoprire.

ennesimo gran lavoro per bob clark, eclettico maestro. cambia come di consueto genere, ma si mantiene sul suo solito standard superbo.
il film ripercorre gli efferati episodi che nel 1888 tinsero di rosso il degradato quartiere di whitechapel, a londra, ma unisce reale e immaginario, confonde le pagine della brutale cronaca urlata dagli strilloni con quelle lucide e raffinate scritte da conan doyle, e pone il detective del 221 di baker street sulle tracce del feroce assassino soprannominato jack the ripper.
londra è bellissima, plumbea e fumosa, il nostro detective si muove fra vicoli scuri e serpeggianti in cui il brivido, scandito dall'insinuante colonna sonora, è sempre in agguato, ma clark non rinuncia neppure ai consueti scambi di battute e frecciatine fra holmes e watson, quest'ultimo interpretato da un grande james mason, capace di rendere la figura del dottore complessa ma non strabordante. insomma, nè il solito frescone totalmente nascosto dall'ego di homes, ma neppure una figura in grado di adombrare quella del suo ben più famoso compagno di indagini.
la trama si muove nel consueto intrigo fra corona e massoneria, eredi scomodi e autorità corrotte, in modo (unica pecca) a tratti forse un filo troppo lineare.

Film che precorre il ben più famoso Jack the ripper degli Hughes (quello con J. Depp) sulla via delle ipotesi complottistiche, e di cui è creditore in più di un particolare (il graspo d'uva, per dirne uno). La storia è nota, con la variante affascinante di Holmes al posto di Abberline. Grandiosi gli attori, su tutti C. Plummer, probabilmente il miglior Holmes cinematografico di sempre. Bob Clark riesce in più di un'occasione a far venire i brividi, con atmosfere inquietanti e misteriose. Da vedere, non solo per gli appassionati.