big bug (2022)

Amo Jeunet e il suo continuo sperimentare il film non arriva alla sufficienza. Una leggera commedia in chiave fantascientifica, un po' grottesca, un po' sopra le righe ma che si dimenticherà abbastanza presto.

Una gran noia. Due ore e fischia di cose già viste e riviste, dove il taglio ironico, prettamente francese, che avrebbe voluto dare originalità, risulta alquanto stucchevole. Non so come sono arrivato fino alla fine.

Big Bug ha uno stile cartoonesco, certamente divisivo nel valutarlo, ma secondo me sovvraccarico di tematiche e soprattutto manca di una vera e propria originalità di fondo. E' una commedia fantascientifica distopica dove l'umanità in fondo si scavata è la fossa da sola. L'intelligenza artificiale è arrivata quasi al punto da essere xenofoba nei confronti della razza umana, costretta per punizione a partecipare ad un grottesco reality show intitolato Homo Ridicule. L'ambientazione prende spunti dall'Angelo Sterminatore di Bunuel ma senza averne la genialità bunueliana, cioè di un gruppo di persone ben agiate costrette a rimenere prigionieri della loro stessa casa ed impossibilitati di uscire. Da qui si innescano varie situazioni trai personagi fino a quando la comparsa dello Yonix rende il tutto leggermente più cupo e grottesco. Robot di ultima genrazione che detestano gli umani e procedendo a delle vere e proprie purghe verso elementi ostili e al tempo stesso l'umanità appiattita su se stessa e dipendente dalle macchine dove ci sono precisi elementi del Brazil di Gilliam senza il livello visionarietà di quel film. Jeunet quindi fa un fritto misto di tutto, però mancando di quella asciuttezza che avrebbe giovato alla narrazione. Un film che mi ha convinto poco, perchè aldilà di una bella confezione i contenuti sono tanti e confusi tra loro.

Jeunet riparte dall'ambito del suo ottimo film di fantascienza "Alien 4" (1997), lo trasforma in un'a tratti feroce satir'antiborghese che rievoca Buñuel e Ferreri, conclude spegnendosi in un'innocua crisi di nervi provocata dal claustrofobico lockdown pandemico: di propria volontà o su pressione Netflix?

Un mix abbastanza riuscito tra commedia e fantascienza robotica, non nuovo nelle idee proposte ma sviluppato in maniera gradevole che si lascia guardare piacevolmente. Cast all'altezza, regia capace e comparto visivo più che soddisfacente, per una visione discreta, pur con qualche dose di retorica.

Precisiamo si tratta di COMMEDIA a tema sci-fi (ci prova). Quindi non attendetevi fantascienza o sci-fi e non è all'altezza della commedia sci-fi "la donna perfetta" per citare un lavoro piuttosto noto e moderno.


Film molto colorato, probabilmente perché si svolge nell'appartamento a tema vintage della protagonista. Non ci è dato sapere come vivono tutti gli umani.
Vediamo piccole sottigliezze che sono più interessanti della banale trama principale e che riguardano l'uomo privo di fatiche.
Interessante la pubblicità in stile pop-up che appare nella vita tramite schermi perennemente in movimento per le vie della cittadina promuovendo il prodotto di cui hai appena accennato.
Sono più interessanti i dettagli: la ricerca di innamorarsi e non solo fare sesso.

È Vm14!!!

Dura troppo.
Poco accattivante direi.

E' già da alcuni anni che si vedono film di fantascienza provenienti da paesi che non siano l'America; stavolta tocca alla Francia. Ma non si tratta di una pellicola qualsiasi bensì del gradito ritorno di uno dei registi più visionari ed istrionici di sempre: quel Jean Pierre Jeunet che ci ha sempre abituato ad opere bizzarre e non fà eccezione questa fanta-commedia che nasconde tante sagaci e graffianti metafore e critiche alla società attuale. La storia vede un gruppo di umani in balia dei robot e detta così potrebbe non sembrare originale (ci sono infatti diverse velate citazioni ad altri film come Io, Robot, Robocop, Farenheit 451 etc..., addirittura un riferimento al Covid) e invece la storia è un continuo crescere di ritmo tra situazioni spassose, dialoghi serrati ed anche un pizzico di azione. Se tuttavia ci fermiamo un momento a riflettere ci accorgiamo che il futuro descritto qui potrebbe non essere troppo distante, già oggi la nostra vita è molto più dipendente dalla tecnologia e dal virtuale di quanto non crediamo; ed ecco che le nevrosi e le bestialità dimostrate dai protagonisti come in un grande circo mediatico potrebbero rivelarsi molto più serie. Bravi tutti gli interpreti. Per me già una chicca da non perdere.