btk killer (2005)

Il regista Ulli Lommell ha alle spalle una intensa carriera cinematografica ultra trentennale; tuttavia qui sembra che abbia una involuzione. Questo film infatti non è altro che un video ai limiti dell'amatoriale, privo di qualsiasi cura tecnica, con scenografie casalinghe ed attori che sembrano provenire da una dimensione parallela dove non è mai esistito teatro e cinema. Degna di nota è solo la rappresentazione psicopatologica dell'assassino, mostrata nei suoi delitti, ma per il resto ci sono molte divergenze con la vera storia, come il modus operandi del tutto estraneo a quello di Rader o le modalità della sua cattura. Per rendere più interessante il film Lommell inserisce autentiche scena di uccisione di animali, filmate in un mattatoio, ma il risultato rimane deludente.

Questo film non lascia nulla ma tuttavia scorre "piacevolmente"fino alla fine senza lasciare traccia.

davvero incommentabile.non riesco a capire come questo tizio qua sotto abbia trovato il coraggio di dargli il voto che ha messo.una ***** nel vero senso del termine,noiosissimo,dialoghi di una monotonia assurda,frasi ripetute mille volte fino allo stremo,recitazione e stile registico da telenovelas.non ho resistito neanche gli ultimi 5 minuti dalla fine che ho mandato avanti fino a spegnere definitivamente.d'altronde si tratta di Ulli Lommel,il super-regista che ormai si è fatto la propria collezione di 1 personali,anche su altri siti.questo è il primo film che guardo di questo regista e sarà anche l'ultimo.

SPOILER

Correggo innanzitutto la trama: il killer è attivo negli anni '70 e non '90, e il soprannome non gli è stato dato ma se l'è dato da solo.
Si tratta, con tutta evidenza, di un film malato che mi sembra riesca bene a tradurre le patologie ossessive del protagonista, anche in termini di effetti visivi. Ha tutta l'aria di un film girato in casa ma questa sensazione qui non disturba perché non sfocia nella sciatteria. Da notare il reiterarsi delle morbose sequenze della macellazione del bestiame. Discreta la prova di regia che usa spesso un'azzeccata sovrapposizione di immagini per rendere la complessità del disturbo mentale del protagonista. Le prove attoriali sono invece anonime. La sceneggiatura presenta voragini per cui la trama risulta approssimata e lacunosa... ma c'è da supporre che si tratti di una precisa scelta (non condivisibile) di Lommel. Nel complesso il film potrebbe annoiare... ma anche no. E' una pellicola che conserva un qualche fascino visivo nel suo sadismo un po' d'accatto ma che non convince del tutto. Un voto medio mi pare decisione giusta e salomonica.