Tashi, una giocatrice di tennis diventata allenatrice, ha trasformato suo marito Art da un mediocre giocatore a un campione del grand slam. Per risollevargli il morale dopo una scia di partite perse, lo porta a giocare a un evento “Challenger” – uno dei tornei di livelli più bassi nel tour pro – dove si ritrova ad affrontare quello che una volta era un giocatore promettente e ora è totalmente esaurito: Patrick, suo ex migliore amico ed ex fidanzato di Tashi.
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Boh andrò controcorrente ma questo film mi ha deluso parecchio. E' una classica e trita storia di un triangolo amoroso, come ce ne sono migliaia di variazioni, l'unica novità è che è ambientato nel mondo del tennis. L'ho trovato abbastanza scialbo e poco interessante, anche la recitazione mi è sembrata a tratti dilettantesca (la scena in cui Patrick chiede a Tashi di fargli da coach, mi ha provocato una fortissima sensazione di cringe e risate involontarie). L'unico interesse è ammirare le grazie di Zendaya: ma onestamente, provate a chiedervi, se al posto di Zendaya ci fosse stata un'altra attrice meno "magnetica" e affascinante, ma quanto vi sareste rotti gli zebedei a guardare sto film? Anche perché è troppo, davvero troppo lento; si salvano le musiche elettroniche, che sembrano fuori luogo ma alla fine funzionano quantomeno a risvegliare lo spettatore dal torpore e dal piattume di dialoghi e situazioni. Spesso mi ha dato poi la sensazione di una fiction di Rai1, molto televisivo come impostazione e fotografia.