Tobias Wilke, rinomato chef, non crede ai suoi occhi quando, arrivando al'aeroporto per accogliere il figlio diciassettenne Finn, si ritrova davanti a questi in abiti femminili. Helen, così Finn si fa chiamare, gli rivela di essersi sempre sentita una ragazza e di aver sfruttato il suo anno a San Francisco per mettersi alla prova con la vita di tutti i giorni da donna prima di procedere al cambio di sesso quando sarà maggiorenne. Le reazioni di chi conosce, compresi amici, familiari e compagni di scuola, variano dalla derisione alla solidarietà ma chi non riesce proprio a capirla è Tobias.
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CHIAMATEMI HELEN
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