condannato a morte per mancanza d'indizi (1983)

Un mezzo buco nell'acqua, ed è un peccato, la prima trama è coinvolgente, ma la seconda parte sfocia quasi nell'assurdo e nell'improbabile. Il giudice integerrimo che ha sussulti di colpa per due balordi, tanto da andarli a trovare nel loro covo e rischiare la vita senza nessun motivo......senza senso.

Interessante poliziesco, dallo spunto meno banale del previsto e girato in maniera ottima. Peccato che la seconda parte non sia ai livelli della prima. Comunque è un film ingiustamente passato inosservato.

Buonissimo thriller a metà tra pseudofantascienza (tema caro al regista) ed implicazioni giudiziarie; bravo Douglas e piacevole la presenza di Yaphet Kotto (Alien).

Tecnicamente non fa gridare al miracolo (pur essendo discreto), la sceneggiatura è un pò intricata ed esagerata, ma il film è avvincente, riuscito ed il finale è ottimo.

Interessante anche la non marcata e marginale tematica snuff, che accenna a questo tipo di filmati aventi come protagonisti bambini rapiti e poi uccisi a tali scopi (da notare a tal proposito l'inquietante scarpina insanguinata trovata sul furgone di Monks; lui e socio sono somunque estranei alla turpe vicenda. I giudici danno ad ogni modo la loro sentenza di morte. Douglas scopre che sono innocenti, e allora cerca di salvarli dal killer mandato dalla lobby della corte suprema).

Da non perdere.

Un thriller dalla trama non originale ma sicuramente sempre attuale. La netta separazione tra applicazione della legge e giustizia nell'accezione più concreta del termine.
Il ritmo è altalenante e per questo il film non riesce a decollare in maniera prepotente.
Rimane un godibile intrattenimento molto ben interpretato da M. Douglas.

Tra i migliori film che ho visto con Michael Douglas. Tema principale è il divario che si è creato tra giustizia e legge, e i dilemmi morali che ovviamente ne conseguono.

Ottimo lo spunto, che ci rende partecipi della difficoltà psicologica di un giudice nel gestire le sentenze sia dal punto di vista normativo che morale. Nascono dubbi e interrogativi. Questo nella prima ottima parte del film. Nella seconda, purtroppo, diventa tutto poco credibile. Peccato.

Onesto thriller di Hyams che mette a confronto un giovane giudice deciso ad attuare una giustizia equa o dover sottostare alle proprie leggi. Il film parte bene nella prima parte ma piano piano scade sempre di più nella seconda. In ogni caso si tratta di una visione rilassata e con qualche picco d'azione niente male (vedesi le scene finali).

Un bel film, la giustizia americana contro la giustizia americana è veramente un bello spunto per farci un film. Michael Douglas è bravissimo come sempre. Il film comunque ha preso una brutta piega dalla seconda parte.

L'idea di base è quella di accentuare il fatto che legge e giustizia non sempre vanno di pari passo. Il film è discretamente godibile e si segue con interesse, forse è un tantino sopra le righe, ma questo credo che sia voluto proprio per rimarcare il concetto iniziale.
Il cast mi è sembrato convincente, con un Michael Douglas ben calato nel ruolo.
Tutto sommato questo è un film che si può vedere, anche perchè tratta tematiche sempre attuali, al centro dell'attenzione.

Di questo film mi è piaciuto lo spunto della storia. La frustrazione di un giudice onesto di fronte a crimini che non riesce a punire per colpa delle maglie legislative. Il film però non riesce a decollare in maniera convincente. Purtroppo il tutto rimane nei canoni della convenzionalità, anche se dignitosa. Un buon Douglas ed un ottimo Hal Holbrook, uno dei miei caratteristi preferiti.