Il film prende le mosse dalla discesa del protagonista dalle montagne: ritorna dall'esilio in cui aveva seguito la madre Caterina Sforza e decide di arruolarsi nella milizia del casato Malatesta, per il quale diviene capitano di ventura. Il suo ideale di unità e libertà dell'Italia lo induce a istituire una propria milizia nazionale cui viene dato il nome di Bande Nere. Condannato dai signori di Firenze che lo bollano come traditore e sciolgono le sue bande, Giovanni - divenuto nel frattempo Giovanni dalle Bande Nere - viene liberato da uomini a lui fedeli riuscendo a riparare in Francia. Rientrato a Firenze al soldo del Duca d'Argentière, riesce a ricostituire le Bande Nere e a marciare su Roma, dove pure si sottometterà al Pontefice, andando poi sposo alla fanciulla amata. La sua vita eroica è destinata a concludersi tragicamente: Malatesta e il Duca d'Argentière gli dichiarano guerra. Nello scontro decisivo il condottiero riuscirà con un gesto d'eroismo a conquistare la vittoria, sia pure a prezzo della vita.
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