daniel y ana (2009)

Un film bello duro e tosto sulla tematica dell' elaborazione del trauma da parte di fratello e sorella...
Non sapremo mai chi sono i rapitori né chi avesse commissionato il video,a Franco non interessa quello ma analizzare gli sconvolgimenti relazionali che un evento traumatico porta con sé.
A questo proposito bisogna dire che nel percorso che intraprende risulta convincente il personaggio di Ana,molto meno invece quello di Daniel che tra stramberie varie e un' attore non proprio espressivo non risulta incisivo come avrebbe dovuto.
La regia e' buona ed evita di spingere il pedale sul morboso anche se forse risulta eccessivamente fredda in alcuni frangenti.
Nel complesso un lavoro più che apprezzabile,pur con qualche lacuna e limite,merita una possibilità.

Un film di denuncia sul mercato della pornografia clandestina, fenomeno molto diffuso in Messico. Tratto da una storia vera. Un film lento e fortemente allegorico, ricco di esasperante tensione nella primissima parte. Successivamente molto, forse troppo è lasciato al silenzio: i profili dei due protagonisti smussati, l'introspezione del loro mondo interno in completo subbuglio è demandato ai loro comportamenti. Ana compie una elaborazione secondo un processo logico, meditato, sofferto e ben analizzato. Ma il suo destino lascia parecchi interrogativi, su tutti la veridicità della sua scelta definitiva: quanto è stata realmente spinta dalle contingenze e quanto dal vero amore e desiderio di cambiar vita?
Meno riuscito il ritratto di Daniel. L'attore è poco espressivo e il suo comportamento successivo al forte elemento di 'stress' destabilizzante, per quanto plausibile, è lasciato esageratamente in mano alle sue bizzarrie comportamentali.
In sostanza il film è duro come vorrebbe ma lo stile è eccessivamente freddo, comportando un difetto notevole, ossia quello di lasciare piuttosto indifferenti, colpiti ma non coinvolti nel dramma.