delitto al central hospital (1982)

Discreto thriller ospedaliero,che sfrutta con bella competenza le situazioni tipiche del genere(la vittima circondata e sola allo stesso tempo,la facilità con cui il male può farsi strada ovunque,lo scetticismo di chiunque stia attorno alla protagonista).Si prende i suoi tempi ma senza risultare mai pesante o divagare,e sposta abilmente l'attenzione da un personaggio all'altro,con l'entrata in scena di una seconda e una terza vittima mentre il tutto si svolge,ed entrambe decisive nella conclusione.Molta suspence e location sfruttate al meglio.Non manca qualche dettaglio violento ma a restare impressa è l'agghiacciante sequenza dell'anziana soffocata.Muto per buona parte del tempo,e non subito riconoscibile,Ironside(qui ancora agli esordi)interpreta un killer psicopatico glaciale e inquietante.Un pò un fratello più "umano" di Darryl Revok...Senza dubbio un cult del genere.

Sono un pò legato a questo film perchè quando uscì io che avevo 5 anni vedevo la locandina al cinema, con quel teschio "pixeloso" che mi rimase impresso ma non sapendo il titolo ci ho messo decenni a ritrovarlo.Il substrato della storia è quello della violenza sulle donne tra l'altro in un periodo in cui questo tema non era ancora così vivo e da li ne esce un incalzante thriller retto soprattutto dalla figura del freddo e spietato maniaco (interpretato da un sempre grande e cattivissimo Michael Ironside). Tuttavia devo a malincuore dire che mi ha un pò deluso: infatti gli altri personaggi, come la stessa protagonista, non sono approfonditi e risultano quasi di contorno (inutile la presenza di William Shatner). La tensione c'è ma è troppo discontinua alternando con eccessivo stacco scene al cardiopalma con momenti in cui quasi ci si annoia; anche la sceneggiatura, che sostanzialmente non sarebbe male, a tratti sembra scritta da un bambino per le mostruose ingenuità che presenta come appunto il killer che entra ed esce dall'ospedale assolutamente indisturbato nemmeno fosse invisibile. MI dispiace...ma non convince!

Pellicola ingiustamente caduta nel dimenticatoio che non ha nulla di horror ma è semplicemente un thriller concepito con la filosofia anni 70(d'altronde l'anno era l'82, quindi l'eco del decennio precedente si sentiva ancora; sarebbe scomparso definitivamente nell'84).
Il titolo del film e la locandina fanno pensare ad una produzione di serie B, invece la pellicola si difende piuttosto bene, mostrando una regia più che accettabile ed una fattura delle scene di tensione parecchio funzionale(quasi da slasher ma sempre rimanendo nel thriller)....
Scene sanguinolente non ce ne sono, il film non punta tanto su quello, quindi se cercate qualcosa del genere siete lontani; così come non ci sono scene di nudo ne altre caratteristiche che accostano questo titolo agli orrorini anni 70/80.....considerate che il film era prodotto dalla Twenty Century Fox, ragion per cui credo che all'epoca fosse considerato un buon prodotto.
A confermare questo la presenza di nomi piuttosto rilevanti quali Lee Grant, Michael Ironside(sempre nel ruolo del cattivone) e il mitico William"Capitano Kirk"Shatner(anche se quest'ultimo ha un ruolo piuttosto marginale).
Il problema di questa pellicola è l'eccessiva durata secondo me; ogni tanto tende ad allungare troppo la solfa, facendo perdere punti ad un ritmo che poteva essere più sostenuto; inoltre ci sono dei momenti dove l'assassino appare troppo enfatizzato; riusciva ad intrufolarsi all'ospedale come niente fosse, nonostante ci fossero dottori, infermieri, pazienti, visitatori e la POLIZIA....tutti consapevoli della sua possibile venuta....
Comunque è un thriller abbastanza gradevole....non eccezzionale ma più che decente....per passare una serata va bene....

Un thriller dichiaratamente costruito come "grido" di denuncia contro la misoginia e le forme di violenza sulla donna, quindi un tema tutt'ora molto attuale.
L'approccio della pellicola è serio, con una struttura che mi ha ricordato il Cinema thriller di De Palma ed una fattura che sa di anni 70.
Michael Ironside inizia in questi anni la costruzione della sua personalità scenica di villain...la sua prova è senza dubbio ottima ed il suo cattivo è il classico stalker privo di pietà ed inarrestabile, come non bastasse la sua psicosi omicida è frutto di traumi infantili e non si ferma al tormento di una singola persona ma il suo odio si estende a tutto il genere femminile senza risparmiare comunque chiunque (maschio o donna che sia) si frapponga tra lui ed il suo fine. Questo killer semina omicidi dentro e fuori il nosocomio, omicidi per giunta documentati fotograficamente dalla sua morbosa attrazione per la morte!

La location è funzionale e la regia riesce a regalare attimi di tensione di buon livello, fotografare bene l'ombrosità dei luoghi ed immortalare omicidi di una certa inquietudine e cattiveria.
Non è propriamente uno slasher ma per certi versi lo si potrebbe anche inserire tra le pellicole di questo sottogenere, le similitudini con "Halloween 2" si fermano solo al contesto dell'ospedale.
I personaggi sono ben costruiti, la sceneggiatura si prende il suo tempo (forse per questo si può dire sia un poco prolisso e a tratti noioso) per raccontare una storia che non si accontenta di mettere in scena semplicemente una serie di omicidi cruenti ma bensì creare un contesto e cercare di rendere partecipe lo spettatore di questo incubo...purtroppo il realismo di base si scontra più volte con l'assurdità cinematografica che vede il "cattivo" agire quasi in totale scioltezza a differenza di come sarebbe nella realtà.
E' un prodotto poco più che mediocre, da qui il fatto che non lo conosca nessuno, con i suoi limiti ma sicuramente più interessante di tanti slasher che giravano in quegli anni...la recitazione e la fattura superiori alla media ne elevano ulteriormente la qualità rendendolo degno di una visione.