faces in the crowd - frammenti di un omicidio (2011)

Niente di che, ma si lascia guardare fino alla fine.

Essendo appassionata del genere thriller, ed avendo visto parecchi film a riguardo, non posso dare che un bel voto a questa piacevole sorpresa. Non sono d'accordo con chi ha scritto che sembra già visto, invece io ho trovato originale sia la malattia della protagonista che il continuo cambio di attori e attrici, volti a creare confusione e diffidenza, lo stesso caos che probabilmente alberga nella mente della bella Anna. Ci si sente confusi, smarriti, dopo il trauma subito dalla protagonista, nemmeno lo spettatore ricorda più il vero volto del fidanzato, conosciuto all'inizio della storia, così come quello delle amiche. In un vortice di eventi che scorrono abbastanza velocemente, si arriva ad un bel finale inaspettato. Unica pecca del film è l'identità dell'assassino, purtroppo da me svelata a neanche metà film, perché una serie di indizi troppo evidenti lo smascherano presto. Per il resto, buon film per trascorrere una bella serata.

Un thriller più che onesto, non sono d'accordo su chi parla di film che sa di già visto, le componenti della vicenda mi sembrano diverse dai soliti film, la storia della malattia per colpa della quale non si riconoscono e non si immagazzinano i volti è molto interessante e colpisce lo spettatore.
A tratti nel film prevale la parte drammatica della vicenda, la ricerca da parte della protagonista di riuscire a capire come guarire e come rimediare a tutta questa storia, il serial killer che le da la caccia è quasi un contorno, poi sul finale torna in modo prepotente e ci porta ad una colpo di scena carino, che da le giuste spiegazioni.
Un filmetto da pomeriggio senza pretese, che si lascia guardare.

Thriller non malvagio,sa di già visto,buono il finale e buona la regia.

La cosa che depenalizza l'edizione italiana sono tanto i dialoghi, quanto il doppiaggio.
Senza preoccuparsi di camuffare la voce dell'assassino al telefono, circa 20 minuti prima del finale, scopriamo la sua identità - elemento che nell'originale è invece più nascosto.
Per il resto, è un thriller non particolarmente innovativo, a tratti la trama mi ha ricordato un pò quella dello Squartatore di New York di Lucio Fulci (che il regista senz'altro conoscerà).
Discreto, e se potete guardatelo in lingua originale ! Guadagna qualcosa in più !

L'idea è carina ed originale e vedere un thriller che si distingua un po' dagli altri è cosa rara. Ma ''Frammenti di un omicidio'' è troppo lento, a tratti noioso e non coinvolge nel giusto modo, complice anche una sceneggiatura non proprio chiara e lineare.
Si può vedere, però c' è molto di meglio.

Una storia davvero originale che, malgrado non venga sfruttata appieno, regala al film un'ampia sufficienza. Una donna risulta essere l'unica testimone oculare di un omicidio ma, dopo la fuga dall'assassino e una rovinosa caduta batte la testa e, una volta risvegliata dal coma, scopre di aver contratto (proprio a causa della botta alla testa) la prosopagnosia, una patologia che le impedisce di riconoscere correttamente i lineamenti dei volti delle persone, compreso il suo.
Più che buona l'interpretazione della Jovovich, la quale riesce a rendere l'idea di quanto possa essere angosciante e terribile un tale disturbo.
Consigliato per chi non ha troppe pretese e vuole gustarsi una trama che si distacchi dai classici canoni del genere.

sinceramente un film un po' pesante, stile anni 70 e 80 anche se tecnicamente piu' avanti.
la protagonista, appesantita da una gravidanza che l'attrice ha avuto nota modella di classe, da il meglio di se in questa parte. un viso molto bello, begli occhi, una bellezza quasi artificiale, certamente degna di lode. naturalmente intricao, il thriller si snoda atta erso la difficolta' che la protagonista accusa ex post facto...non sveliamo nulla, anche perche' gli indizi ci sono gia' allo scorrimento.
non e' quello che mi avevano descritto, molto meno.

L'idea del film non è male, anche se con il passare dei minuti perde fascino. Comunque, un buon thriller inusuale senza lode e senza infamia, con una buona interpretazione, anche se non eccelsa, di Milla Jovovich.

cosa faresti se fossi l'unica persona in grado di fermare un serial killer ma non sei più grado di riconoscerlo? A questa idea tipicamente da thriller va unita la novità maggiore, che sta nel disturbo percettivo che affligge la protagonista, la prosopoagnosia, che le impedisce di focalizzare a più intervalli i volti delle persone. Dunque il dramma dell'assassino e la sua relativa pericolosità per la protagonista si unisce all'irrimediabile incertezza che la circonda in ogni momento, per di più con la consapevolezza che da quella condizione non è possibile guarire... Quindi si, idea originale per un thriller con serial killer che è un filone ormai saturo, peccato che l'identità del killer è individuabile con ampio anticipo sulle intenzioni della sceneggiatura.. In complesso si puo dire che, pur con qualche faciloneria nel finale, "Faces in the Crowd" si distingue per la sua originalità e capacità di coinvolgimento, risultando a conti fatti un piu discreto thriller a tematica serial killer visto negli ultimi anni.

il film è piatto ma la storia è interessante...la protagonista dopo una caduta da un ponte causata dalla lotta con un assassino viene colpita da una forma che le impedisce di identificare i volti pertanto è costretta a cercare piccoli tratti e caratteri per distinguere le persone ed evitare di essere raggirata dall'assassino...non troppo interessante e non molto intenso...insomma piatto.