favole (1997)

Fate, elfi, folletti, gnomi. E io meno di sette non posso dare già solo per questo :-)
Scherzi a parte, il film è senza pretese altisonanti, eppure prova a mettere in campo diversi temi non indifferenti, ma lo fa senza seriosità, e con un'oretta e mezzo di intrattenimento leggero e piacevole.
Va detto che si poteva piuttosto sviscerarle di più e meglio certe tematiche, perchè erano davvero interessanti. L'illusione, la superstizione, la fede come consolazione al dolore, alla morte, il potere della fantasia, e il tema dell'infanzia, del ricordo, il sogno, un mondo da non recidere mai completamente, ma coltivare per sempre.

Insomma, io l'ho trovato delizioso, come deliziose son le due bambine protagoniste, affiatate e calate benissimo nella parte.
Film che decisamente deve esser passato senza lasciar traccia, io non l'avevo mai sentito prima, e la cosa mi stupisce, soprattutto per la presenza di nomi importanti. Oltre a Keitel e O'Toole, anche Bill Nighy e persino, sul finale, un minuscolo cameo di Mel Gibson.

Film basato su una storia vera passato quasi inosservato. Un cast di tutto rispetto da vita ad una favola dolce e raffinata che scalda il cuore. Certamente stiamo parlando di una pellicola adatta ai ragazzi più che gli adulti ma pur sempre un buon prodotto. La storia è incentrata su delle fotografie scattate da due bambine che mostrano delle fate provenienti da un ipotetico mondo sconosciuto. Come nel caso dell'autopsia dell'alieno ( su cui hanno girato un bel film "Alien Autopsy" ) che impressionò il mondo intero e che poi fu catalogata come bufala colossale ( dichiarata dagli stessi autori dello scherzo ) anche qui ci fu la smentita. C'è anche Bill Nighy.

si tratta di un film magico ispirato ad una storia vera ed è stato proprio per questo particolare ad attirare la mia attenzione. Per il resto personalmente anche se non più giovanissimo l'ho trovato carino e mai noioso o scontato.

L'idea (anzi, le idee) sembrava buona ma si perde un po' per strada: una riflessione sul senso della magia, sul ruolo che essa ricopre nelle nostre vite, l'importanza della fede per chi ha perso tutto e la potenza della speranza per chi non ha un futuro; lì dove i compunti ragionamenti della scienza e il buon senso degli adulti non possono nulla, la candida sicurezza dei bambini riesce senza tema di fallire (la piccola e strepitosa Frances, modello di saggezza, ci insegna).

Tutto limpidamente illustrato da una regia formale che concede il beneficio dell'illusione, altro grande tema di questa pellicola: i trucchi di Houdini e l'inganno delle bambine (nella realtà riuscirono ad abbindolare tutti, tanto che furono loro stesse da adulte a svelare l'imbroglio) ci ricordano la vanità delle nostre credenze a cui tanto ci aggrappiamo quanto più diafane sono.

Come spesso si dice, c'è molta carne al fuoco, molto su cui riflettere. Purtroppo questo è anche il difetto del film, che finisce per essere un'abbozzo, poco più di una raffazzonata e a tratti molle storia per bambini. Per fortuna i molti attori (le bambine semplicemente perfette, qualcuno istituisca l'oscar dei piccoli!) riescono a comunicare moltissimo nel poco tempo a loro disposizione.

Se vedrete questo film una sera di autunno, magari mentre fuori piove, dopo i titoli di coda avrete l'opportunità e gli spunti per fermarvi a pensare. Fatelo.

Appunto una favola ispirato ad un fatto vero, film delicato da recuperare.