Un aereo attraversa il cielo, in fase di atterraggio. Un uomo di mezz'età tiene tra le braccia un piccolo cane, è seduto su una roccia affiorante dalla finissima sabbia di una tranquilla spiaggia, forse tropicale, e sembra ascoltare assorto il silenzio e il frangersi delle onde: indossa un paio d'occhiali; la telecamera ruota lentamente, ad un tratto l'uomo sembra scuotersi e mormora: - È qui.Da qualche parte, forse non lontano, nel cortile deserto di quella che sembra una scuola, una donna dai neri capelli raccolti dondola le gambe, seduta su un tavolo, e beve con la cannuccia quella che forse è una confezione di latte al cioccolato; tutto intorno è immobile e silenzioso: anche lei indossa un paio d'occhiali. Ad un tratto, mentre la telecamera ruota lentamente, smette di bere, si sente un aereo volare in lontananza, lei sembra scuotersi e mormora: - È qui. L'aereo è atterrato, ne scende una signora di mezz'età che indossa un paio d'occhiali, indugia un istante a guardare il cielo e poi con passo sicuro esce dal piccolo aeroporto.I due personaggi di prima, l'uomo sulla spiaggia e la donna dai capelli raccolti, sono ora affacendati ad aprire e preparare un piccolo chiosco di legno sulla spiaggia, quando ecco arrivare la signora sbarcata dall'aereo, cammina lungo la spiaggia. La signora Sakura. In sottofondo ora sentiamo la musica del principale tema musicale del film, un violoncello solista su un dolce tappeto d'archi, un motivo che fa pensare ad una serenità piena e consapevole. Si ferma ad una certa distanza dagli altri due che la stanno aspettando, lentamente si inchina. Per la prima volta vediamo il mare, turchese, che si frange in piccole onde sulla sabbia bianchissima.
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