hellevator - the bottled fools (2004)

Girato in digitale e con un budget ridotto all' osso Hiroki Yamaguchi alla sua terza regia da prova di tutto il suo talento ( scrive anche la sceneggiatura) dando vita ad una pellicola in apparenza confusionaria ma che in realtà presenta una buona struttura narrativa,evitando il rischio della staticità,disseminando il tutto di false piste,riuscendo a spiazzare e a sorprendere in più occasioni,senza tralasciare di dare comunque la giusta importanza ai dialoghi e alla caratterizzazione del pugno di personaggi protagonisti.
Dimostrazione di come con inventiva e talento si riesce a creare un opera si imperfetta ma anche tremendamente affascinante e godibile,meritevole di attenzione.

Un mondo confinato sottoterra in un futuro distopico. Già claustrofobico come ambientazione, tale atmosfera aumenta aulteriormente confinando la vicenda all'interno di un grande ascensore. L'ingresso dei due carcerati, psicopatici allo stato puro, sono funzionali come detonatore per le altrui paranoie. Il film ha la propria svolta in questo senso. Sia pure con l'eliminazione fisica dei due criminali, è la fase successiva che mostra l'egoismo e le paranoie latenti degli altri personaggi. Girato interamente in digitale, con budget limitato, il film mostra qualche lacuna, ma ha uno stile visivo a cui non manca sicuramente l'inventiva. Indefinibile come genere, è un prodotto che vale almeno la pena di dare un'occhiata.