i bassifondi di san francisco (1949)

Non mi piace esordire con una citazione tratta dal film, però questa include buona parte delle tematiche del cinema di Ray: "Vivi di corsa, muori giovane e lascia di te un bel cadavere", ed è anche tremendamente profetica verso il protagonista di uno dei suoi film più celebri 'Gioventù Bruciata', al figlio di Derek capiterà analoga sorte ma avrà salva la vita.
John Derek al contrario di Farley Granger, oltre che un bel faccino comprende anche un buon bagaglio recitativo, in grado di comunicare le sue emozioni, gioventù prestata alla mala e irrimediabilmente legata per il resto dei suoi giorni, un Bogart che nella sua invana arringa finale ne redime, suo malgrado, il peccato confesso di cui si è macchiato il ragazzo, il cui flusso canalizzatore di quei quartieri è spietato nel deturpare una giovane vita innocente.

Con Ray Bogart qualche anno dopo farà anche "Il Diritto di Uccidere" che personalmente considero uno dei migliori film interpretati dall'indimenticabile Bogie. In ogni caso penso che "Knock On Any Door" meriti di essere visto soprattutto per la straordinaria interpretazione di John Derek, la cui unica colpa è di essere nato in un quartiere in cui l'ingiustizia sociale non gli darà scampo.

SPOILER

Un cult movie piuttosto datato ma che riesce ad unire efficacemente dramma sociale e legal thriller. E' rimasta indimenticabile la frase finale del giovane delinquente "Vivi velocemente, muori giovane e sii un bel cadavere da vedere" (cito a memoria e non garantisco l'esattezza). Sempre bravo Bogart ma stavolta la sorpresa è John Derek, futuro regista di filmacci erotici nonchè marito della bella Bo. Ray fa le prove generali per il successivo "Gioventù bruciata" ma già colpisce in pieno.

Un film a modo suo importante, perchè credo sia uno dei primissimi a trattare il tema della delinquenza minorile. L'impatto sociale di Ray è davvero progressista (coraggioso visti i tempi oscurantisti dell'imminente maccartismo) e John Derek fornisce un'interpretazione efficace. La storia parla anche e soprattutto dei soprusi nell'ambiente carcerario, diventando un vero atto d'accusa del sistema penale americano.
Decisamente sottotono invece la prova di Bogey, a tratti fastidiosamente edificante nella sua ricerca morale