il maestro e margherita (1972)

Personalmente non ho molto gradito questa trasposizione di uno dei classici letterari del 900, siamo davanti ad una coproduzione italo-slava a mio avviso piuttosto modesta.
Si sente la mancanza dell'atmosfera del opera cartacea e soprattutto pesa l'assenza di ironia, poi vabbe tecnicamente ho trovato la regia piuttosto anonima e senza particolari guizzi,non esaltante la fotografia, salvabile l'interpretazione di Tognazzi anche se bisogna riconoscere che ha fatto di meglio.
Sottotono le musiche di Morricone.
Il romanzo di Bulgakov era difficilissimo se non praticamente impossibile da trasporre, apprezzabile il coraggio di confrontarsi con un opera così complessa, però il risultato finale a mio avviso non è soddisfacente.

Forte della solidità del romanzo da cui è tratto Il Maestro e Margherita è una riflessione sulla piega materialista post rivoluzione russa. In tal senso l'apparizione del Diavolo nei panni di un bravo Alain Cuny funge quasi da Angelo Stermnatore del Razionale operato dalla sfera irrazionale. Molto bravo anche Ugo Tognazzi. Film non molto noto, ma aldilà di un inizio un po' lento è un lavoro da riscoprire.

A me è piaciuto, meglio prima leggere quell'opera geniale che è il libro, però.

Aleksander Petrovic da vita a questo film troppo lento all'inizio....troppo affrettato nel finale.....nel mentre invece, contenuti Teologici e politici si mischiano ad una componente irrazionale e surreale, che confonde la mente dello spettatore che alla fine del film non può far altro che chiedersi: "e quindi???" ...
Buone la prova degli attori e le musiche....ma davvero, dopo anni ancora mi sto a chiedere cosa volesse significare il film...

Eccentrico viaggio nei meandri della mente. Molto intenso, ma poco appassionante e mal raccontato. Atmosfera molto distaccata e quindi pochi i punti di interesse e di coinvolgimento.