il merlo maschio (1970)

Tra le opere più riuscite di Campanile,trama non banale,grottesca e bizzarra che evita di scadere nel pruriginoso (nonostante le scene erotiche non manchino) fine a se stesso prediligendo un approccio che va a scavare nell'alienazione e nella frustrazione del protagonista maschile,mantenendo sempre un tono leggero e ironico.
Bene anche il cast,con un Buzzanca che riesce ad essere misurato per il suo ruolo e da una Antonelli in grado di competere con le altre icone del cinema sexy del tempo.
Belle le musiche di Ortolani.
Fa ridere senza essere troppo volgare, da vedere.

La commistione tra erotico e psicologia è alla base di questa commedia diretta da Pasquale Festa Campanile che esplora la psiche frustrata, maniacale e perversa di un violoncellista mediocre di cui nessuno sembra accorgersi.
La prova di Lando Buzzanca è più che convincente, il corpo statuario di Laura Antonelli sembra quasi l'asse portante di tutto il film e i dialoghi sono ben costruiti per dare risalto alla credibilità del ruolo dell'attore siciliano. Difetta un po' nel ritmo, specialmente nella seconda parte, ma IL MERLO MASCHIO si lascia guardare senza troppa fatica meritandosi un voto positivo.

Ma questa è una gran commedia! Altroché!
Non pensavo di imbattermi in un prodotto del genere prima della visione, mi aspettavo la classica commediola tutta nudi, battutacce e doppi sensi, attenzione, non che qui non ci siano questi elementi, anzi ci sono eccome, ma è molto più elegante di quanto possa sembrare, ma soprattutto mostra anche degli aspetti significativi, trattati benissimo, della vita di un uomo.
Gia dall'inizio non si fa prendere sul serio, è la storia di un violoncellista, Niccolò Vivaldi (nome molto particolare per un musicista) di cui nessuno ricorda il nome, nessuno ne nota l'esistenza, come fosse un individuo anonimo.
In tutta questa prima parte assistiamo ad alcune piccole umiliazioni che il protagonista subirà, che andando a sommarsi risulteranno fatali per il suo sistema nervoso.
Il punto di svolta avviene quando Niccolò accompagna la sua bellissima moglie (una Laura Antonelli veramente stupenda) a fare i fanghi a Salsomaggiore, e si accorge di provare piacere nel vedere gli altri che glie la invidiano.
Da li in poi comincerà un'odissea, il comportamento di Niccolò cambierà radicalmente, troverà nella bellezza della moglie un motivo per essere invidiato, un motivo per essere considerato dal mondo, troverà conforto nel suo successo amoroso dalle delusioni lavorative.
Ma il film non è finito qua, questo fenomeno diventerà sempre più morboso, Niccolò, vorrà sempre farsi notare di più dal mondo, sia da amici che da sconosciuti, vuole accrescere la sua fama di uomo invidiato, arriverà a gesti estremi come pubblicare le foto della moglie nuda su una rivista e addirittura farla spogliare all'opera, davanti a migliaia di persone.
Il tutto è trattato con toni leggeri, da commedia, con battutine in dialetto e commenti a sfondo sessuali abbastanza simpatici, senza scadere troppo nel ridicolo, ma dietro la risata vi è qualcosa di più significativo, questo film è una buonissima riflessione sull'esibizionismo, sul successo personale, su come un uomo pur di farsi notare, di farsi ricordare possa ricorrere a metodi addirittura umilianti e pericolosi (la povera moglie rischierà di morire per due volte), mostra come possa creare dipendenza questa situazione di celebrità, mostra come effettivamente all'uomo di quel periodo (oggi la cosa è ancora più accentuata) non interessi più tanto la felicità nella vita privata, il rapporto con la moglie si danneggerà inevitabilmente, ma interessa molto di più la celebrità nella vita pubblica, ottenuta ad ogni costo, anche in maniera così ridicola.
Vi sono parecchie scene memorabili che strappano più di un sorriso e allo stesso tempo fanno pensare, vi è anche un'ottima recitazione, Buzzanca è veramente perfetto nella parte, il tutto è condito da una colonna sonora piena di famosi brani della musica classica che accompagnano piacevolmente la visione, per me una delle commedie più riuscite di questo filone soft-erotico, ne consiglio a chiunque la visione perché merita, merita eccome, a me non resta che recuperare altre pellicole di questo regista che ho scoperto da poco: Pasquale Festa Campanile.

Commedia simpatica...

commedia intelligente sui complessi di un essere umano, che vede nel possesso della moglie l'unica sua vera caratteristica positiva... complessivamente una discreta opera di Campanile con un messaggio da non sottovalutare...

D'accordissimo con i commenti precedenti, non è per nulla una commedia pecoreccia all'italiana ma una delle (poche) commedie erotiche intelligenti e lucide.
Diverte con un tocco di "malizia": infatti la Antonelli è bella tanto da essere indescrivibile e inoltre recita molto bene qui. Buzzanca non è da meno, il suo ritratto del perverso paranoico risulta riuscitissimo.
Lontanissimo come qualità dalle commediole erotiche della Fenech, di un altro bassissimo livello.

Una commedia intelligente sulle proprie insicurezze, sulla scarsa considerazione degli altri verso noi stessi che sfocia in una vera e propria ossessione. Tuttaltro che una commedia pecoreccia, bensì un lavoro dotato di una certa arguzia e ben studiato nei personaggi.

una delle migliori commedie italiane. buzzanca fantastico e la antonelli bellissima.

Mi ero ripromesso di non visionare commedie pecorecce all'italiana per un bel pò.
Ma poi mi son ritrovato tra le mani"il merlo maschio"e mi ha preso un pò la mano(in senso buono).
Simpaticissimo Buzzanca,adatto in questo ruolo,e bellissima Laura Antonelli,che non stenta a mostrarsi nuda più volte davanti alla telecamera.
La trama non è malaccio,mi ha garbato.
Nonostante duri oltre 100 minuti la pesantezza del film non si fa sentire affatto,rimpiazzata da svariate scene comico/erotiche.
Tra i migliori nel genere,non me lo sarei mai aspettato!!!

Bella anche questa commedia con Laura Antonelli, che oltre alla presenza fisica unisce una buona recitazione. Molto bravo anche Lando Buzzanca nel suo personaggio.

Uno dei migliori film di Festa Campanile, da me sempre ritenuto un buon regista.
C'è da dire che la Antonelli non è mai stata nè così brava (con quella sua indicatissima parlantina milanese) e nè così sexy (ha un corpo da Dea qui), davvero.
Anche Buzzanca è indicato e se la cava, e la vicenda risulta tutto sommato anche piuttosto originale, esclusion fatta forse per l'inizio, troppo accentrato riguardo ai vari clichè del paranoico.


Consigliatissimo.

Lo spunto, tratto da un romanzo di Bianciardi, era buono, ma per svilupparlo è stata scelta la strada più facile.
Acuto, però, da vedere