il mistero delle dodici sedie (1970)

Nella neonata Unione Sovietica L'avidità di tre individui li porterà alla ricerca di un tesoro nascosto in una delle dodici sedie facente parte del mobilio di uno dei tre. Fra inganni e doppi giochi si consuma una pellicola a tratti divertente con buone gag, ma ancora lontana sia dalla prima pellicola di Brooks che dai successivi Mezzogiorno e mezzo di fuoco e Frankenstein Jr. Ben assemblata la spavalderia di Langella con la nobiltà decaduta di Moody, mentre i pezzi migliori e più divertenti sono riservati ad uno strabordante De Louise. Diventente ma con una punta di malinconia nel finale.

Il film comico THE TWELVE CHAIRS propone un menù di comicità tradizionale che, nell'arrangiamento del regista Mel Brooks, soddisfa coprendo quasi totalmente con un velo di personalità un possibile senso anacronistico della direzione tecnica e della gestione attoriale, nel modo di fare cinema dell'autore, coincidente con i suoi rimandi e le sue dimensioni neoclassiche, in questo secondo caso dietro alla macchina da presa, dirette verso nessuna riproposizione moderna, parallelamente ad un complesso che sembra funzionale quel tanto che basta per raccontare con linearità una storia ruotante attorno a dodici sedie ed un tesoro, un McGuffin che unirà i due protagonisti nati nella loro diversità caratteriale ma soprattutto sociale, confrontata ad un contesto che vede nascere l'Unione Sovietica sulle generi dell'impero zarista.

Tratto da un famoso romanzo russo, al pari del precedente ( e meno divertente ) "Una su 13" di Nicolas Gessner, questa tracicomica seconda opera di Brooks parte molto forte per perdere via via mordente durante il suo sviluppo. Gli attori sono tutti spiritosi, eppure il merito delle risate è quasi sempre di Dom DeLuise, impeganto ad interpretare un parroco sgangherato e senza scrupoli, anch'esso a caccia del bottino. Sufficientemente curata la ricostruzione russa dell'epoca, però le scritte in inglese che campeggiano praticamente ovunque si potevano anche evitare.

Secondo film diretto da Mel Brooks e primo film per Frank Langella, qui già bravissimo...
Equivoci e peripezie alla ricerca di una "fortuna" nascosta in una di 12 sedie andate perdute dopo la Rivoluzione!
il film è piuttosto divertente, ma per fortuna non esageratamente esilarante come spesso capita nei film del regista/attore, ma anche piuttosto cinico nell'analizzare la storia della Russia... Belle le varie location molto diverse tra loro e buono sul piano tecnico ed interpretativo.
Che è datato è palese in tutto ma si sorride e si impara qualcosa!