la vita agra (1964)

Commedia dolceamara di Lizzani, con una affiatata coppia Tognazzi/Ralli, fotografia di un'Italia che fu.

Grande film del maestro Lizzani,meglio del romanzo da cui è ricavato,piu scorrevole e comprensibile.Tognazzi da vita con la solita maestria, a questo personaggio così complesso. Bombarolo rivoluzionario ,diventa un dirigente d'azienda di successo.Molti si potranno fare riconoscere in questo curioso arrampicatore sociale ,dalla doppia vita sentimentale e che passa dall'idea di distruggere il sistema a quella di cambiarla dal di dentro, fino poi ad esserne fagocitato.

Una bella commedia all'italiana con un grande Tognazzi

Buon film di Lizzani anche se secondo me si avvicina troppo poco alla commedia, il tutto é trattato si con toni leggeri, e la recitazione di Tognazzi é quella tipica della commedia, ma gli avvenimenti trattati non sono proprio da commedia, anzi...
Il film mostra parecchi aspetti della vita del tempo, della realtà sociale del boom economico, dell'anticonformismo del protagonista che poi entrarà a far parte del sistema che stava combattendo, sicuramente un buon prodotto, con le sue pecche e i suoi momenti morti, ma che alla fine lascia abbastanza, il titolo "La vita agra" é azzeccatissimo, é proprio questa la sensazione che da il film, il che diventa anche abbastanza angosciante.
Uno dei punti di forza sono sicuramente i dialoghi, ben studiati e molto significativi.

A quanto pare Lizzani non è un regista che fa per me. Ma gli darò l'ultima possibilità con "Banditi a Milano".
Ugo Tognazzi molto bravo, ma questo è l'unico pregio del film, perché la satira che troviamo qui è floscia e non incide, non diverte. Regia discreta ma trama poco interessante.

Riuscite sono soprattutto le istantanee prefantozziane. Le vanta già il romanzo, ma Lizzani osa allontanarsi spesso dal testo letterario, e il suo è senza dubbio un bel film, dotato di pregevole autonomia. Poi certo, la vita agra, la vera vita agra, quel bolo masticato male che rimane in gola, è di Bianciardi, non del Bianchi interpretato da Tognazzi. La sua è più una vita amara amarognola, che alla fin fine con un po' di vigliaccheria s' ingoia.

Il boom economico, il riflusso ed il grande freddo in un solo film, diretto fra l'altro in epoca non sospetta ma che sa cogliere bene gli umori del periodo, per effettuare una proiezione futura arguta e nient'affatto banale. Un uomo sincero nelle sue idee antisistema che diventa parte integrante di esso fino ad esserne un alfiere. E' un meccanismo che ti prende con sè, che ti plasma e ti rende più cinico ed insensibile. Inizi dalle poesie di Garcia Lorca per finire agli slogan pubblicitari quasi con nonchalance. E non ci puoi fare nulla.

La storia di un uomo con idee rivoluzionarie che cerca di combattere il "sistema"...presto si rendera' conto che lui fa parte di esso ed è impossibile combatterlo!
Un Tognazzi bravissimo interpreta questo personaggio che tra una scena e l'altra ci fa divertire prima e riflettere poi!
Regia e montaggio sono molto particolari e possono non piacere,sembra quasi che il film sia stato montato in fretta e furia...strano!

Tratto dal libro di Bianciardi "La vita agra" di Lizzani è un film riuscito solo in parte. Infatti è molto altalenante sia nel ritmo che nella risolutezza delle scene. Si susseguono momenti brillanti a momenti molto piatti. Il mix tra surrealismo, ironia, cattiveria non è stato shakerato per bene. Bravo Tognazzi così come Giovanna Ralli.

Film prolisso e non riuscito ma comunque indicativo da un punto di visto sociologico, con un ottimo Tognazzi. Ripetitivo.

Film parecchio noioso e che come commedia non decolla mai. Bravo Tognazzi, ma il resto è veramente poca cosa, anche perchè è un film che probabilmente aveva un senso solamente visto in quegli anni.

Insomma non mi ha convinto del tutto "La Vita Agra" di Lizzani. Forse come pellicola sul Boom voleva essere la risposta complementare alla Vita Difficile (e il percorso di entrambi i protagonisti sono simili) ma il risultato è abbastanza frammentario, ben lontano dal Capolavoro di Dino Risi. Comunque buono, tra satira e surrealismo sempre pronto ad aprirsi, dividersi, esplodere. Ugo Tognazzi è una garanzia.

Dissacrante e realistico ritratto degli italiani durante il boom economico degli anni '60, tra avanzamenti di carriera, ideologie e ipocrisie quotidiane.
Come commedia brillante il film non decolla mai, ma la storia e l'interpretazione di Tognazzi e di Giovanna Ralli lo rendono davvero interessante per inquadrare la classe borghese durante quel periodo della storia italiana.

Questo film di Lizzani, regista purtroppo non conosciutissimo dai più, a mio modesto parere non c'entra proprio tutti gli intenti critici e satirici che si era preposto; certe sfaccettature difatti non son sviluppate e caratterizzate al meglio.

Oserei poi dire che lo stesso Tognazzi, seppur come al solito Dio della recitazione, non è poi così indicato per il ruolo del lavoratore dapprima disadattato che alla fine accetta una sorta di compromesso con la gente di potere.

Ovviamente il film è comunque buono, come buone sono un certo tipo di ritratti che offre riguardo alla società ma, ripeto, lo definirei quasi come un film che non osa troppo.

Ad ogni modo consigliato, perchè film ben diretto e sceneggiato.

bello bello bello vera comicità nostrana semplice ma efficace.

Questa film è un vero capolavoro! Divertente, ironico, cinico ed amarissimo,mostra il lato più negativo del boom economico.Tognazzi in grandissima forma, c'è da dire che il milanese gli veniva probrio bene.
Non ho letto l'omonimo libro di Bianciardi, ma temo che non riuscirà a piacermi più di questo film, come invece accade di solito.