il terrore corre sul filo regia di Anatole Litvak USA 1948
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il terrore corre sul filo (1948)

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locandina del film IL TERRORE CORRE SUL FILO

Titolo Originale: SORRY, WRONG NUMBER

RegiaAnatole Litvak

InterpretiBarbara Stanwyck, Burt Lancaster, Tina De Mola

Durata: h 1.29
NazionalitàUSA 1948
Generespionaggio
Al cinema nell'Agosto 1948

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Trama del film Il terrore corre sul filo

Leona Cotterell, figlia di un industriale farmaceutico, soffre di una malattia psicosomatica che la costringe a letto. Sola nella sua grande casa, cerca di telefonare al marito Henry Stevenson, l'uomo che per capriccio ha strappato a un'amica, trasformandolo da umile commesso in vicepresidente dell'industria Cotterell. Ma, per un errore del centralino, ascolta invece una conversazione tra due individui che progettano un delitto...

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Voto Visitatori:   7,17 / 10 (6 voti)7,17Grafico
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Voti e commenti su Il terrore corre sul filo, 6 opinioni inserite

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  Pagina di 1  

stratoZ  @  05/11/2024 12:16:12
   7½ / 10
ATTENZIONE POSSIBILI SPOILER

Bel thriller di Litvak, che realizza un film colmo di tensione con una regia particolarmente ispirata, fresca e dinamica, anche abbastanza inusuale per gli standard del tempo, prendendo il punto di vista di questa giovane donna, ricca ereditiera di un imprenditore che ha costruito un impero farmaceutico, costretta a letto da una malattia cardiaca e che può comunicare all'esterno solo tramite telefono, il film non si perde in lungaggini e già nei primi minuti inizia ad esplicare il mistero, tramite il centralino la donna verrà messa in contatto con un numero in cui sente due persone progettare un omicidio, da qui inizia un intreccio anche abbastanza complesso che tirerà in ballo diverse persone, andando anche a scavare nel passato dei personaggi, indagando tramite flashback e i racconti delle persone dall'altro capo del telefono sulle vite e sugli scheletri nell'armadio dei caratteri in gioco, passando dai momenti in cui la protagonista e suo marito si sono conosciuti, anni addietro, a tempi più recenti in cui il marito, sofferente per il suo essere utilizzato come burattino dal padre di lei che gli ha dato un posto manageriale di prestigio nell'azienda, tenta a modo suo di prendersi una certa indipendenza e mostrare il suo valore, arrivando però a compiere anche atti un po' meno leciti, è un tipo di intreccio a puzzle che pian piano ricollega i pezzi, comprendendo anche una buona dose di visione soggettiva dato che i flashback a cui assistiamo sono per mezzo dei racconti degli altri personaggi, una sorta di Citizen Kane al telefono, scherzo dai.

Litvak è abile nel gestire la suspense, giocando tanto con le intenzioni dei personaggi, con i doppi giochi e complotti nascosti, fino ad arrivare ad un finale estremamente teso, che ritengo la sequenza meglio riuscita del film, in cui esplode la bellezza registica, con soluzioni che rimandano alla suspense hitchcockiana, con la protagonista che costretta a letto non è consapevole dell'uomo che si è infiltrato a casa sua, mentre lo spettatore si, l'uso del pianosequenza con la camera che si muove per la casa e l'ombra che accresce il terrore, ma la regia comunque propone situazioni valide per tutto il film, dall'uso efficace del fuori campo, con la camera che va in giro per la casa desolata mentre la protagonista parla al telefono per sottolineare il suo stato di assoluta indifendibilità e fragilità, una sensazione di pericolo che si accresce continuamente e un personaggio inerme a letto che può solo sperare e null'altro.

Grandi interpretazioni, da un Lancaster combattuto e con la coscienza sporca, che ho trovato inespressivo al punto giusto, ma nel senso buono, credo sia una cosa voluta proprio perché ha tanto da nascondere e cerca di far trasparire il meno possibile, alla Stanwyck, che offre una grande performance, tra il linguaggio del corpo "debilitato" a causa della malattia, che fa trasparire tutta la fragilità, all'immensa preoccupazione che prova.

Buonissimo thriller

7219415  @  04/03/2016 00:01:59
   8 / 10
veramente un bel bel thriller che non sente il passare del tempo

dagon  @  16/11/2015 22:10:51
   6½ / 10
un discreto thriller d'antan, dallo sviluppo intrigante, ma che soffre della poca tensione che Litvak riesce ad infondere nello sviluppo del film. Buon finale.

Goldust  @  24/10/2015 11:30:28
   7 / 10
Il tema di fondo del bel lavoro di Litvak è l'incomunicabilità e seppur oggi i mezzi di comunicazione e di interazione siano ben più evoluti rispetto a quelli del 1948 la pellicola risulta ancora molto attuale. Il telefono è ovviamente il protagonista indiscusso del film e sulle telefonate di una sempre più terrorizzata Barbara Stanwyck - magistrale come sempre nel registro drammatico - viene costruito un complesso meccanismo di tensione che tiene botta fino alla fine nonostante i numerosi flashback presenti rischino di complicare la vita allo spettatore.
Il finale ha echi espressionisti ed una punta ironica molto efficace.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento kowalsky  @  17/01/2010 15:12:17
   7 / 10
Non so perchè ma questo film mi ha ricordato una via di mezzo tra "La scala a chiocciola" di Siodmak e lo script di "Delitto perfetto" di Hitchcock uscìto sei anni dopo. La Stanwyck è straordinaria, l'atmosfera tesa, un piccolo classico del genere. Sottotono invece la prova di Lancaster, in una delle sue rare performance discutibili

Gruppo COLLABORATORI atticus  @  25/11/2009 18:28:35
   7 / 10
Discreto thriller ad incastro che non sempre riesce a mantenere alta la tensione, complice una sceneggiatura ricca di troppi flashback che rischia di confondere lo spettaotre. L'atmosfera che il sapiente Litvak ricrea però è delle migliori e la Stanwyck bloccata a letto, terrorizzata ed inerme di fronte al pericolo non ha eguali.

  Pagina di 1  

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