in nome di mia figlia (2016)

Un film che intrattiene e coinvolge, anche se la durata è troppo breve per un film simile, tralasciando un po' di profondità e condensando gli eventi di diversi anni, diluendoli in poco tempo. Vale comunque la visione, anche grazie alle prove di Auteuil e Koch.

Un buon film dal taglio molto televisivo e per una volta più corto di quello che avrebbe dovuto essere .. poco analizzata la figura del medico e finale troppo frettoloso e spiegato poi con le sovraimpressioni per tagliar la testa al toro.
Si salva al solito Auteuil e anche un bravo Koch , senza di loro non sarebbe valsa la sufficenza

Il sempre bravo Daniel Auteuil è un padre disposto a tutto pur di fare giustizia alla figlia morta misteriosamente.
Forse ha ragione una delle prime voci che dice "piu' andrai avanti e piu' soffrirai" perche' la sfida di quest'uomo disperato non è contro un solo carnefice ma contro la giustizia Francese... E noi che in Italia spesso ci lamentiamo, giustamente, dei tempi lunghi di tanta buricrazia da tribunale notiamo come anche all'estero le cose non sono tutto rose e fiori.
Il film racconta in maniera quasi documentaristica tutti gli avvenimenti, reali, accaduti nell'arco di trent'anni.
Si lascia seguire con interesse e con sete di giustizia.

Molto bello! Non adoro i film francesi ma questo mi ha colpito particolarmente. Per non essendo molto conosciuto il film è fatto bene sia nella recitazione che nella regia. Narra una storia vera molto dura e coinvolgente. Consigliato!!!

E' una storia sconvolgente non solo per la natura del crimine perpetrata, ma soprattutto per la giustizia negata per lungo tempo, trent'anni, al suo protagonista. Il quale risucchiato in un vortice kakfiano di procedure e cavilli giuridici, hanno impedito al colpevole del crimine di pagare per il delitto commesso. La sua stessa vita viene sconvolta dall'ossessione nel non vedere punito il colpevole e tale impostazione, se evidenzia da un lato l'accuratezza cronachistica degli avvenimenti, dall'altro lo svuotano dal suo potenziale emotivo, con un Auteil all'altezza ma dai personaggi di contorno poveri di spessore, come se l'esigenza di raccontare gli avvenimenti il più accuratamente possibile, sacrificasse sull'altare gli aspetti psicologici della questione. Una vicenda paradossalmente sbloccata in maniera definitiva solo quando il protagonista infrange quella legge a cui aveva fatto sempre appello rimanendo inascoltato. Una bella storia, peccato non aver sfruttato le possibilità che poteva offrire.

Ottimo dramma giudiziario dal rigore temporale che esprime una tensione corrosiva graduale, un'emozione sempre piu' crescente. Auteuil ancora una volta ci regala una grande prova di bravura, rimestando abilmente la sete di giustizia ma anche l'ossessione morale del suo personaggio. Un po' sconcerta il rapporto remissivo dell'avvocato, che avrebbe tutto il diritto di invitarlo a calmarsi (...). Perfetta anche la prova della Croze, soprattutto nella scena in cui per la prima volta vede vacillare le sue convinzioni. In definitiva, un film da non perdere