i tre volti (1965)

Il fatto che Michelangelo Antonioni abbia dovuto fare un episodio metacinematografico, per così dire, per trarre qualcosa di interessante da questo progetto, spiega molto.
Alla fine per riuscire a godersi la visione di questo I TRE VOLTI basta guardare i due episodi di Bolognini e Indovina col cervello in risparmio energetico, ma chiaramente non siamo oltre quel livello là.
I personaggi maschili, nel primo caso per presenza scenica, nel secondo caso per simpatia, portano avanti la carretta recitativa mentre, dall'altra parte, un volto femminile incapace di sbattere le palpebre promuove la distribuzione del film. Non che fosse insolito un certo divismo in quegli anni, fatto di attrici non brave il cui compito era quello di atteggiarsi esattamente come si atteggiavano lontano dal set.

Brutto film voluto dal grande Dino De Laurentiis(che a volte si fissava con progetti sbagliati questo è uno di quelli) con tre grandi registi al loro peggio. Antonioni fà una sorta di provino a Soraya(appaiono nei panni di loro stessi oltre la principessa anche il giornalista Ivano Davoli e Dino De Laurentiis stesso),ma annoia e non è all'altezza dei suoi capolavori. Peggio si va con Bolognini il cui episodio è insulso. L'unico a salvarsi in corner è Franco Indovina(che sarà compagno proprio di Soraya) grazie al duo Sonego & Sordi che inventano questa storia comica di un presunto latin lover di cui Albertone fa la caricatura.


Musiche ottime come sempre (cosa migliore del film) del grandissimo Piero Piccioni

Operazione puramente commerciale per promuovere l'esordio al cinema della principessa Soraya, ripudiata moglie dello Scià di Persia. Inutile dire che tale esordio non porterà a nessun seguito in ambito cinematografico della suddetta, se non l'incontro con il futuro compagno di vita, il regista Franco Indovina.
Altrettanto banalmente si può affermare che il solo motivo per vedere questo film è rappresentato dalla presenza di Alberto Sordi e della sua guasconeria moderata.