Il secolo XIX rappresentò per il Giappone un'epoca di mutamenti: costretto con la forza ad uscire dal secolare isolamento, si scoprì estremamente debole non solo all'esterno, ma anche all'interno. La declinante potenza degli shogun Tokugawa, al comando del paese da oltre due secoli, non era più in grado di dare stabilità al Giappone: ma, come spesso accade, il passaggio di consegne tra vecchio e nuovo non fu indolore. Le varie fazioni, quelle a sostegno dei Tokugawa e quelle favorevoli ad una restaurazione dell'imperatore, diedero vita a feroci spargimenti di sangue. In quest'epoca turbolenta visse un celebre spadaccino di nome Battosai, sotto la cui lama caddero numerosi sostenitori dei Tokugawa. Battosai si chiamava in realtà Shinta: orfano, fin da piccolo aveva assistito agli orrori ed alle ingiustizie di quell'epoca dominata dal caos. Iniziato ai segreti della scuola di scherma nota come Hiten-Mitsurugi-Ryoo, ancora ragazzo decise di intervenire direttamente nel conflitto in atto, nella convinzione che la sua spada potesse fornire un contributo fondamentale per riportare la pace, e per questo venne ripudiato dal suo maestro. Schieratosi a fianco degli Ishin-Shishi contro le forze dello shogunato, Battosai diventa ben presto una assassino leggendario e nessuno pare in grado di resistere alla sua spada: ma benché convinto della necessità di tante morti, il ragazzo non si sente in pace con se stesso. Solo l'incontro con la bellissima e silenziosa Tomoe risveglierà Battosai dal torpore in cui è caduto: lei diventerà il fodero per la sua spada e lui comincerà la trasformazione che lo porterà a diventare Kenshin Himura...
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